MUSICA




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La felicità dell'ovulo - di Mina - La Stampa - 17.05.2009

La felicità dell'ovulo - di Mina - La Stampa - 17.05.2009

Dipende da quanti figli fai. Se ne fai uno c’è qualche possibilità di verificare la teoria per cui la felicità sarebbe ereditaria, come sostiene uno studio Usa. La predisposizione verrebbe trasmessa addirittura in fase di concepimento. Le sostanze chimiche legate ai diversi stati d’animo influirebbero su ovociti e spermatozoi e avrebbero un impatto a livello genetico.

In fase di concepimento? Ecco, se ho capito bene, non credo che in quella contingenza i futuri genitori siano tanto di malumore. Per cui ci dovrebbe essere un mondo popolato da gente beata, soddisfatta, felice. Vi sembra che sia così? Halabe Bucay ha spiegato: «La mia ricerca suggerisce l’idea che la psicologia dei genitori prima del concepimento può effettivamente incidere sui geni del bambino». Prima del concepimento? Ma quanto prima? Minuti, ore, mesi, anni?

La cosa diventa un po’ vaga. «Il comportamento dei genitori influisce sui bambini, così come i geni che un bambino riceve dai suoi genitori aiutano a formare il suo carattere», ha spiegato Halabe Bucay. Ma va’? Una rivelazione!

C’è chi ha anche dieci figli. Come dovrebbero essere? O tutti felici, solari e ottimisti o tutti cupi, torvi, introversi.

Il signor William Bains, direttore di Bioscience Hypotheses, la rivista su cui è stato pubblicato lo studio, spiega: «Abbiamo voluto pubblicare il lavoro per conoscere l’opinione degli altri scienziati e sapere se altri gruppi di ricerca hanno dati che possono sostenere o smentire l’ipotesi». Spero che altri gruppi di ricerca abbiano di meglio da fare. Ammesso che sia vero, trovo veramente indiscreto questo svelamento di come avremmo approcciato quel momento... topico. Già ci accusano di quasi tutto, i nostri figli. «Mamma, sono depresso. È colpa tua. Dovevi farmi con Fiorello». «Papà, sono triste. Perché Luciana Littizzetto non è mia madre?». Sento, incoltamente, il desiderio di tornare a un po’ di ignoranza, un po’ di mistero. A qualcosa di cui non si debba parlare pubblicamente.

Trovo che voler chiarire questo «segreto» sia una cosa indelicata. E poi, che banalità l’equipollenza tra allegria e felicità! Il mondo della felicità non è abitato da denti in bella mostra stampati in faccia a tutti i costi come nell’ore stultorum, ma piuttosto da motivi così rari che spesso è difficile riconoscerli. Allora mi viene voglia di invocare e augurarmi l’esistenza e la facile trasmissione del gene dell’intelligenza, prezioso e utilissimo segno di riconoscimento indipendente dalla disposizione degli angoli delle labbra.

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