MUSICA




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È la serata di Springsteen - Da tutta Europa per sentirlo

È la serata di Springsteen - Da tutta Europa per sentirlo

di Nicola Cossar

UDINE. L’Europa abbraccia il Boss, l’Europa del rock si ritrova a Udine per cantare con il suo eroe, con il poeta dei perdenti, con l’artista che non si vende, con il testimone attento dell’American land e del mondo intero, con l’uomo che non molla mai e lavora sempre alla costruzione di un sogno, fino a quello (realizzato) di Obama presidente.

Non molla mai, neanche sul palco: un Bruce Springsteen in una forma straordinaria (alla faccia dei 60 anni che compirà il 23 settembre!) è pronto a regalarci le solite tre ore di concerto stasera allo stadio Friuli (start alle 20.30), a restituire – canzone dopo canzone – senso e prospettive al rock. Dopo i trionfali concerti di Roma e Torino (quasi centomila spettatori nelle due date), il Boss saluta l’Italia da Udine, da una città sempre più internazionale anche grazie a lui.

Infatti, Azalea promotion, organizzatrice con Barley Arts di questo secondo evento (dopo Madonna) dell’estate musicale friulana, ha reso noto ieri che dei 33 mila biglietti già venduti il 55% è stato acquistato all’estero (Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Germania, Finlandia e Svezia), che un altro 30% è stato venduto in altre regioni italiane, mentre gli spettatori friulani sono, per ora, solo il 15% del totale.

Qualcuno dice che il rock mantiene giovani. Parole sante: guardate il Boss nei concerti-maratona di Roma e Torino e nelle centinaia di performances precedenti, andando indietro fino alla breve stagione roots delle stupende Seeger Sessions con cui Bruce ha fatto tappa nel 2006 a villa Manin! Una potenza unica, un’energia unica e travolgente!

Questo rock sudato, operaio e dalla parte della gente, autentico, sofferto e gioioso fa la differenza, la grande differenza, tra le algide supreme circo-tecnologie dei Madonna disco-party e un senso diverso del fare musica, dell’essere musica, meno appariscente, più profondo, ruvidamente poetico fin nel suo midollo, nel midollo della vita. Canta Bruce: «Ho fatto le mie valigie e cammino a testa alta nella tempesta. Vorrei essere un ciclone per abbattere tutto quello che non ha fede di stare aggrappato alla sua terra, soffiare via i sogni che ti devastano, soffiare via i sogni che ti spezzano il cuore, soffiare via le bugie che ti lasciano completamente perduta e con il cuore spezzato».



È The promised land, una delle canzoni manifesto del suo filosofico poetare sul vero, assieme a Growin’ up, a Badlands, a Darkness on the edge of town, Thunder Road, Born to run, Hungry heart, The river, Nebraska e Johnny 99, Born in the U.S.A., No surrender, Dancing in the dark e My hometown, fino a Streets of Philadelphia, a The rising e ai pezzi dell’ultimo (e un po’ debole) Working on a dream (ma la title track dice tutto).

Ognuno ha il suo Springsteen, questi per noi sono i pezzi che lasciano un segno indelebile, la firma sul percorso di un’arte e della sua anima profonda. Il songbook di Bruce è il songbook della nuova canzone popolare americana, di quel folk che lui ha rifondato andando oltre Guthrie, Seeger e Dylan, per trasferirlo in città vestito di rock, a bordo di una Cadillac rosa carica di tanti sogni irriducibili sulle strade della vita, accanto ai nessuno e ai senza voce che bruciano la loro esistenza da qualche parte del mondo, accanto a chi non ha lavoro, accanto ai cuori spezzati e affamati, alle fedi tradite, ai perseguitati di ogni dove.

Un profeta? No. Un poeta? Sicuro. Un testimone? Certo, è uno che non racconta la realtà ma la vive. Bruce Springsteen è soprattutto una persona semplice e coerente, un antidivo orgoglioso che piace anche al Papa, ai ragazzini che cantavano a memoria le sue canzoni a Roma e a Torino, alle mamme che non hanno mai dimenticato il fascino sudato e sorridente del ragazzo di Freehold, la sua grinta rock senza età. Tutti lì stasera, insieme sotto il palco a cantare e a non arrendersi mai.
(23 luglio 2009)

Da Il Messaggero Veneto - Udine

Bruce Springsteen - The River (LIVE in NY)

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