MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Consenso non sempre è indice di qualità

Comprendo che coloro che sono attenti alle classifiche di vendita, tendano a considerarle un elemento di misurazione del consenso. Ed è così.

E' sottinteso, infatti, che se vendi meno, l'interesse su quanto proposto è diminuito.

Del resto, l'aspetto commerciale è l'elemento fondamentale per chi pubblica un CD o altro.

Voler vendere implica cioè l'accettazione delle regole di mercato ed il termometro che misura l'esito dell'operazione è indubbiamente il profitto.

Piaccia o non piaccia, è dunque il consenso che decreta il successo dell'operazione e, siccome è il pubblico che decide, chi si propone deve cercare di essere in sintonia visto l'obbligo della complementarietà fra questi due elementi. In altre parole, se voglio essere ascoltato, posso farlo solo nel caso in cui proponga cose che possono essere comprese e gradite.

Ma la vera arte, il vero artista, non pensa al consenso, pensa ad esprimersi e propone solo quando egli si compiace di ciò che ha fatto indipendentemente dal giudizio che altri possano poi esprimere.

Viceversa, se voglio piacere, se voglio vendere, devo invece preoccuparmi della tua gratificazione visto che la mia, in tal caso, non dipenderà dal giudizio che ricevo ma da ciò che ricavo.

Ecco perchè, a mio avviso, un'artista come Mina non può essere giudicata in base alle vendite.

Ma questa opinione può essere o meno corretta a seconda se si agisce in ragione della propria sensibilità artistica o per altri scopi.

Alberto

Re: Consenso non sempre è indice di qualità

Mina incide un disco l'anno. E a parte le riedizioni in edicola, a parte le raccolte curate da Emi o Sony, si aggiungono pure raccolte pensate dalla stessa Mina e canzoni selezionate sempre da lei come i "Riassunti d'amore" - cinque CD usciti l'estate scorsa.
E' un caso veramente anomalo, perché nessuno pubblica a ritmi così vertiginosi.
Chi è nato artisticamente negli anni sessanta come lei, non sforna un disco l'anno. Lo stesso Celentano va in TV mediamente ogni due o tre anni per uno show che catalizza l'attenzione pubblica e serve da traino per un disco nuovo.

Se Mina sforna dischi ad un ritmo così sostenuto, nonostante la sua assenza, si pone sullo stesso piano dei giovani, che vivono adesso la loro grande occasione, il loro momento di popolarità, esattamente come fu per lei cinquant'anni fa.
E la sua uscita in contemporanea con Carmen Consoli, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia, inevitabilmente porta a dire se il CD di Mina sia pari, superiore o inferiore a quello delle altre.

Diverso sarebbe se facesse come la Streisand, che assicuratosi un posto di rilievo, un profilo alto nel panorama musicale internazionale, pubblica un lavoro nuovo ogni tre anni, dichiaratamente fuori da ogni velleità da prime posizioni in Hit Parade (anche se paradossalmente proprio così facendo riesce a conquistarle).

Pare invece che questa non sia la politica di Mina e del suo staff che puntano a vendere, ripudiando ogni forma di pubblicità, confidando in benevoli passaggi radiofonici gratuiti e puntando eccessivamente sulla gloria consolidata di Mina in cinquant'anni di carriera.
Però le generazioni cambiano e niente si può dare per scontato od acquisito.

In questo modo Mina si pone esattamente sullo stesso piano di Pausini, Amoroso e compagne, le quali invece partecipano a tutti i programmi televisivi possibili (d'altra parte alla loro età Mina non faceva altrettanto? E pure in condizioni decisamente migliori delle loro in quanto al Primo Canale TV, il Secondo non faceva di certo concorrenza).

Pertanto se si vendono solo ventiquattromila copie, nonostante ci si chiami Mina, è un tonfo.Quando ciò accade bisogna guardarsi dentro, capire il perché e avere il coraggio di cambiare.

Le 24.000 copie di "Facile"...

...rappresentano un autentico, inaspettato disastro: le prime due/tre settimane di vendita sono le migliori per qualsiasi Artista e specialmente per chi ha un pubblico molto affezionato -lo zoccolo duro- che, si sa, si precipita a comprare il nuovo disco nei primissimi giorni di uscita.

Tutti noi sappiamo che per Mina è ancora più impellente vendere molto nelle prime due/tre settimane perché non facendosi vedere in tv, non facendo video, non essendo supportata dalla Sony da alcun tipo di promozione e non essendo ormai più molto amata dai programmatori dei networks radiofonici che la escludono sistematicamente dalle playlist, il disco non raggiunge il pubblico e viene velocemente dimenticato.

Ma, chiedo, è mai possibile che a Lugano siano così rassegnati a collezionare questi ormai ripetuti flop?
Gab.