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E MICHAEL SI VENDICA DEL PADRE

NEW YORK – Un’esemplare punizione postuma contro il padre tirannico e manesco, secondo i suoi biografi all’origine di tutti i suoi problemi? E’ questa l’interpretazione resa dall’America alla notizia secondo cui, nel suo testamento, Michael Jackson avrebbe designato come eredi la madre Katherine e i tre figli, Prince Michael, Paris, Prince «Blanket», tagliando completamente fuori il 79enne padre, Joseph Jackson.


Joseph Jackson, padre di Michael (Afp)
IPOTESI D'IMPUGNARLO - E’ il Wall Street Journal a pubblicare le indiscrezioni circa le ultime volontà del cantante morto giovedì a Los Angeles. «Il testamento è stato stilato dall’avvocato John Branca, che ha curato gli affari legali dell'artista dal 1980 al 2006», rivela la bibbia della finanza Usa. Branca, nominato anche esecutore testamentario insieme all'impresario musicale John McClain, avrebbe intenzione di depositarlo davanti al tribunale di Los Angeles giovedì prossimo. Il patriarca Joseph continua a ripetere che suo figlio «non ha lasciato testamenti» e secondo voci potrebbe anche decidere di impugnarlo. Ma le sue chance di successo sono a dir poco nulle.

«NASONE» - Fu infatti lo stesso Michael, in un'intervista ad Oprah Winfrey del 1993, ad ammettere le violenze fisiche e psicologiche cui fu sottoposto dal genitore, un ex pugile che obbligò il figlio sulla via dello showbiz, fin dall'età di 5 anni, costringendolo a estenuanti training e privandolo dell’infanzia. «Mio padre mi prendeva in giro, facendomi stare malissimo», rivelò tra le lacrime, «piangevo tutti i giorni. Mi diceva che sono brutto». Fu lui a soprannominare il figlio big nose, nasone, creandogli un complesso talmente insopportabile da indurlo, più tardi, a sottoporsi ad una serie di interventi di chirurgia plastica per ridurselo. A denunciare le violenze del «vecchio» è stata anche la sorella del cantante, Toya Jackson, che nella sua autobiografia «Growing up in the Jackson Family» accusò il padre di aver abusato sessualmente di lei e della sorella Rebbie.

IL CLAN - Dopo la morte di Michael, il padre sta cercando disperatamente di difendere l'immagine del clan, cancellando un passato difficile da dimenticare. Ma il suo ritorno sotto i riflettori l’ha riportato nel mirino dei media che l’accusano di «sfruttare la morte del figlio solo per promuove la sua nuova casa discografica Ranch Records». «Non sembra affatto contrito per il lutto che l’ha colpito», dichiara Don Lemon, il mezzo-busto afro-americano della Cnn, esterrefatto dalla freddezza ai limiti del cinismo mostrata da Jackson Sr. durante un’intervista. Intanto la stessa Cnn conferma che giovedì prossimo la salma di Michael Jackson verrà spostata nel suo ranch californiano di Neverland, dove la camera ardente resterà aperta al pubblico fino a venerdì sera. I funerali saranno celebrati invece domenica, in forma privata riservata alla famiglia.