MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
ClassificamMINAndo "5043" - Bacheca 26 gennaio 2002

ClassificamMINAndo "5043" - Bacheca 26 gennaio 2002

Nel 2001 e 2002 Luigi Nava, moderatore della Bacheca del sito ufficiale, aveva varato la rubrica ClassificamMINAndo, per cui settimanalmente c’era il contributo dei forumisti con loro recensioni o racconti ispirati agli album di Mina, selezionati dallo stesso Nava.

Nel gennaio 2002 nell’ambito del “ClassificamMINAndo” per l’album 5043, io scelsi di scrivere un racconto ispirato alla canzone “Le mani sui fianchi”, dal titolo “Lettera mai spedita dalla donna con le mani sui fianchi”.

Lo ripropongo di seguito, unitamente alla recensione dell'album a firma Mario Basile.

Re: 5043 - di Mario Basile

5043 - di Mario Basile


Nel negozio di dischi , dove ogni tanto entravo giusto per dare un’occhiata alle novità , il commesso al telefono forniva informazioni : “ Sì , ‘ Parole parole ‘ c’è e ci sono altre dieci canzoni . E’ appena uscito “ . Scartabellai anch’io e alla voce M notai dei bei quadratoni di cartoni di vari colori , giallo , verde , azzurro , rosa , con dei cerchi concentrici e con su scritto MINA – CINQUEMILAQUARANTATRE’ . Non possedevo il giradischi , ma mi piaceva lo stesso toccare questi oggetti affascinanti e preziosi , i 33 giri . A quei tempi i dischi nei negozi non erano cellophanati . Si potevano aprire . Si poteva guardare il contenuto della busta . E il disco di Mina stava in una confezione molto originale e molto bella , perché le varie buste , tre per l’esattezza , si inserivano l’una dentro l’altra come in una scatola cinese a sorpresa formando dei disegni vagamente ispirati alla op-art allora molto in voga . Disegni geometrici , titolo matematico , che non era altro che il numero di catalogo ( PDU Pld. L 5043 – Stereo ) . Il tutto era molto intrigante ed affascinante . Aprii la busta e all’interno scoprii una bellissima foto di Mina in uno splendido bianco e nero , senza sfumature di grigio , che sorrideva invitante . Diedi anche un’occhiata ai testi . Erano tutte canzoni nuove a parte la sigla finale dell’ultimo stupendo show che Mina aveva appena concluso in TV , ‘ Teatro 10 ‘ , assieme al compianto ed indimenticato Alberto Lupo , quella favolosa ‘ Parole parole ‘ , che rimane sicuramente la più bella sigla finale di uno spettacolo televisivo . Mina in essa dava un saggio strepitoso delle sue doti di attrice consumata , piena di verve e di autoironia . Guardavo incantato il disco del quale il giorno prima avevo letto una bellissima recensione del caro Giovannino Guareschi sul settimanale ‘ Oggi ‘ . Guareschi era un fan sfegatato di Mina e ad ogni suo disco attribuiva immancabilmente il punteggio di DIECI E LODE . Nonostante ciò il disco non lo comprai , non avrei potuto in ogni caso ascoltarlo , ma mi fece piacere che esso salì immediatamente in classifica , dividendo il successo con i favolosi Emerson , Lake & Palmer ‘ di ‘ Trilogy ‘ e con lo straordinario Lucio Battisti di ‘ Umanamente uomo : il sogno ‘ . Lo era ancora sino al periodo nel quale , finalmente , con i soldi guadagnati nelle prime ripetizioni che diedi appena laureato , riuscii ad acquistare il famoso giradischi STEREORAMA di SELEZIONE dal READER’S DIGEST . Un apparecchio che allora mi sembrò il non plus ultra degli impianti stereo . Felice ritornai nel negozio di dischi . Scartabellai i bei padelloni sino ad arrivare alla lettera M . C’era un’ultima Mina di colore granata . Andava bene . Aprii la confezione sino ad esaminare minuziosamente il disco , che uscii anche dalla busta trasparente che lo conteneva per controllare se avesse evidenti graffi . La prova fu positiva . Lo acquistai . Finalmente avevo anch’io un disco di Mina . Il primo . Tornai