Mario Zelinotti, sempre "scippato" di qualcosa - Stralcio da un'intervista del 1996
Mario Zelinotti, sempre "scippato" di qualcosa
Dall'intervista di Giuliano Zunino - setembre 1996
G.Z.: "Chi è oggi Mario Zelinotti?"
M.Z.: "Una persona normalissima, che continua ad amare la musica, che ha un lavoro assolutamente dignitoso anche se molto diverso da quello dell'artista; io oggi svolgo l'attività di imbianchino, e non ho nulla da vergognarmi. Il mio passato è stato un capitolo importantissimo della mia vita e la canzone non è comunque un argomento chiuso, ascolto, scrivo, e se posso canto."
G.Z.: "Ricordiamo un po' quando sei venuto alla ribalta e la tua carriera."
M.Z.: "Ho iniziato con la "Festa degli sconosciuti" di Ariccia, quel concorso di Teddy Reno e della Pavone. Ebbi subito una 'opzione' per la RCA, ma mi lasciarono fermo così; passai alla Durium per la quale incisi praticamente la maggior parte dei miei successi. Il primo pezzo fu "Chiederò", uscito in sordina, mentre io ero militare e che comunque ebbe subito un ottimo successo, per un debuttante."
G.Z.: "Come mai un cantante come te, con tanti successi al Cantagiro, Sanremo, Disco per l'estate ad un certo punto 'scompare' dal panorama discografico?"
M.Z.: "Potrei risponderti in modo diplomatico o in modo polemico, in ogni caso, credo di aver ricevuto molto meno di quanto ho dato per la musica; dico allora che mi hanno fatto smettere di cantare. Io non voglio dare la colpa a nessuno, ma sono accaduti fatti per cui, sono rimasto talmente amareggiato e deluso da decidere di cambiare aria. Io credo che alla Durium, nonostante tutto non credessero molto in me, infatti, mi hanno sempre "scippato" di qualcosa, vedi gli abbinamenti a Sanremo con Little Tony, volti esclusivamente a valorizzare lui ed ancora con "Un colpo al cuore", che venne "ceduta" a Mina, a mio danno ecc."