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X-Factor, Claudia Mori si confessa "L'anno scorso Noemi era il talento"

X-Factor, Claudia Mori si confessa "L'anno scorso Noemi era il talento"
MILANO
Claudia Mori, new entry fra i giudici di X-Factor, si appresta con animo lieto alla terza puntata di stasera. Se non si fosse ancora capito, la signora Celentano si sta divertendo.


Come va l'esperienza, Claudia?
«Intanto, mi hanno comunicato che la mia parrucca della prima puntata ha fatto aumentare la vendite nel ramo, e questo mi ha divertita. Devo spiegare perché l'ho messa: c'era un'aspettativa esagerata nei miei confronti, così ho spostato l'attenzione verso qualcosa di più giocoso».

Lei con X-Factor è tornata in un ambiente musicale che le appartiene...
«Ho accettato per curiosità e su insistenza, è una parentesi. E' come tornare alle origini, anche se da tanti anni non facevo tv, ho molto frequentato il dietro le quinte. La parte più noiosa sono trucco, parrucco e vestiti: sono insofferente, fin da ragazza».

Con Mara Maionchi, come va?
«E' un bel rapporto, ci stuzzichiamo fintamente. Siamo all'opposto, come carattere io sono molto peggio di lei. Meno istituzionale, più istintiva, diversa sotto ogni profilo. Sono più portata per l'aspetto artistico che verso la discografia: che così come si intende ora, non mi interessa».

Lei non fa scene con parolacce che finiscono su You Tube...
«Mara è stata istintiva. Lì per lì mi ha sorpresa molto, e coinvolta, ma ha raggiunto l'obiettivo. La sua spontaneità mi è piaciuta, la sua protesta mi è arrivata. Le parolacce, al momento opportuno le dico anch'io, è ipocrita scandalizzarsi».

Morgan?
«Al di là dell'aulica verbosità, non sono d'accordo quando lui, nel dare una valutazione a un suo cantante, fa passare anche gli errori: non è corretto. E' critico soprattutto verso i miei ragazzi, che gli fanno più paura. Invece dovrebbe essere lì per far emergere il migliore, io son stata costretta ad eliminare il mio perché aveva sbagliato. Noi dobbiamo cercare il talento vero, invece lui mi pare che voglia far vincere Morgan».

Che dice Adriano?
«Gli è piaciuto quando ho eliminato il mio artista. Si diverte, mi ha spronata».

E' meglio che giudichino gli esperti, per poi instradare il pubblico, o deve vincere la voce del popolo, come succede ormai a Sanremo con il televoto?
«Sono per l'esperto, a Sanremo è più importante guidare la scelta. Ma a X-Factor ha vinto Morgan e non Matteo Becucci, il vero talento ce lo aveva la Noemi».

Le serie passano, nuovi ragazzi crescono, Giusi Ferreri è quasi dimenticata. Resterà qualcosa dei talent show?
«Il rischio è che non ci siano artisti del calibro di quelli che sono durati anni. Però c'entra la società consumistica che consuma tutto, arte compresa: viviamo in un mondo di poco studio, poca sostanza e onestà, e vengono fuori i fenomeni usa-e-getta. La tv potrebbe essere più utile, ma non si può chiedere tutto alla tv, che è lo specchio di quello che siamo. Certo, da qualche parte bisognerebbe cominciare a invertire le cose».

Le sue giornate si sono fatte più fitte...
«Riesco a barcamenarmi bene, lavoro da quando avevo 14 anni, ma sono una brava organizzatrice e ne sono orgogliosa. Riesco a non trascurare Adriano...

Le sue produzioni tv?
«Abbiamo appena finito la fiction su Basaglia, si chiama "1978 La città dei matti", con Vittoria Puccini e Fabrizio Gifuni, in onda quest'autunno. Poi ho in programma Caruso e 6 puntate sulla violenza sulle donne: due della Cavani, 2 della Von Trotta, 2 di Marco Pontecorvo. Spero non arrivi la mannaia della direzione».

Adriano come sta, farà disco e tv?
«Sta bene. Il disco esce l'anno prossimo, è imprevedibile come al solito, e questa sua imprevedibilità lo terrà lontano dalla tv. Le risposte che arrivano da lì' sono di una vaghezza imbarazzante».