Anni fa, ai tempi di quella che il mio Creatore definisce la gloriosa ed insostituibile Bacheca di Mina, un giorno sì e ed altri 4 ancora sì (perché il sabato e la domenica non poteva collegarsi dall'ufficio) tesseva lunghi discorsi dotti in quel famoso salotto. Nonostante l'età, era ancora signorina. Amava molto la cultura. Leggeva. Divorava libri. Conosceva l'opera lirica. Frequentava teatri, mostre e giardini pensili nella spema d'incontrare un bel giovanotto e fidanzarsi.
Eravamo in pochi a sapere che la Mimosa fosse di origini sicule. Batteva (i tasti) da Roma.
Nelle nostre lunghe conversazioni telefoniche, non si parlava degli altri Ospiti di Mina, Mimosa non amava i pettegolezzi ed era già troppo che s'intratteneva con me. Ogni tanto si scomodava Francesca Bertini per giustificare certa gestualità di Mina. Lunghe dissertazioni sulla Tosca di Puccini.
Un cenno al Giovane Holden. Un cenno alle comuni amicizie palermitane e quando si toccava Palermo, la mente tornava a GIUSY. Sì, GIUSY. Mimosa non diceva mai "Giuni". Per lei, Giuni Russo era solo GIUSY. Ne parlava con ammirazione e con affetto. All'epoca mi diceva che la sua canzone preferita era "La sposa".

Ed è questa bellissima canzone che io voglio dedicare a Mimosa sperando che ci legga, sperando che qualcuno - ed io so quale altro nobile siculo mantiene ancora i contatti con Lei - possa riferire che mi manca. Mi manca perché persona discreta e brillante. E a me, le persone brillanti mancano sempre. Loro mi fanno crescere.
E chissà se qualcuno, magari tramite facebook, la incontrerà.

In tal caso, datele i miei più cari saluti.

Madame de l'Oie

La Sposa - Giuni Russo con Carmelitane Scalze





Video di lasposaoccidentale

Cara Madame, mi rendo conto che in questo periodo Ella sia in crisi. Ha nostalgia della Sicilia. Non le sembra l'ora che venga luglio e scenda giù per farsi rapire dal sole ed immergersi nelle acque fresche di Selinunti. Spero che non la punga la punta di un'agave. Oggi mi sembrava punta da una vipera.Non so cosa dirle circa i suoi souvenir. Non so a quale suocera alluda. E' risaputo che io sia la nuora. La nuora di una suocera che mi vorrebbe a lei genuflessa con lincensiere in mano e messa lì a snocciolare un panegirico circa la sua bontà. Commuovermi. Piangere e versare lacrime fino a riempire una bacinella.
Le suocere sono tutte uguali. Serpi travestite da colombe.
Perché dovrei seguirla in Sicilia? Perché questa sua improvvisa "Nostalgias"?
Mimosa. Giuni Russo. E poco fa l'ho scoperta mentre guardava i trailer di Perduto amor di Battiato.
Altre nostalgias. Lei ricordava, quando a Pamabu, da mio nipote Don Ottavio, parlava dell'arte del cucito facendo riferimento al 1° film del Maestro siciliano Battiato.

Ricorda quando scriveva "Il cucito è l'arte dell'attenzione, bisogna essere calmi come la superficie di un lago e veloci comu ' focu"?

Ricorda quei difetti che solo la sarta sa notare?

E lei cara Madame de l'Oie è una sarta, perché meglio di lei nessuno sa tagliare e cucire.

Magari mettiamo un flash di quel trailer per presentarlo agli Ospiti di Mio Cugino:



Si nota la sarta.

Ma ciò che poco fa la colpiva era l'altro trailer di Perduto amor: "Una granita di mandorle" in cui il filosofo Manlio Sgalambro parla di un richiamo alla terra per via di quella "legge dell'appartenenza".

A lei manca la granita di mandorle, le piante di banane, la cassapanca, il lume, la brillantina, il telaio, il Cuore di Gesù, la palma intrecciata, la 1100, la gradinata della chiesa e il corso. Manca il sole, il mare, la spiaggia. Le manca il canneto. Le mancano i ruderi di quei paesi terremotati. Lei stessa è un cumulo di macerie vittima del consumisto e di Internet.

Pregherò per lei, pregherò perché mia suocera ...

Eccovi il discorso della sarta che richiede "L'attenzione" di tutti voi: