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Queen: Ora tocca al musical

May: "I tour ormai sono una fatica"

Effetti speciali, scenografie mozzafiato ma soprattutto alcune delle canzoni più famose della storia del rock. "We will rock you", il musical ideato dai Queen dopo il successo ottenuto in tutto il mondo arriva anche in Italia. E Brian May e Roger Taylor vi si dedicano anima e corpo. "Questo è il progetto su cui siamo concentrati al 100% - dice May - anche perché alla nostra età un tour con i Queen sarebbe molto faticoso".

Tappa milanese per i due superstiti del gruppo originale (dopo la morte di Freddie Mercury John Deacon ha preferito ritirarsi a vita privata) che da non molto hanno terminato un tour mondiale di supporto al loro ultimo album con Paul Rodgers. Palazzetti pieni ma ben poche copie vendute, tanto che lo stesso Rodgers ha annunciato in questi giorni l'intenzione di dire addio alla band. E così meglio tuffarsi in quello che al momento è il progetto a loro più caro, questo musical che ormai da quasi dieci anni sbanca i botteghini di tutto il mondo. Musical che finalmente, grazie anche al lavoro di Claudio Trotta, che sin dagli anni 80 ha un rapporto stretto con la band inglese, trova la sua versione italiana.

May e Taylor non si sono certo risparmiati: la loro non è una presenza di facciata, ma assolutamente operativa. A Milano hanno infatti assistito a tutte le audizioni finali per scegliere i protagonisti della versione italiana dello show che debutterà il 4 dicembre all'Allianz Teatro.


"Per noi l'Italia è un posto speciale ed essere qui è sempre una grande emozione - spiega May -. Questa edizione italiana dello spettacolo avrà le sue peculiarità e sarà unica come lo sono state le diverse versioni di ogni Paese". Il successo di "We will rock you" ha un unico corrispondente in quello travolgente di "Mamma Mia" sulle canzoni degli Abba. La differenza sostanziale è nel carattere rock di questo spettacolo.

"E' stata la cosa più difficile - aggiunge Roger Taylor -. Questo non un è musical tradizionale ma un vero e proprio concerto rock impreziosito da una storia. Forse è anche questo il segreto del successo che abbiamo avuto".


In virtù del carattere teatrale e molto scenografico della loro musica, l'idea di uno spettacolo teatrale venne proposta ai Queen già a metà degli anni 80, quando la band era all'apice del successo e ancora in piena attività. "Ci studiammo un po' ma allora ci sembrava una cosa troppo lontana dai nostri canoni e la storia non ci convinceva - rivela May -. Una decina di anni fa la cosa ci è stata riproposta e grazie a Ben Elton abbiamo trovato la soluzione giusta. E' stato lui ad avere l'idea geniale di non guardare al passato ma spostare la storia nel futuro, e all'improvviso tutto è andato a posto".

Sul futuro della band invece il chitarrista e il batterista sembra avere opinioni discordanti. "Abbiamo appena finito un lungo tour - spiega May - e alla nostra età stare in giro per il mondo per mesi, lontano dalle famiglie è una cosa che inizia a pesare sempre di più. Al momento quindi non abbiamo progetti a breve, abbiamo bisogno di un po' di riposo". "Io invece non vedo l'ora di ricominciare - ribatte Taylor -. Spero che questo avvenga il prima possibile". Intanto però c'è "We will rock you" e la prossima occasione vedere i due sarà il 4 dicembre, quando saranno ospiti della prima milanese dello show.

Massimo Longoni





www.tgcom.it

Re: We Will Rock You (Queen Live At Wembley 1986)

We Will Rock You (Queen Live At Wembley 1986)