a casa . Ero eccitato . Con molta delicatezza lo misi sul piatto e trepido lo ascoltai . Al primo ascolto , in effetti , la mia attenzione era più rivolta a controllare se nel disco c’era qualche difetto che potesse disturbarne l’ascolto . Sì , perché allora , al contrario di quello che avviene oggi con i CD , che non danno problemi da questo punto di vista , c’era tanta trepidazione nel primo ascolto , perché poteva capitare che il disco saltasse , che ci fosse un eccesso di fruscio o qualche ticchettio in più . Io fui fortunato . Il primo ascolto passò indenne da tutto ciò . Rassicurato potei riascoltarlo più tranquillamente , stando attento stavolta solo a godermi MINA in STEREO . E fu un vero godimento . Il suono , per me che ero abituato ad una radio ad onde medie , mi sembrava fantastico e la voce di Mina con delle sfumature mai sentite prima . Le canzoni poi erano tutte belle a cominciare dalla splendida ‘ Fiume azzurro ‘ , che , pur non essendo di Battisti , aveva una struttura polimorfa come quella delle canzoni di Lucio , sino alla delicata e struggente ‘ Vorrei averti nonostante tutto ‘ , con quella splendida introduzione al pianoforte , continuando con la versione di una canzone che a quei tempi spopolava , ‘ You’ve got a friend ‘ di Carole King , tradotta con testo stravolto , ma affascinante , in ‘ Ti amavo quando ‘ , versione che mi piacque da morire . L’ascolto proseguì con un pezzo di James Taylor , un po’ difficile da apprezzare al primo ascolto , ma molto coinvolgente successivamente , ‘ E’ proprio così . Son io che canto ‘ . Mi chiedo come mai Mina , che ama così tanto questo cantautore californiano , non abbia più recentemente ripreso dei suoi pezzi . L’ultima canzone del primo lato l’avevo già sentita cantata da Mina a ‘ Teatro 10 ‘ , accompagnata dal bandoneon di Astor Piazzola , suo geniale autore . Era la favolosa ‘ Suoneranno le sei ‘ , un brano a cui attribuire DIECI e LODE era poco . Delicatamente , alla fine della prima facciata sollevai il disco dal piatto , stando attento a non toccarne la superficie con le dita . Il secondo lato iniziava con un pezzo splendido , uno di quei brani di Mina che mi piace di più , una canzone di cui si parla poco , ma che è bellissima , come parole e come musica . ‘ Le mani sui fianchi ‘ parla della fine di un amore in maniera , secondo me , molto cinematografica . Mi pare di vederli i due protagonisti . Mi pare di vedere anche il posto dove si sono lasciati , che ho sempre immaginato come una casa di montagna . Mi pare di vedere i loro gesti e soprattutto le espressioni del volto di Mina quando canta questa canzone . Potere grandissimo dell’immaginazione supportata da una canzone strepitosa . Il disco prosegue poi con una originale canzone – pop del grande Bolzoni , a cui dobbiamo anche le splendide ‘ Rudy ‘ e ‘ Caravel ‘ , ‘ La mia carrozza ‘ . Ci sono poi altre due bellissime canzoni ‘ Cosa penso io di te ‘ , una dolce e trepidante dichiarazione d’amore , ed ‘ E’ mia ‘ , tenero omaggio alla musica brasiliana , separate da una versione , in verità , un po’ accelerata di ‘ Delta Lady ‘ di Leon Russel , già cantata da Joe Cocker in una versione molto più ‘ black ‘ e infine c’è la notissima ed intrigante ‘ Parole parole ‘ , che divenne uno dei più grossi successi di Mina . Che dire ? Il disco lo ascoltai tante volte e ancora esso è in mio possesso , conservato come una reliquia . E’ bello ascoltare anche i suoi fruscii e centellinarne la sua preziosità ad ogni ascolto , sapendo che il tempo e l’uso lo logora , come si logorano , purtroppo , tutte le cose belle , che durano purtroppo , a volte , anche un sol giorno come le rose , ma forse proprio per questo ci sono più preziose . La differenza tra il vinile e il CD è proprio questa .

