MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Il caso "Ti lascio una canzone" - In autunno diventa Lotteria

Sono stata invitata in una delle solite giuria di qualità, sabato sera. Ma non era solo una delle solite: Raiuno, Antonella Clerici, "Ti lascio una canzone". A Napoli. Diretta.
Ci sono andata.
Noi giurati dovevamo premiare, appunto, una canzone. Abbiamo scelto "Tu sì 'na cosa grande", come omaggio a Modugno e a Napoli che ci ospitava (avessimo votato invece dopo la partenza verso casa, nel girone dantesco dell'aeroporto dove nulla funzionava e le code erano da Medio Oriente, magari avremmo avuto un'altra idea...).
E comunque l'abbiamo scelta nel ricordo di Modugno e Napoli, indipendentemente dal fatto che solo la ragazza (Collura) cantasse civilmente, e il ragazzino no. Avranno tempo per rifarsi, sono piccoli.
Programma moolto nazionalpopolare, che vedono tutti (non quelli che passano di qui, e nemmeno io mai, in verità), "Ti lascio" deve una certa pessima fama - fra gli spettatori con occhio critico - soprattutto a quei tre (raccapriccianti) giovanissimi tenori dell'anno scorso, che fanno paura con le loro faccettine da ragazzi e con voci da aspiranti tenori (meglio di Canonici, certo) , tutti e tre ormai impegnati in tour negli Stati Uniti a fare i fenomeni.

Visto dall'interno, c'è un grande miscuglio di età, dagli 8 ai 16 anni. Miscuglio di bravure (voci pazzesche tipo Buffa e Liberati) in completa libertà, senza occhio all'interpretazione (com'è giusto a quell'età) e anche mezze calzettine piccole piccole, ma carine carine. Fa, a me, impressione quando sento cantare argomenti da grandi, molto da grandi: che ci azzecca "Almeno tu nell'universo" con due ragazzine che giocano a far Mimì? Mi da' un senso di disagio. A me, parlo per me.

Se si mettono tutti insieme a cantare, possono anche vincere com'è infatti accaduto e non per la prima volta, sabato sera, con "Girotondo intorno al mondo" di Sergio Endrigo. Il televoto fa la sua parte, ma poi finisce che - chiunque sia a decidere - è meglio così. Meglio non creare mostri, visto che già non mancano.
Si cambia dalla prossima edizione. I ragazzini e le ragazzine non verranno più scelti soltanto dalle scuole di canto italiane, ma anche direttamente, sul web, dai contenuti che manderanno. Chissà che questo riumanizzi il parterre.

Il direttore di Raiuno Mazza ha annunciato, nel camerino della biondissima Clerici, che il format diventerà dall'autunno il contenitore della Lotteria di Capodanno.
Un momento raccapricciante è stato quando Gino Paoli, alle prese con una delle sue canzoni tremendamente asciutte ed esistenziali, è stato circondato da un balletto di otto/dieci bambine in abito da prima comunione giallo pulcino, di ampio tulle, con fiorellini. Veramente kitsch.
Ecco, quei soldi lì dei vestitini gialli se li potevano proprio risparmiare, i titolari del programma, Rai e ditta Ballandi. E magari potevano utilizzarne uno 0,3 per cento per offrire almeno un pasto, a noi cinque poveri giurati. Dopo che siamo andati lì tutti gratis et amore Dei, ci è toccato pure pagarci la cena (veramente ce l'ha offerta Marco Mangiarotti, che ancora qui ringrazio). Sarà contenta la Ilde, ma io l'ho trovato terribilmente cheap (è cheap anche scriverlo, d'accordo, ma almeno facciamo 1 a 1 e palla al centro).

Marinella Venegoni
www.lastampa.it

Gino Paoli a "Ti lascio una canzone" - 15.05.10

Gino Paoli a "Ti lascio una canzone" - 15.05.10