MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
L'orchestrale a Sanremo: "Lanciare gli spartiti, che grande sfogo"

L'orchestrale a Sanremo: "Lanciare gli spartiti, che grande sfogo"

Ci siamo sentiti presi in giro

ALBERTO MATTIOLI

SANREMO

Il Lanciatore di Spartiti è l’inedita figura che ci consegna il Sanremone 2010 e forse l’unica per cui verrà ricordato. Eccolo qui, il Giustiziere delle note: Mauro Parrinello, contrabbassista della Sanremo Festival Orchestra, com’è stata ribattezzata la vecchia Orchestra Sinfonica di Sanremo, all’ottavo festival nel golfo mistico ma poco mitico dell’Ariston. Scovarlo non è stato facile: la Rai è assai irritata per la protesta in diretta, la consegna è di troncare, sopire e soprattutto non parlare, il direttore d’orchestra Marco Sabiu (che, dice, ha «democraticamente consentito alla giuria di manifestare il dissenso») è stato rimproverato da quello artistico Gianmarco Mazzi e i dirigenti della formazione sanremasca sono nervosissimi e preoccupatissimi per le possibili rappresaglie di viale Mazzini. Ma il pubblico ha gradito e già su Facebook si esulta per la rivolta degli Spartaco in frac: il gruppo «Orchestra della Rai in rivolta a Sanremo 2010» ha totalizzato 7 mila adesioni in poche ore.

Professor Parrinello, confessi: lanciò?
«Lanciai. Un gesto del tutto improvvisato, nato d’istinto. Il pubblico ha iniziato a fischiare quando la Clerici ha annunciato le tre canzoni che si giocavano la finale e soprattutto quelle che ne erano escluse. Nella baraonda, ho visto volare il primo spartito e dopo pochi secondi sui leggii turbinavano fogli di musica».

C’è chi ha detto che non è stato un gesto da professionisti?
«E perché no? È solo un modo per dire che non si è d’accordo. E ha una lunga tradizione».

La gag è stata così efficace che si sospetta che fosse preparata. L’autrice Simona Ercolani nega, ma anche a lei è piaciuta tanto che la riciclerà in qualche suo prossimo programma.
«No, di organizzato non c’era proprio niente. È stato uno sfogo spontaneo. L’orchestra si è sentita presa in giro perché tutti sapevamo che i nostri voti erano andati ad altre canzoni e soprattutto non a quella».

Quale, «quella»? Il Trio meravigliao Pupo-Principe-Tenore?
«Beh, sì».

Nel voto dell’orchestra ha avuto l’impressione che tutto fosse regolare?
«Ne sono sicuro. Votavamo dopo le prove del pomeriggio con voto segreto, scheda chiusa e un notaio a verificare il documento d’identità e a certificare la regolarità».

Come si votava?
«Da 1 a 10 per ogni canzone».

E per chi?
«Con precisione non lo so, perché neanche a noi sono stati comunicati i risultati. Però è chiaro che nelle pause ne parlavamo».

Risultati?
«Benissimo Malika Ayane e Irene Grandi, poi Noemi e Cristicchi. Ma anche Mengoni era andato molto bene».

Di 1 ne ha dati?
«Sì».

A chi?
«Il voto è segreto. Ma può immaginarlo».

Vabbé, un 1 uno e trino. Travolto però dal televoto.
«Infatti. Ma ammetto che non ho ancora capito in quale proporzione il nostro voto abbia contribuito a quello finale».

Si figuri noi. Lei le sue parti dove le ha lanciate?
«Ah, io ero avvantaggiato perché i contrabbassi erano in alto. Così ho potuto bersagliare i miei colleghi scatenando una reazione a catena».

Secondo lei il pubblico ha gradito?
«Come no! Pensi che quando siamo usciti dall’Ariston la gente ci ha acclamato. Mai presi tanti applausi».

www.lastampa.it

L'orchestra non ha cervello: suona e basta

Tutto fa brodo e si ricorre a tutto pur di lasciare un segno.

L'importante non è quel che si fa, ma cosa fare per essere notati.

Per cui anche questa "trovata" fa parte del gioco. Un gioco stupido che niente a a che fare con la specificità dei ruoli.

L'orchestra non è un elemento pensante, è uno strumento e gli strumenti vengono usati dagli strumentisti che sono il vero cervello della situazione.

L'orchestra altro non è che una varietà di timbri ed estensioni nelle mani del direttore che realizza le intenzioni dell'autore con un margine di autonomia interpretativa.

