MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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MINA PROSSIMA COLLABORAZIONE FORSE CON LIZA MINNELLI

Non c’è, ma c’è. Con la voce, ovviamente. E poi con le sue simpatiche follie emotive, con le scelte che fa, con quelle che non fa. Esce oggi “Facile”, l’ultimo cd di inediti di Mina e, sin dal titolo che sa un po’ di forzatura, tutto diventa chiaro, nota dopo nota. La vita di questa signora di 69 anni facile non lo sarà mai stata, ma la sua capacità di incantare quando si mette dietro un microfono sì, quella pare ancora intatta.

Mina sa o pensa di potersi permettere tutto. Dal 1978 non si fa vedere in giro e, da grande donna della canzone, è diventata mito. In grado di fare un disco buono e uno no. Questo nuovo disco, ricco di dodici brani che portano firme prestigiose - da Cristiano Malgioglio al fidato amico bolognese Andrea Mingardi, da Boosta dei Subsonica agli Afterhouurs che firmano la sopravvalutata e ripetitiva “Adesso è facile”, scritta e cantata in coppia con Manuel Agnelli - conferma le sue bizzarrie vocali e la straordinaria capacità di rispettare il classico. Dodici canzoni che scorrono via, ingioiellate dalla sua timbrica suadente e unica, la stessa che nei lontani ricordi delle teche Rai di “Teatro 10” e “Studio Uno”, regalavamo emozioni uniche. La scelta dei brani è stata capillare e il figlio Massimiliamo Pani, che ha guidato la squadra degli arrangiatori, ha fatto le cose in grande stile rispetto al criticato. Nella squadra degli autori anche Axel Pani, il figlio di Massimiliano, che compare nella mediocre “Il frutto che vuoi” e in “Con o senza te”.

arie beatlesiane
Graffia, la Tigre, quando affronta con talento le atmosfere lisergiche e beatlesiane di “Non ti voglio più” e quelle convenzionali di “Ma tu mi ami ancora”, canzone griffata Mingardi. Costui - amico storico del fratello di Mina, Geronimo, e fornitore di tortellini freschi nel bunker luganese della signora Mazzini - è protagonista in quattro brani: ha realizzato anche la ritmata “Non si butta via niente”, la culinaria e simpaticamente jazz “Più del tartufo sulle uova” dove la nostra parla anche di pane, salame, di fame e di tramonti rosso fuoco, filosofeggiando sull’amore e sulle sue paure. E poi la già edita “Eccitanti conflitti confusi”.

“Facile” si apre alla grande con le atmosfere latino-americane di “Questa vita loca”, un pezzo del cubano Cespedes con testo di Cristiano Malgioglio che è tornato a collaborare con Mina dopo i fasti di “L’importante è finire” (anno di grazia 1976) e di “Mi mandi rose” (del 1985). Alla traccia numero 7, poi, il top dell’album: “Carne viva”, un lacerante grido di disperazione che narra come, dopo i 50 anni, l’amore sia lo stesso di prima. Più intenso e passionale che mai, nel quale Mina urla: “Io sono carne viva, la tua vitamina, la tua penicillina...”. Parole che soltanto in bocca a lei volano alto e non diventano mai banali.

sentimenti travagliati
«Quando Mina ha ascoltato per la prima volta questa canzone, mi ha chiamato e mi ha detto: ho sentito un pugno allo stomaco, Dio mio che bella...», ci racconta con orgoglio Malgioglio che in questi giorni sta ultimando un brano per Carla Bruni dal titolo “I lupi”. «Il nostro sodalizio si era interrotto senza motivo perché non sapevo cosa proporle. Ero occupato a fare altre cose in tv e non riuscivo a trovare dei musicisti adatti a fare dei pezzi per lei. Scrivo sempre pensando a Mina: ha un linguaggio particolare e i miei testi raccontano sempre di amori forti e travagliati».

Prossima puntata nella carriera di Mina? Forse un clamoroso duetto con Liza Minnelli, che da mesi sta cercando la Tigre. Senza mai riuscire a prenderla. Ma si sa, è Mina che prende chi vuole. Con le unghie o con la voce.