MUSICA




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--->>> "High Violet", il grande ritorno dei newyorkesi The National

C'era moltissima attesa attorno all'uscita di "High Violet", il nuovo album del gruppo newyorkese The National, un'attesa alimentata e cresciuta nelle ultime settimane grazie anche a piccoli assaggi che la band ha rilasciato tramite la Rete. Lunedì scorso l'album è finalmente uscito nei negozi e ora tutti possiamo godere del nuovo lavoro di una fra le più interessanti e valide realtà musicali degli ultimi anni.

The National fanno da sempre ottimi album e "High Violet" -il loro quinto disco in studio in poco meno di dieci anni di attività- conferma appieno l'alta qualità compositiva e la bravura raggiunta nell'esecuzione di ogni singolo brano. Le melodie mischiano in perfetto dosaggio il grande rock americano con l’indie rock dai toni più dark di spiccata origine britannica, con influenze sempre in bilico fra Bruce Springsteen e Joy Division in un'armonia di toni cupi ed allegri sempre in precisa contrapposizione fra loro. Molta importanza rivestono le liriche, incastrate in tappeti musicali pieni di pianoforte e di magiche atmosfere notturne e rarefatte. Dentro di esse scorrono forti e pressanti le struggenti inclinazioni del gruppo ad una vecchia, sana e malinconica new-wave che va poi a mischiarsi ad arrangiamenti orchestrali ricchi e particolarmente preziosi. Il tutto cantato dalla voce baritonale e sofferente di Matt Berninger -bellissima- i cui toni e colori affondano le radici nel solco e nel ricordo dolente del mai dimenticato Ian Curtis.

"High Violet" è un disco praticamente perfetto, che va molto vicino al concetto oggettivo di capolavoro. E' quindi difficile indicare al suo interno una canzone piuttosto che un'altra perché sono tutte ad altissimi livelli. A cominciare dallo splendido singolo 'Bloodbuzz Ohio' per proseguire con 'Terrible love' (la traccia che apre l'album) o con la bellissima 'Afraid of everyone'. Ma ci sono anche 'Little faith', 'Runaway' e 'Sorrow', o ancora 'Lemonworld' e 'Conversation 16'. E c'è il gran finale con 'Vanderlyle crybaby geeks': ottime canzoni che confermano tutto l'entusiasmo per quelle grandi qualità già emerse dai loro precedenti lavori -specie "Alligator" e "Boxer"- e che ci consegnano una band davvero matura e pronta al grande salto, quello che ora le occorre per farsi giustamente conoscere da un pubblico sempre più vasto.
Gab.

The National - 'Bloodbuzz Ohio' (dall'album "High Violet")



(pubblicato sabato 15 maggio 2010 su 'Angolo Del Gab' e 'FegizFiles')

Re: --->>> The National...

mi piace il suo timbro (non originalissimo, io sono più per i toni bassi che per gli acuti).Il brano è piacevole ma ascoltata una volta giro pagina; Non sempre diventare famosi può giovare alla qualità per cui anche restare nel limbo non è male sopratutto se ti lasciano libero di fare ciò che vuoi.Continua a postare news, tu sei il filtro della musica contemporanea per cui ti va riconosciuto il merito di proporre quanto di meglio offra il mercato internazionale.bye