MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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QUANDO LA RADIO - Recensione dell’Album « Uiallalla » - di Mario Basile

Il titolo mi ricorda purtroppo quello di un disco di Venditti , un cantautore che ormai detesto . La copertina invece è invece una delle più belle creazioni di Balletti , molto crepuscolare , sfumata , proustiana . Mi ricordo benissimo il tempo in cui quel disco splendido di Mina uscì . Alcuni ragazzi che avevano aperto da poco una radio privata , sapendo delle mia competenza musicale , mi chiesero di collaborare con loro . Io accettai volentieri . Ogni settimana preparavo una trasmissione settimanale della durata di un’ora che intitolai ‘ Mosaico musicale ‘ . In essa commentavo e trasmettevo musiche e canzoni di mia scelta , cercando di percorrere vari generi , percorsi e periodi musicali . Io poi legavo i brani tra loro attraverso sotterranee affinità od analogie . Mi intrigava l’idea che avrei potuto presentare delle canzoni di qualità . Mi confortò subito sentire dire che il mio programma era molto gradito . Piaceva soprattutto perché non trasmettevo , a detta degli altri , le ‘ solite ‘ canzoni radiofoniche . Naturalmente Mina nel mio programma aveva il suo posto d’onore . In ogni puntata trasmettevo almeno una sua canzone . Mi ricordo che cominciai proprio con ‘ Bachelite ‘ , canzone romanticissima e struggente , un po’ bohémienne , che nessuno poteva sospettare fosse una creazione del comico Francesco Salvi . ‘ Uiallalla ‘ capitò a proposito in quel periodo . Le canzoni contenute in esso erano una più bella dell’altra . Come non ricordare l’esaltante ‘ Tre volte sì ‘ , che possedeva la forza intensa dei grandi successi popolari di Mina . Mina , con la sua voce potente e strabiliante , esalta questo piccolo gioiello creato per lei dal figlio Massimiliano . Disordinatamente ricordo anche la stupenda ‘ La montagna ‘ , il cui coro finale dà appunto il titolo all’intero album . ‘ Per me che sono un credente la montagna è la raffigurazione del Sublime . Quando la osservo sento nascere dentro me il desiderio di tendere le mani verso l’infinito per cercare una risposta alla domanda : cosa resterà di me ? Mina ha compreso il messaggio contenuto nella mia canzone e ne è rimasta affascinata ‘ . Questa è la dichiarazione che fece l’autore Piergiorgio Benda a proposito de ‘ La montagna ‘ . Come dargli torto ? Il pezzo secondo me è straordinario come lo è anche ‘ T . I . R . ‘ . Secondo me , quest’ultimo è uno dei vertici assoluti dell’intera produzione di Mina . La sua intensissima , toccante interpretazione fatta in presa diretta , è come una scossa al cuore . Assistiamo all’ultimo tragico viaggio di un vecchio camionista come se stessimo assistendo ad un film neorealista . Eppure la tragedia è presentata per sottrazione . La morte infatti non viene nominata espressamente , ma aleggia in ogni parola , in ogni sospiro tra le pieghe dei tre minuti della canzone . Un’interpretazioni che fa venire i brividi . Altro tipo di brivido è invece quello che prova la protagonista della divertentissima ‘ Il plaid ‘ dello stesso autore Giorgio Conte , che non ha nulla da invidiare al fratello più famoso . Questa canzone è , all’opposto della prima , un esempio perfetto di humour simile , tanto per intenderci , a quello di ‘ Ma che bontà ‘ oppure ‘ Ma chi è , quello lì ? ‘ . Mina si dimostra attrice consumata e la sua interpretazione è deliziosa , come è deliziosa anche quella di quel gioiellino del compianto Nino Ferrer dal titolo ‘ Les cornichons ‘ . Mina qui è irresistibile e il suo francese è perfetto , ma a quando i