Si definisce «artigiano della musica», un «trovatore del nuovo Millennio». Per far accettare al suo discografico Alla fiera dell'Est ci mise un anno. Ma Angelo Branduardi non ha mollato, è stato ed è un cantautore controcorrente che ha scelto il teatro Sistina a Roma per presentare il suo nuovo disco e la sua Lauda a Francesco, opera dedicata alla figura del santo, che proporrà non nella versione integrale ma in forma di oratorio. «Francesco - dice Branduardi - non è il Giullare di Dio, quello che parla ai lupi, ma un uomo moderno, pieno di dubbi, a tratti disperato. Oltre che un artista».

Controcorrente. «Faccio sempre il contrario di quello che si aspettano da me, non solo musicalmente. Chi corre da solo arriva sempre primo» spiega il cantautore che racconta: «Da giovane, quando mi chiamavano menestrello mi veniva l'itterizia». Oggi non ha dubbi: a chi gli chiede se segue talent show come Amici e X Factor risponde secco: «No, mi dovrebbero ammazzare». E ammette che per «un giovane artista è brutto cominciare adesso».

Lo spettacolo. In scena l'11 e 12 aprile, Branduardi, oltre ai suoi brani più famosi presenterà anche Il denaro dei nani, singolo del nuovo album Senza spina, che esce il 27 marzo. Una filastrocca apparentemente innocua che però «parla dei finanzieri d'assalto che si sono arricchiti sulle nostre spalle generando la crisi che stiamo passando».

Il cd. Contiene registrazioni del 1986, uscite a sorpresa dall'archivio di Franco Finetti, ingegnere del suono che lo accompagnò in un tour europeo, «un concerto del tutto acustico ai tempi in cui il termine unplugged ancora non esisteva». Nel cd, anche La Tempesta, un bellissimo pezzo liberamente ispirato a un'opera di Luigi Boccherini, e alcuni brani in cui sono state adattate poesie di Yeats.

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Angelo Branduardi - Domenica e lunedì