MUSICA




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MUSICA
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MTVDays, il gran finale con duetto (ma parlare aiuta la musica muta)

Baustelle, Vibrazioni, Nina Zilli, e "Lo zio" di Carmen con Patti Smith


Passati per la prima volta dai fatti alle parole nelle conferenze all'Università per i tre giorni torinesi di autocelebrazione, gli MTVDays hanno ridato ieri notte il primato alla musica cantata, con la lunga diretta finale da Piazza Castello culminata in un inatteso duetto fra Patti Smith e Carmen Consoli che chiudeva la kermesse: l'artista yankee ha anzi voluto aggiungere una propria riflessione cantata al testo de «Lo zio», nel quale si parla di uno stupro fra le pareti domestiche. E' stato un incontro ineluttabile, fra Patti e la cantautrice italiana più sensibile all'eredità del folk e alle tematiche sociali, e forse per questo poco citata nel piccolo circo nazionale che si muove davanti alle telecamere; lasciata un poco in penombra dalle Amiche per l'Abruzzo, Carmen si va prendendo rivincite: un suo concerto a New York ha appena guadagnato critiche entusiastiche dal New York Times e l'articolo non è sfuggito alla Smith. Le due si sono incontrate qui a Torino per gli MTV Days e in due ore di sala è sbocciata l'idea del breve live comune, concluso con una trascinante «Because the Night». «Carmen è una grande professionista ma anche una ragazzina piena di voglia di suonare», ha detto Patti; e Carmen l'ha definita «Un'icona e un punto di riferimento»: «E' stato uno dei momenti più belli della mia vita, sono emozionata e lusingata che abbia scritto due strofe su un testo così delicato».

Il finale effervescente rimarrà nelle memorie di chi ama la musica popolare, e ha sigillato ore di performances di numeri uno ed emergenti della scena contemporanea, in un soffio di speranza al futuro della creatività mai come oggi così precaria. Ha aperto Nina Zilli, volto di porcellana e solido temperamento, che fra Sanremo e il film di Ozpetek, dopo anni di militanza alternativa, in pochi mesi si è conquistata un posto sulla scena pop e sta reggendo a nervi saldi i suoi 20 concerti al mese; ecco poi le Vibrazioni in rimonta grazie a un gradevole, psichedelico ultimo album, «le strade del tempo», dopo un periodo oscuro. Infine i Baustelle, assurti a un ruolo primario grazie alla bella testa del leader Francesco Bianconi e all'ottimo impasto sonoro, di voci e testi, ispirati e di spessore, in controtendenza rispetto al bla-bla imperante. Piaccia o non piaccia, si nota con chiarezza dopo un concerto come questo il solco fra la musica più di consumo appartenente alla tv, e il panorama che fa invece riferimento a valori artistici: sulle strade del live, quest'ultima soffre come raramente in passato, ma ci è parso che ne siano consapevoli gli artisti (anche quelli che si sono esibiti nei club, da Roy Paci al Teatro degli Orrori, da Cristicchi a Gazzé, da The Niro a Bersani e agli altri), e vivano il momento di transizione come un'occasione per temprarsi. Quel che si è capito, dai dibattiti assai affollati, è che la musica popolare torna ad aver bisogno di raccontarsi, e coinvolgere gli appassionati. Da lì bisognerà ripartire con le forze che restano, e che gli MTV Days hanno meritoriamente raccolto.

Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Carmen Consoli - Mio zio

Carmen Consoli - Mio zio