MUSICA




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Beyoncé fa rivivere l'era del blues

Tanta bella musica, atmosfere rigorosamente d'epoca, il talento indiscusso del protagonista maschile, il premio Oscar Adrien Brody. Ma a brillare, in Cadillac Records - appena sbarcato nelle nostre sale - è soprattutto lei, Beyoncé Knowles. Produttrice della pellicola, nonché interprete di un personaggio femminile decisamente carismatico: la cantante Etta James, una delle grandi voci nere del soul e del blues. Che vediamo sullo schermo alla vigilia del successo, ma già reduce da un passato precoce di dolore e dipendenza dalle droghe.

E dunque, ancora una volta, la bella, brava e furba Beyoncé dimostra di essere una delle poche artiste globali dello showbiz, capace di saltare con disonvoltura dai dischi al cinema. Come in passato hanno fatto Jennifer Lopez o Madonna. Ma per lei Cadillac Records è anche qualcosa di più. In primo luogo, è il suo debutto sul fronte della produzione. Poi perché per la seconda volta, nella sua carriera da attrice, è chiamata a interpretare una donna vera, vivente. E che donna: in entrambi i casi - l'altro, ricordiamolo, è la Diana Ross di Dreamgirls - abbiamo a che fare con figure forti, leggendarie, della scena musicale americana (e afroamericana in particolare).

Ma Etta James è solo uno dei tanti artisti che vediamo sullo schermo. Visto che il film, scritto e diretto dalla regista e sceneggiatrice Darnell Martin, racconta in realtà la storia di un'etichetta discografica diventata mito, artefice della grande diffusione popolare del blues e del rock'n'roll: la Chess Records, che gli appassionati di questi generi già conoscono. E dunque la pellicola si concentra sul suo fondatore, Leonard Chess (Adrien Brody), immigrato polacco e proprietario di bar nel malfamato South Side di Chicago, che nel 1947 assume un giovane talentuoso, Muddy Waters (Jeffrey Wright).


Da qui la fondazione della casa discografica, e una scalata verso il successo - Chess regala ai suoi artisti una Cadillac appena raggiungono la celebrità, il che spiega il titolo del film - con protagonisti anche il transfuga Little Walter (Columbus Short), Big Willie Dixon (Cedric The Enternainer), Howlin' Wolf (Eamon Walker), Chuck Berry (Mos Def). E alla fine lei, la giovane e vulnerabile Etta James... Il tutto in un misto di "sesso, violenza, razza e rock'n'roll", come recitano i materiali promozionali del film.

Al di là di questi slogan, la regista ha tenuto a sottolineare che il suo approccio a queste storie vere è stato lontano anni luce dallo stereotipo dell'avido produttore bianco e dell'artista nero sfruttato: da qui la scelta di un attore sensibile e in cui il pubblico tende a identificarsi come Adrien Brody. Capace di fare amare anche un personaggio che fa cose sgradevoli, come dare bustarelle o costringere i suoi impiegati a dipendere economicamente dalla casa. "Adrien è un attore estremamente gradevole - ha confermato la Martin - avevo bisogno che il pubblico vedesse subito il grande cuore di Leonard Chess, cosa che lui è capace immediatamente di suscitare".

Claudia Morgoglione

www.repubblica.it

Re: Beyoncé - All I Could Do Was Cry

Beyoncé - All I Could Do Was Cry