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Ramazzotti, containers sul palco Landau alla chitarra, sprazzi rock

Partito da Rimini il tour di "Ali e radici"

Anche se non gli piace ammetterlo, fra i pochi divi pop internazionali italiani, Eros Ramazzotti è il meno schiavo dei gironi infernali album-promozione-tour-disco live-promozione-tour. E' uno, lui, al quale piace anche godersi la vita, spenderla quietamente accanto alla figlia dodicenne Aurora o con la bellissima fidanzata acqua e sapone (l'attrice bergamasca Marika Pellegrini) che abbiamo appena ammirato al suo fianco: «Sto con un piede nella normalità, non sono uno che si alza e deve fare per forza la star», confessa. Qualche volta però - come adesso - gli tocca andare: proprio ieri sera, dal 105Stadium di Rimini, è partito per un giro che fra Europa, Italia e Americhe, lo terrà impegnato per quasi un anno, con la prossima estate negli stadi («ma piccoli, non San Siro») e il pensiero fisso a un superconcertone a Cuba nella piazza della Rivoluzione dell'Habana, sotto il faccione del Che: «E' una sfida da tanti anni, ci stiamo lavorando: lì vai per la gente e non per il potere, non per il colore della politica», si affretta a precisare.


Girerà il mondo, Eros, per far conoscere il recente album «Ali e Radici» (circa 1 milione di copie vendute nel mondo) fatto di ballads arrangiate con sapienza e però, in concerto, lasciate saggiamente un po' in disparte in funzione tiramisù, a favore invece di suoni più corposi e a tratti rock che movimentano un elenco di 26 canzoni dove l'amore viene declinato in tutte le salse. Eros sfodera una certa sapienza nel cucinare alla chitarra elettrica i pezzi classici, anche vecchissimi come «Terra Promessa», anche ispirati come «Dove c'è musica», anche pietre miliari alla «Adesso tu» o «Se bastasse una sola canzone», o trascinanti come «Fuoco nel fuoco», della sua produzione più patinata.

Il vecchio Ramazzotti viene digerito con la collaborazione di una solida band che ha nomi da investimento di lusso, presi dal mercato yankee: Michael Landau alla chitarra è un fuoriclasse, e lavora molto per via degli effetti romantici l'enorme sassofonista Everette Harp. Fa acconcia coreografia un terzetto di coriste giovani, bellocce, bravine e dolcegabbanate in corsetti strizzanti. Eros ci scherza sopra («me le sono fatte scegliere da papi») ma si sa che poi sul lavoro è anche terribilmente pignolo, e son due mesi che prova ogni giorno questo show lungo due ore: «Non sono mai soddisfatto in pieno, mi rivedo le prove sull'i-Phone. Sono andato a tutte le kermesse di San Siro, poi prendo di qui e di là, ma mai fare la stessa cosa».

Infatti la scenografia, frutto di un team poliglotta, è assai originale. Alle spalle della band sono impilati otto enormi container bianchi e da uno di questi, che si apre scendendo, l'artista spunta ad inizio concerto, pensosamente seduto ad una scrivania, declamando «Appunti e note». I container poi si trasformano in seduta, in piattaforma, o nello scompartimento sezionato di un treno: una scenetta carina con le tre sgarzule, durante «Le cose della vita». Ma quando gli enormi cassoni si dividono, lasciano spazio ad un supermaxischermo ad altissima definizione dove le tempie grigie del quarantaseienne Eros non fanno che esaltare il fisico da eterno ragazzone, in jeans e maglietta del tour (già, perché ora per far cassa ci si affida molto al merchandising).

Con questo made in Italy un po' spurio, ma rafforzato dalla sua presenza indubbiamente italica, Ramazzotti spiega di voler andare all'attacco del Resto del Mondo con una missione precisa da compiere: «Mi fanno sempre molte domande su Berlusconi. Io spiego che l'italiano non è rappresentato da chi comanda, e poi non è che il Presidente abbia fatto tutto 'sto male, sta solo esagerando un po': e anche se l'Italia di oggi è sempre più simile a una Ferrari guidata da un cieco, un po' Berlusconi siamo tutti noi. Un concerto come questo vuol mostrare che siamo all'altezza, ci sappiamo fare e non turlupiniamo la gente». E poi dicono che la musica pop non crea pensiero, e immagine.

Il tour italiano: 21-25 novembre Roma, 27 Pesaro, 30-5 dicembre Milano, 7 Bologna, 12/13 Torino, 15 Firenze, 17 Brescia, 19 Padova



Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Re: Eros Ramazzotti - Ali e Radici