L'orchestra equivale dunque alla tavolozza dei colori di un pittore; pittore che può essere paragonato al compositore. Manca, invece, in pittura, l'elemento corrispondente al direttore d'orchestra visto che un quadro non si esegue ma resta immutabilmente quello.

Gli orchestrali sono come muratori che devono sistemare i mattoni dove viene detto loro di farlo. Non devono pensare o esprimere opinioni: devono solo eseguire.

Ogni lavoro ha una sua utilità, merita rispetto ed è nobile.

L'Ingegnere deve quindi rispettare i muratori, che fanno pure un duro lavoro. Egli deve essere consapevole che essi hanno la loro dignità e che sono indispensabili alla realizzazione dell'opera.

Ma un muratore difficilmente è in grado di leggere le carte, di valutare, nel complesso, l'opera cui egli è chiamato a collaborare. Nè gli è concesso osare visto che gli manca la competenza ed il ruolo.

La finzione di San Remo è dunque la negazione di questi principi cui si può ricorrere solo col consenso di chi paga.

Alberto

E' una tua visione riduttiva dell'esperienza e del gusto di chi si è diplomato in uno strumento

Alberto, al voto degli orchestrali era stato assegnato lo stesso peso dei voti pervenuti tramite telefonia fissa o mobile.

Ho capito perfettamente il tuo intervento quando parli di un orchestrale equiparandolo ad uno dei tanti colori di una tavolozza nelle mani di un pittore, però anche in questa tua visione molto riduttiva dell'esperienza e del gusto in campo musicale di chi si è diplomato in uno strumento e quello strumento suona da anni, direi che, a mio modo di vedere, questo campione demoscopico ha sicuramente più competenza della tredicenne che smania per i divi di "Amici" o della pensionata che paga una scheda di ricarica al nipotino perché mandi un voto all'indecente trio.

La ribellione degli orchestrali è nata dalla constatazione che i loro voti bassi (tutti 1) assegnati al trio ed i voti alti assegnati a Malika Ayane e Simone Cristicchi, pur avendo lo stesso valore di quelli giunti col televoto sono stati praticamente ininfluenti.

I "colori della tavolozza" come li chiami tu non si sono ribellati perché il loro voto avrebbe dovuto avere più peso e considerazione , ma semplicemente, perché causa furbizie e altri trucchetti, non sono serviti a fare entrare nella rosa dei tre finalisti nemmeno uno dei cantanti per la cui interpretazione avevano dato il massimo dei voti, mentre sia nel caso dei ripescaggi che per la finale e finalissima sono andati avanti quelli cui avevano assegnato una sfilza di 1.

Altre osservazioni

Com'è possibile che nei 53 minuti in cui il televoto viene riaperto solo per i tre finalisti, il trio che fino ad allora aveva ricevuto l'inimmaginabile di voti, piazzandosi saldamente al primo posto, riceva solo 1.384 voti in più e per contro ci sia la rimonta pazzesca di Scanu che nello stesso lasso di tempo riceve ben 96.517 voti in aggiunta a quelli già incamerati?

E i distacchi fra il trio (200.000 voti e oltre) contro Malika Ayane (solo ottava con 21.668 voti) e Cristicchi (addirittura fanalino di coda con 16.031)?

Re: Un piccolo particolare...

C'è un piccolo particolare che inficia il mio precedente intervento.

Non nel merito di ciò che ho detto, ma relativamente all'orchestra di San Remo: ed il particolare è che non ho visto San Remo e quindi non sapevo che all'orchestra si fosse chiesto di esprimere un voto.

Praticamente non so niente di quel che è successo e non ho ascoltato niente.

Dunque, le cose cambiano perchè quel comportamento dell'orchestra va inserito in un contesto.

Qualcuno potrebbe obiettare che allora avrei fatto meglio a stare zitto e quel qualcuno avrebbe pure ragione.

Qualcosa circa le canzoni mi è arrivato tramite spezzoni di telegiornale (direi comunque pochissimo) ecc..

Magari avrei potuto anche seguire un po' la manifestazione ma, per i miei gusti, è tutto musicalmente troppo lento visto che in quel contenitore ci sono molte cose.

Se non sbaglio, gli ascolti sono stati però elevati, dunque sembra che il pubblico gradisca. E, siccome si giudica in base ai numeri, va bene così...

Un Salutone!
Alberto