Esce "Valleys of Neptune", con piani aggressivi per il futuro.


Già, fa impressione ma sono passati 40 anni. Pochi mesi prima di andarsene così malamente, il mito assoluto della chitarra (che Johnny Hallyday aveva fatto conoscere in Europa, portandoselo dietro in tour) aveva aff ittato uno studio per terminare un brano intitolato "Valleys of Neptune", che da due anni stava rifinendo in modo maniacale.
"C'è qualcosa di quella canzone che racconta delle promesse che si sarebbero potute realizzare", dice il supervisore del suo catalogo, John McDermott. Ora quel brano inedito è uno dei dodici dell'omonimo disco in uscita, registrazioni mai ascoltate che includono una cover di "Sunshine of Your Love" e il blues "Hear My Train A Comin'". Tutte cose del 1969.
Ma come, finalmente, si è arrivati a far uscire nuovamente Hendrix fuori dall'iperuranio dei santini nei quali stava comodamente riposando? Semplice. "Experience Hendrix", che ne tutela l'eredità, ha fatto una partnership con la Sony Legacy, che intende rilanciare alla grande una massiccia quantità di musica mai edita.
Quarant'anni per mettere insieme interessi di famiglia, dopo decenni di liti. E' la sorellastra Janie Hendrix che si occupa della proprietà, e che spiega che negli ultimi dieci anni è stata rintracciata una quantità incredibile di registrazioni audio e video: "Volendo, potremmo far uscire due dischi l'anno per i prossimi dieci anni".
Più di cento dischi sono usciti in questi 40 anni, del tormentato chitarrista. La nuova impresa vuole (speriamo con buon senso) far conoscere registrazioni rare, e rimasterizzare in digitale l'intero catalogo, à la mode dei Beatles. Perché la famiglia dura (e ha fame).

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Valleys of Neptune - Jimi Hendrix