Lettera mai spedita dalla donna con le mani sui fianchi - di Paolo

Lettera mai spedita dalla donna con le mani sui fianchi

Mi è scappata una lacrima perché mi manchi. Non avere fretta, uomo, si sistema tutto, serve solo un po’ di pazienza.
Sto seduta sulle scale, meglio che rimanga sola. Se non ti posso avere subito, aspetterò. A volte mi viene l’ansia, ma non si può far fretta al tempo. Non avere fretta. Torneremo a stare bene assieme. Se abbiamo un po’ di pazienza, mi sa che ce la faccio.
Mi sembra tutto molto complicato. E questa non è sicuramente una novità. Non so cosa voglio, non lo so più. Spesso le cose che ho molto desiderato si sono poi rivelate le cose sbagliate. Perché, anche conoscendo i propri desideri, non possiamo davvero sapere se ciò che vogliamo con tanta intensità sia quello che ci renderà felici. O almeno sereni. Mi sembra tutto infinitamente complicato.
Sto lentamente smettendo di pormi domande. E questa è senz’altro una novità. Non è neanche del tutto vero. Forse ho semplicemente smesso di cercare risposte alle mie domande. Perché ho realizzato quanto siano terribilmente poco definitive. Servono solo a rassicurarmi per un breve istante destinato a sciogliersi nel caos di mille altri istanti simili in cui prevale l’illusione di aver intuito una verità, che tale non è mai stata. Non esistono verità assolute, e comunque non per un tempo indefinito. E se tu non tornerai, spero di ricordarmelo quando mi sorprenderò a credere ancora a qualcuno che dice di amarmi.
Dio come vorrei passare la notte tra le braccia di un uomo, giusto per l’illusione di qualche dolce ora che mi faccia momentaneamente pensare di non essere sola.
Ma ormai questa consapevolezza non mi abbandonerà più. Possiamo solo condividere il viaggio, o un tratto di strada, ma la vita è spietata. Ci illudiamo costruendoci un nido di parvenze, di rispettabilità apparente, ma dentro restiamo feroci, la paura di ferire non è mai superiore a quella di essere feriti.
Siamo solo cani di strada, pronti a mordere. Io l’ho solo dimenticato. Ho scordato di affilare i miei artigli e, come sempre, sono rimasta colpita da qualcuno più forte. Più forte? No. Solo più egoista.
La vita non mi ha ancora insegnato, no, non mi ha ancora convinto ad entrare nel suo gioco in cui continuo a perdere.
O forse sta in questo la vittoria?

E’ che prima o poi tutto torna alla superficie. Sentimenti compresi. Puoi fare finta di scordarli per un po’, ma alla fine gridano troppo forte per continuare ad ignorarli. E la mia vita è sempre stata troppo basata sulle sensazioni, le emozioni, i maledetti sentimenti, perché io possa decidere di cambiare.
Ritornano come un fiume sotterraneo che, a lungo, ha viaggiato sotto i miei passi, sotto il suolo di finta indifferenza, per poi scaturire, alla prima incauta distrazione, irruente, prepotente, quasi cattivo, come un segreto nel tempo forzatamente tacitato.
E, se potessi, vivrei privandomi di quest’acqua che mi bagna, ma di cui non riesco a dissetarmi.

La vita mi chiama, mi attira.
Allora vita, se mi vuoi, prendimi in pieno, non limitarti a sfiorarmi con un lembo delle tue vesti smesse.
Ho bisogno della brezza, della pioggia e del temporale insieme, di bagnarmi, di inebriarmi, di lasciarmi colpire dall’acqua, fredda, che mi strappi da tutto questo.
Spalanco la porta. Guardo fuori il paesaggio consueto, i campi, gli alberi quasi spogli, le nuvole grigie che si muovono lentamente nel cielo. Nel respirare mi rendo conto che tutto sommato posso ancora farcela. Niente può mutare il niente.
Avrei dovuto chiudere quella porta prima che il sogno prendesse un’altra strada.
Avrei dovuto, ma non l’ho fatto, ed adesso aspetto, aspetto il giorno che si muova piano, battuto dalle lancette che ogni tanto s’incontrano dandosi la mano.
Scansare inermi scarpe abbandonate, riverse su se stesse, e ombrelli aperti, guardare con noncuranza piccoli oggetti soffocati da un mare di polvere.
E sentire grida soffocate di piatti ammassati, unti di noia e pieni di ricordi, e fermarsi a raccontargli favole per calmarli un po’, magari canticchiando ninne nanne che forse dopo si addormenteranno.
Le lancette si saranno date la mano infinite volte, forse si saranno già tolto il saluto, stufe di vedersi così spesso.
La porta è ancora aperta sui campi.
Il silenzio. Come fa male il silenzio. E’ tutto così fermo.