classici ? A proposito di classici come non sottolineare la rarefatta e sofisticata ‘ When your lover has gone ‘ , estremo omaggio di Mina a Sarah Vaughan , scomparsa proprio quell’anno , che ci ricorda anche la Mina degli anni ‘ 60 , la stupenda ‘ As time goes by ‘ con tanto di fiato , trombe e tromboni , che ci fa immaginare Mina che la canta su di un palcoscenico , e l’ancora più stupefacente ‘ Are you lonesome tonight ? ‘ di cui noi pensavamo che quella di Elvis Presley fosse la versione definitiva . Qui invece la canzone viene completamente reinventata da una Mina straordinariamente nuova . Tra i classici italiani si segnala la meravigliosa ‘ Io vorrei … non vorrei … ma se vuoi ‘ , che ci fa capire quanto Mina abbia amato Battisti e la preziosa ‘ Una lunga storia d’amore ‘ , secondo e stupendo omaggio di Mina a Gino Paoli , che forse meriterebbe qualche altra rivisitazione . Come non pensare a ‘ Sassi ‘ oppure a ‘ Di vero in fondo ‘ ? ‘ Sarà per te ‘ è invece una di quelle canzoni passata inosservata sulla riviera dei fiori , come ‘ E se domani ‘ , ma che Mina riprende e restituisce ricoperta di uno splendore che tocca solo ai capolavori . Di colpo infatti può essere annoverata , grazie a Mina , tra i classici della canzone italiana di tutti i tempi . Sono troppe le canzoni belle di questo disco . ‘ Che nome avrà ‘ è un’altra splendida canzone d’amore che Mina interpreta facendo riaffiorare tutte le inquietudini , le incertezza della protagonista . Il testo italiano è di Paolo Limiti e , dobbiamo riconoscerlo , è bellissimo . Esco ora da questo rapido esame delle canzoni con ‘ Uscita 29 ‘ appunto . E’ una delle canzoni capolavoro dell’intero album : qui Mina dimostra che può dettare solo con se stessa e questa sua ‘ doppia ‘ interpretazione è da antologia . La partitura del brano è diabolica ed estremamente difficile dietro l’apparente semplicità costruita sulle variazioni di tono attorno ad una stessa nota . Mi ricordo che quando la mandai in onda , per analogia feci seguire ad essa la ‘ Fantasia a 6 upon one note ‘ di Henry Purcell per far notare l’eccezionale bravura vocale ed interpretativa di Mina , che qui esplora i più profondi meandri del cuore e riesce a trasporre in note e parole il susseguirsi dei pensieri che rimuginano nella mente della protagonista della canzone dopo un lacerante addio . E’ una Mina da 10 e lode . Corro troppo . Stavo dimenticando di citare il favoloso e sanguigno medley dedicato da Mina ai classici della canzone black , la trascinate rivisitazione nella stessa chiave di rythm and blues del classico dei Beatles ‘ Oh , darling ’ e i due gioiellini , briosi e gustosissimi , ‘ Lo faresti ‘ e ‘ Canterò per te ‘ . Da dimenticare invece ‘ Chitarra suona più piano ‘ , unico neo dell’intero disco . Il mio programma andò avanti per un paio d’anni . La radio chiuse i battenti qualche tempo dopo . Non era una radio commerciale e i soldi erano pochini . Era basata molto sul volontariato . Ricordo comunque con tenerezza e meraviglia questa mia esperienza . Risulta ancora gratificante per me il ricordo dell’affettuoso omaggio che ho reso a Mina trasmettendo un centinaio di sue canzoni , tra le più belle del suo repertorio , alcune delle quali , per molti , misconosciute . Basti pensare a quelle tratte da ‘ Mina quasi Jannacci ‘ . Fu per me un grande onore e piacere riuscire a comunicare agli altri la sua Arte .

Re: Mina - Il plaid

Mina - Il plaid


Re: Mina - Il plaid

come faccio a scrivere due parole dopo un commento su UIALLA cosi' certosino molto profondo e bellisssimo, gel grande Mario Basile, vicino a lui mi sento un po' povera di scrivere parole.
Piera