MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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"Caramella" ai gusti misti per Mina con Benvegnù, Boosta, Casacci

Due album di inediti in sette mesi. Cose da pazzi, per il mercato italiano. Oppure cose da Mina: che incurante delle accortezze di prammatica in questo mondo difficile del consumo musicale, oppure spinta da chissà quale urgenza (non lo sapremo mai, tanto), dopo «Facile» ci sforna oggi «Caramella», titolo come sempre arbitrario che raccoglie quattordici brani, gran parte dei quali scritti per lei, con tre duetti. Due sono noti, ma da lei mai pubblicati: il notevole «Poche parole» con Giorgia, un''autentica, preziosa e divertita competizione di ugole già ospitata nell''album «Stonata» del 2007; e poi «Amore disperato» con Lucio Dalla, del 2003, dall''opera moderna del cantautore bolognese, la cui interpretazione è in qualche modo ispirata agli stilemi del melodramma.
L''ultimo, e inedito, duetto, è quel «You Get Me» con il gigante Seal, scelto qualche settimana fa per annunciare la nascita di «Caramella»: un pezzo morbido e intenso che Mina deve amare molto, visto che il nuovo album si chiude con il medesimo come ghost-track, cantato questa volta da lei soltanto. Ma qui entriamo nel vero spirito della Mina 2010: uno spirito di complicità familiare, perché si scopre che molte delle ultime scelte dell''interprete nascono all''interno del mondo giovane che popola la sua casa. Non solo il figlio Massimiliano Pani, da lungo tempo ormai compositore, arrangiatore, ispiratore e deus ex machina nello studio materno, ma anche il di lui figlio Alex, e perfino la figlia alternativa per indole, Benedetta, portano suggerimenti e linfa all''ispirazione della nostra vulcanica protagonista, facendole conoscere e amare pezzi da mondi lontani, o nomi della scena internazionale contemporanea più inquieta.

«You Get Me», per esempio, le è stato suggerito dal nipote Axel, che ha scovato il brano di Lassen, remoto musicista delle isole Faroer, e lo ha proposto alla nonna. Ma il piccolo Pani è entrato ormai da un paio d''anni stabilmente nel novero degli autori di Mina, che in «Caramella» canta un suo sobrio e filosofico affresco, «Il povero e il re», dove si nota un progresso rispetto alle prime produzioni. Però poi, dietro a molti degli altri nomi che hanno scritto l''album, si è intanto scoperto che c''è stata la soffiata di Benedetta, appassionata seguace della nuova musica italiana. Per «Facile» Mina aveva scelto grazie a lei gli Afterhours e un bel pezzo di Boosta, e deve esserne rimasta soddisfatta se oggi fa il bis con una ulteriore composizione di Boosta, che con il suo vero nome Davide Dileo firma l''impegnativo cimento elettronico per interprete «Clessidra», e non contento tira dentro pure l''altro leader dei Subsonica (ammesso che esistano ancora), Max Casacci, autore della drammatica «Solo se sai rispondere». Ultima citazione della canzone d''autore contemporanea, la sofisticata «Io e te» dell''ex Scisma Paolo Benvegnù, presa dal disco di debutto «Piccoli Fragilissimi Film» del 2003. Ed è come se si fosse aperto un nuovo orizzonte di riferimento per Madame, alla quale va riconosciuto a questo punto anche un ruolo di diffusione di un repertorio che, se non fosse per lei, rimarrebbe inesorabilmente di nicchia.

Ma Mina non tralascia i vecchi amori, primo fra tutti Mingardi, che firma l''inconsueta preghiera «Accendi questa luce» e «Mi piacerebbe andare al mare». Se si aggiungono almeno un pezzo in napoletano («Ma cumme Faje») e una jazz ballad («Così così») di Samuele Cerri con il sax di Phil Woods, se non si trascura l''agile scioltezza con la quale la celebre voce si arrampica in sempre nuove e divertite sfide, se si notano la pulizia degli arrangiamenti e la bravura dei musicisti consolidati che accompagnano ogni brano, si avrà un''idea definitiva dell''eclettismo e della sapienza accorta che hanno guidato «Caramella». Un album che fa intuire altre, nuove stagioni, di quel pozzo senza fondo che è l''universo di Mina.



Marinella Venegoni

www.lastampa.it