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Vaticano perdona Beatles,è polemica

Vaticano perdona Beatles,è polemica
Ringo Starr: "Non me ne frega niente"
Il Vaticano assolve i Beatles, ma Ringo Starr non perdona. Anzi, non gliene può "fregare di meno". A quarant'anni dallo scioglimento, l'Osservatore Romano riabilita il leggendario gruppo inglese riconoscendo che, sebbene "spacconi" e "disinibiti", dopo i "Fab Four" "nulla è stato come prima" nella storia della musica. Ma il batterista non ci sta e intervistato dalla Cnn replica: "La Chiesa pensi ad altri problemi".


Poi ricorda che i vertici del Vaticano avevano definito i membri del gruppo "satanici o possibilmente satanici", e i conti non gli tornano: "Eravamo satanici e adesso ci perdonano? Credo che la Santa Sede abbia altre cose di cui parlare".

Quello tra le gerarchie della Chiesa e la band di Liverpool, incline a provocazioni di ogni tipo, non è mai stato un rapporto idilliaco. Tanto che, quando nel 1968 John Lennon arrivò a dire "di essere più famoso di Gesù Cristo", si scatenò la profonda indignazione del Vaticano. Che solo quarant'anni dopo, nel 2008, assolse la star inglese. Affermazione che tra l'altro fu citata come giustificazione dal suo omicida, Mark David Chapman.

Oggi, invece, l'Osservatore ha definito quelle parole "solo una spacconata di un giovanotto della working class", celebrando i Beatles e "l'eredità inestimabile" della loro musica. Ma uno dei due sopravvissuti della band (l'altro è Paul McCartney) rimanda al mittente la riabilitazione: "I couldn't care less", "non me ne potrebbe fregare di meno".