Re: Mina - Le mani sui fianchi (Video di Cristian Lucano)

Mina - Le mani sui fianchi (Video di Cristian Lucano)


Re: Quella che fu la gloriosa ed insostituibile Bacheca di Mina

Furono scritte pagine epiche. Memorabili. Il "ClassificaMINAndo" era stato proposto ed inaugurato da gabriele con "Se telefonando". O era partito tutto da quella memorabile recensione.
Dovestri ritrovare il racconto del Gab con la patta sbottonata! Fece scalpore! Scandalo!
Avevo un bel da fare tutti i sabati mattina a commentare quelle recensioni e poi iniziare la stesura del "Mai dire ClassidficaMINAndo" del lunedì,e che affidavo ad OKA.

Nonostante la gioiosa attrazione di facebook, credo che per i fan di Mina un'occasione così grande, come la Bacheca, non si presenterà mai più!
Peccato.

Sarò rimasto il solo a rimpiangerla!

Però, vedi Paolo, molti di quegli amici ora si ritrovano su facebook dove sarà impossibile che i troll possano creare gli stessi scompigli di quella gloriosa Bacheca!

Grazie per questa ri-proposta!

Amen
Franco

Giugno 1971-Giugno 2001: AMOR MIO compie 30 anni! di Gabriele -Firenze (dalla Bacheca)

Giugno 1971-Giugno 2001: AMOR MIO compie 30 anni! di Gabriele -Firenze (dalla Bacheca)

(Cosi' nacque il ClassificamMINAndo)


Eh si, giusto 30 anni fa AMOR MIO, una delle più belle canzoni di Mina in assoluto (se non la più bella) irrompeva prepotentemente nella Hit Parade di Luttaziana memoria. Era il 5 Giugno 1971 quando AMOR MIO esordiva al 10.o posto tra i 10 dischi più venduti in Italia. La successione delle settimane in classifica fu la seguente: 10/5/4/3/4/3/3/3/3/3/3/3/3/3/5/5/7/7/7/10 per un totale di 20 settimane di classifica: uscì dai primi 10 più venduti il 9 Ottobre 1971. Tutta quella memorabile estate (io ero troppo piccolo per ricordarmela, ma mia sorella, più grande di me di qualche anno, mi racconta che si sentiva ovunque, radio, juke-box, tv...) fu all'insegna di una grandissima Mina in una canzone che ha lasciato una profonda impronta nella storia della nostra musica leggera. Grandissima lei, in quell'interpretazione grintosissima, vibrata, potentissima, che riusciva a dare solo alle canzoni di lui. Grandissimo lui, l'autore, Lucio, il nostro caro angelo Lucio Battisti, particolarmente ispirato nello scriverla. Sono passati 30 anni e l'arrangiamento di Giampiero Revemberi è modernissimo. Vi sembra un pezzo di 30 anni fa? E' incredibile. Io credo di averla ascoltata migliaia di volte ma tutte le volte è sempre una forte emozione. Come stasera: ero in auto sui viali di circonvallazione della mia città incasinata, con altri 3 amici con me, di cui due minosissimi ed un terzo un po' meno. "Amor mio" era sul lettore a manetta. Festeggiavamo il trentennale. Nel viale incasinato, nel caldo della città, incolonnati nel traffico, noi cantavamo ed urlavamo con lei. Dall'auto accanto, 3 ragazze intorno ai 25/26 anni (quindi neanche nate in quell'estate del 1971...) ci hanno prima guardato come si guardano degli alieni e poi, al ritornello, si sono coinvolte e l'hanno cantata con noi! Potenza di Mina, che unisce anche gli incazzati nel traffico lento in un'ora di punta...In quel mitico 1971 AMOR MIO risultò essere, poi, il terzo singolo più venduto di tutto l'anno. Tra gli L.P. (i cd non erano ancora stati inventati), invece, Mina piazzò ben due album tra i 10 più venduti dell'anno: infatti risultò al 2.o posto con DEL MIO MEGLIO n.1 e al 7.o posto con QUANDO TU MI SPIAVI IN CIMA A UN BATTICUORE". Concludo dicendo che sempre in quel 1971 Mina piazzo' nelle zone altissime della classifica altri 2 singoli: all'inizio del 1971 "Io e te da soli" e alla fine dell'anno "Uomo". L'anno dopo, il 1972, trionfò con l'L.P. che conteneva "Amor mio" (cioè Mina/La scimmia) che risultò addirittura l'album più venduto di tutto l'anno. Altri tempi, ragazzi..ma che tempi! W i 30 anni di AMOR MIO, canzone eterna di una Mina che non dimenticheremo mai! Gab.

Re: Mina - Amor Mio

La 'patta' era sul 'ClassificaMINAndo' per 'Nuda'

Da qualche parte dovrei averla conservata.
Che divertente!
Gab.