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Katy Perry: «Gioco con i doppi sensi, ma mai con la religione»

In duetto con il rapper Snoop Dogg. Il tempo che passa: «Invecchiare è una sfortuna: da teenager ti senti invincibile. Spero di essere dignitosa»
Con il suo primo disco aveva spiazzato tutti andando in giro a cantare che aveva baciato una ragazza e che le era piaciuto. «I Kissed a Girl» era stato un tormentone mondiale, sia nelle radio che nelle chiacchiere.
Ora Katy Perry - pseudonimo di Katheryn Elizabeth Hudson, nata a Santa Barbara il 25 ottobre 1984 - torna con un nuovo album, «Teenage Dream» (uscita fissata per il 31 agosto) e dai primi segnali il successo dovrebbe essere già confermato: solo negli Stati Uniti si è registrato 1 milione di download per il primo singolo «California Gurls» (scritto proprio così, con una «u» al posto della «i»), un duetto con il rapper Snoop Dogg. Confermata, ovviamente, anche la voglia di scandalizzare della venticinquenne californiana.

Se «I Kissed a Girl» era piccante, come definirebbe allora «Peacock» dove canta «fammi vedere il tuo pavone/ fammi vedere che c'è li sotto»?
«È soltanto un gioco di parole (e a questo punto ride...). Ci sono concetti che si colgono subito, ma a me diverte di più un'idea che sembra a una dimensione sola e poi ne ha due o tre. Mi piacerebbe fare un video di questa canzone con un ballo che contagia un po' tutti, tipo macarena ma magari meno scontato».

Su Twitter lei ha invece scritto che «la blasfemia nello spettacolo è "cheap", un po' di basso livello, più o meno come un comico che racconta barzellette sulle puzze». Ce l'aveva con la sua collega Lady Gaga che, vestita da suora, inghiotte un crocifisso nel video di «Alejandro»?
«La spiritualità è qualcosa di molto importante per me. Se qualcuno, che sia il mio fidanzato, Madonna o altri, la tratta con leggerezza resto negativamente colpita. E non sono una che nasconde quello che pensa. Se anche se fossi una fan incredibile di quella persona, poi, continuerei a ritenere più importante la spiritualità».

Lei è un'artista pop con una gavetta rock alle spalle. Per questo motivo in «The One That Got Away» ha voluto citare sia i Radiohead sia una leggenda del country come Johnny Cash e sua moglie June Carter?
«I Radiohead hanno segnato un momento importante della mia crescita, e non solo musicalmente: sono stati la colonna sonora della mia adolescenza negli anni Novanta, ricordo che si ascoltava "Kid A" per essere fighi. Johnny Cash e sua moglie invece li ho citati come esempio di amore che dura per sempre. Quella canzone poi vuole essere la mia versione di "Martha" di Tom Waits».

A proposito di amore, lei se la prende sempre con i suoi ex fidanzati. Nel primo disco a uno dava del gay, ora in «Circle the Drain» parla di una storia finita drammaticamente, a causa della droga...
«Sarà un cliché, ma scrivere canzoni ha anche un effetto terapeutico, è come togliersi un peso. E io avevo bisogno di far guarire il mio cuore».

Nel testo di «Teenage Dream» sogna di restare giovane per sempre. Ma ha paura davvero di invecchiare?
«Beh, ci penso, è una sfortuna, ma capita a tutti. Da teenager ti senti invincibile, pensi di essere come i gatti che hanno nove vite. Ancora adesso a volte provo a mettermi alla prova fino ai limiti, ma spero che quando sarà il momento saprò scendere a patti con il mio invecchiamento».

In un'intervista ha affermato che vorrebbe fare come Liz Taylor. Perché?
«Mi piace quell'immagine iconica che Liz aveva da giovane e spero di poterne prendere un po'. E poi penso anche a una come Angelina Jolie che "invecchia" splendidamente: ha fatto cose da matti, ha avuto relazioni folli e ora è una donna incredibile».

A proposito di serate incandescenti, «Last Friday Night» racconta di quello che capita il giorno dopo. Si finisce su Facebook immortalati con fotografie che magari vorremmo far sparire. Una volta capitava solo ai personaggi famosi...
«È vero, oggi invece nell'epoca dei telefonini ognuno di noi è un fotografo e ognuno di noi ha il proprio paparazzo. Penso che si debba stare più attenti perché ci sono cose che non vanno come noi vorremmo».

Le sue «California Gurls» dovrebbero essere una specie di risposta a quelle ormai mitiche «California Girls» dei Beach Boys?
«Sono orgogliosa del fatto che Brian Wilson (il leader della storica band californiana, ndr) in un'intervista abbia parlato della mia canzone. Ho sempre amato i Beach Boys e anch'io sono una ragazza nata e cresciuta in California. Mi sembrava un buon modo per raccontarmi. Certo, oggi le ragazze californiane non hanno una buona reputazione, ma io non parlo di quelle "facili" e assetate di fama: le mie sono più simili a quelle cantate negli anni Sessanta».


Nel frattempo, però, la Rondon Music, la casa discografica dei Beach Boys, starebbe valutando di intraprendere le vie legali contro Katy per la similitudine dei testi nei due brani: lo ha riferito l'altroieri il New York Post.


Andrea Laffranchi
09 agosto 2010



www.corriere.it

Katy Perry ft. Snoop Dogg - California Gurls ( Official Music Video ) HD

Katy Perry ft. Snoop Dogg - California Gurls ( Official Music Video ) HD