MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Esultate cari "AMICI" di Maria De Filippi, Sanremo è vostro!

Dopo l'immeritato primo posto di Marco Carta a Sanremo 2009, un altro giovane ragazzo, anch'egli sardo, uscito dall'Università di Maria De Filippi sale sul trono di questa sessantesima edizione, da tutti elogiata e premiata dagli ascolti, ma conclusasi con un finale davvero poco edificante. O meglio con un finale altamente significativo, mai verificatosi in sessant'anni di storia del Festival: la rivolta dei bravissimi professori dell'orchestra che appallottolano e buttano per aria i loro spartiti mentre il pubblico in sala urla in rivolta contro il televoto "Vergogna" e "Venduti" manifestando il proprio incontenibile dissenso.
Tutti a celebrare il festival "normale" della Clerici che ha firmato sì un'edizione di svolta, di cambiamento (le va riconosciuto il merito di aver saputo contenere le serate in circa tre ore e mezza contro le strabordanti edizioni baudiane e non), ma si è manifestata inadeguata, approssimativa, imbarazzata e imbarazzante intervistatrice. "Il televoto è il voto del popolo e non si discute" cercava di ripetere la Clerici. Ma cara brava presentatrice, questo lo puoi dire se chi vota esercita questo suo diritto una sola volta e non fino ad esaurimento del credito, se uno non si aff itta un intero call centre in cambio di voti per sé o il proprio assistito, se il televoto lo apri per tre minuti alla fine di una singola canzone e lo chiudi prima di passare alla successiva.
Ma così facendo, non si arriva a un milione e passa di voti a 0,75 euro per sms. Facciamo due conti e il business c'è. Per mamma Rai e le compagnie telefoniche. E nessuno torna indietro.
L'alternativa era morire lentamente davanti ad un pubblico e cantanti in gara sempre più anziani o inventarsi una qualche scommessa per rivitalizzarsi.
L'intuizione deve essersi fatta strada l'anno scorso davanti al primo trionfo decretato dalla valanga di televoti che hanno premiato Marco Carta proveniente da "Amici" (Mediaset) con la conduttrice Maria De Filippo sul palco dell'Ariston (concorrenza zero da parte delle altre reti). Si premiava un Marco Carta fino a quel momento noto solo al popolo del talent show in cui si era affermato l'anno precedente.
Pertanto, perché non puntare tutto sui "Talent" e sul televoto? Dove poteva arrivare un Sanremo in cui un anno sì ed un anno no Pippo Baudo o chi per lui era costretto a ripescare cantanti in voga nei sessanta, nei settanta o negli ottanta, per avere dei nomi comunque conosciuti, dal momento che i Big attuali (quelli che vendono dischi, che in classifica ci sono attualmente) a Sanremo non ci mettono piede se non in qualità di super ospiti, facendosi promozione e guardandosi bene dall'accettare la gara?
Ecco allora che il vincitore di "X Factor" da quest'anno partecipa di diritto al Festival. Ed arriva Marco Mengoni, selezionato per il Sanremo di quest'anno la sera stessa della sua vittoria nel dicembre scorso.
Poi la commissione seleziona assieme a Valerio Scanu, finalista al penultimo "Amici", quello vinto da Alessandra Amoroso, anche Noemi, la vincitrice morale della penultima edizione del talent show di Rai Due, quello vinto dall'apparentemente già dimenticato Matteo Becucci.
E fra i Giovani è rispuntato quel Tony (Tony Maiello) che nella prima edizione di "X Factor" Mara Maionchi aveva preso sotto la sua ala protettrice e il ragazzo ha finito per vincere il girone Nuova Generazione.
Fra due giovani che diventano star in due mesi vincendo un talent show e giovani pronti a televotarli ovunque gareggino, l'operazione di rivitalizzazione del Sanremo malato terminale sembrerebbe riuscita.
Però, come recita la vecchia battuta del medico che si rivolge con aria contrita ai parenti, l'operazione è andata benissimo, ma il paziente è morto.
E qui ad esser defunto è il Festival della canzone italiana. Mauro Mazza il direttore di Raiuno ha detto bene. "Il Festival è tornato a somigliare all'Italia di oggi". Ma non è un complimento, Perché non è un bel festival, non è fra un'un'intercettazione e un'altra, una ruberia e un'altra, una frode e un'altra, una bella Italia. E' un Festiva (e conseguentemente un'Italia) contrassegnato da volgarità, illegalità, cattivo gusto.
Sanremo è diventato il festival della cattiva televisione, della notorietà televisiva. Così si spiega anche il caso dell'abominevole trio messo su da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, con una canzone ruffiana e orrenda. La logica di Mazzi, il selezionatore, che ha privilegiato questo orrore, escludendo molte altre canzoni sicuramente più meritevoli di entrare nella rosa delle partecipanti al festival (e ci voleva niente) , risponde solo a questa logica televisiva.
L'espressione di Pupo che canta rivolto al principe ballerino "Tu non potevi ritornare, anche se non avevi fatto niente), ci fa rivalutare l'Italia di Mino Reitano preso per il culo al Festival di ventidue anni fa. Dopo l'incredibile figuraccia cui è andato incontro coscientemente o in piena incoscienza col suo intervento Marcello Lippi, il trio andava squalificato a norma di un regolamento che vale per tutti o per nessuno
Problemi di etica che non sfiorano minimamente Mazzi e mamma Rai, dove da giorni ci si frega le mani e si esulta per il successo di questa edizione, in termini di ascolti e di share. Tacendo dell'assoluta mancanza di controprogrammazione Mediaset nei giorni del Festival a differenza degli anni passati, quando i programmi di punta della concorrenza non venivano sospesi com'è successo quest'anno.

Ora, parlare di musica, di canzoni, di interpreti diventa quasi un argomento secondario.

Meglio Malika Ayane? Cristicchi avrebbe meritato di più? Anche la Grandi aveva un bel pezzo? E' tempo perso fare valutazioni di merito e secondo il nostro gusto personale.

Sacrosanto il premio della Critica a Malika Ayane.

Passiamo ad altro.

21.02.2010 - La rivolta dell'orchestra e del pubblico dell'Ariston per l'esito del televoto

21.02.2010 - La rivolta dell'orchestra e del pubblico dell'Ariston per l'esito del televoto


Re: cìè una considerazione che è sfuggita...

ne ha parlato solo Pupo: al festival da qualche anno si accede per invito (indipendentemente dalla canzone!!!!)
e questo è sufficiente a dare un'idea di cosa ci si può aspettare o no?
meditate gente..meditate!