L'accoppiata Neffa+J.Ax ha sorpreso tutti, e pure me che sono da tempo una estimatrice di Neffa, mentre per J.Ax ho dei pregiudizi: un po' (confesso) per la pronuncia blesa in rap che mi fa sempre venire in mente il Jovanotti dei tempi di "E' qui la festa?", un po' perché consideravo il suo lavoro artistico alquanto dispersivo, e me ne sfuggiva la ragione. Anche se poi lui, così tatuato, così bleso, è anche un tipo molto simpatico, a chiacchierarci.
Adesso ce li ritroviamo insieme come "Due di Picche", titolo autospregiativo e molto hiphop, con il disco "C'eravamo tanto odiati", uscito nei giorni scorsi. Debbo dire che mi ha divertita molto, l'album; ci ho trovato dentro Neffa immacolato nel suo percorso soul, e ho trovato che funziona l'accoppiata dove si mescola il rigore della musicalità di Neffa con il senso del ritmo e l'alternativismo di J.Ax: che è un ossimoro di uomo, frichettone e moralista come le cose che i due vanno cantando con notevole concentrazione, mentre passano in rassegna brandelli amari della nostra società ormai snobbati dalla gran parte della musica d'autore: qui c'è un pessimismo tosto, una volontà di far le pulci alle ragazze facili come ai ragazzi deboli, al crack di Tanzi meno scandalizzante del crak di Morgan, alla tendenza a non far squadra, ai fasci diffusissimi.
Fra schitarrate micidiali e rime instancabili, il disco fila liscio e duro, non stanca e ti fa pensare. Che due tipi, Neffa e J.Ax.

Marinella Venegoni
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Faccia come il cuore due di picche Live