Mondiali, Shakira fa Waka Waka (ma dovevan farlo gli africani)
Non che siano poche le occasioni di lamentarsi, soprattutto in questi giorni. Ma l'operazione musica della World Cup - con Shakira a sgambettare a Soweto su "Waka Waka", circondata di mille fanciulle più "abbronzate" di lei, che si capisce a naso saprebbero fare assai meglio - è di pura marca coloniale.
C'era un'occasione di riscatto, per la musica africana, che poteva essere visibile a tutto il mondo. Dall'Africa sono arrivate a tutti noi (quando hanno potuto) musiche stupende. Pensiamo solo a "Graceland": c'era di mezzo un americano, ma il mondo era sudafricano, proprio quello dei Mondiali.
Invece la Sony ha scelto una colombiana che canta bene (bene?) in inglese, e che prende i mercati di lingua ispanica.
Che gli importa, alla Sony, degli Africani?
Evviva la discografia che non sa fare cultura. Mai. Neanche questa volta.