MUSICA




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A scuola l'ora di violenza - di Mina - La Stampa 22.03.2009

A scuola l'ora di violenza - di Mina - La Stampa 22.03.2009

Chissà se quell’omino che anni fa girava per le vie di Tokyo, chiedendo pochi soldi per farsi picchiare, sarà deliziato all’idea che in una scuola del Texas qualcuno si è ispirato a lui. Pur con le debite differenze, il principio di fondo è lo stesso: ricorrere a calci e pugni per affrontare e chiudere un problema. Con i ca zzotti subìti l’omino risolveva l’ansia per la sua sussistenza. Nel liceo di Dallas la pratica della lotta gladiatoria di due studenti chiusi in gabbia fino a quando uno dei due soccombeva è stata usata per anni come forma per risolvere un contenzioso o un litigio. Partendo, forse, dall’idea che la dialettica verbale è attività troppo nobile ed esageratamente bisognosa di capacità retoriche ed espressive, l’insegnante di football americano portava i litiganti in una gabbia rudimentale situata nello spogliatoio e li invitava a combattere. Già ci sarebbe da considerare in quale sistema scolastico serio qualcuno possa pensare alla necessità di avere un docente di football americano.

Per di più, in questo caso, insensatamente capace di estendere la logica della violenza del suo sport fino a farsi pubblico assertore di una pedagogia che richiama i criteri barbarici della «giustizia fai-da-te». Ma ciò che inquieta è il fatto che la stranezza, anzi la follia, della metodologia educativa del docente sia stata applicata anche da altri, e approvata dal direttore, nello stesso liceo. Inutile dilungarsi su come la scuola abbia anche il compito di insegnare a relazionarsi secondo modalità che ci differenzino dalla brutalità animale. A costo del rischio di cadere nella retorica, va ribadita la funzione essenziale della scuola, assieme alla famiglia, di essere luogo dove venga esaltata e portata a consapevolezza l’esigenza di essere pienamente uomini. Gli americani, solitamente, ce la mettono tutta a far emergere la sotterranea pazzia che li caratterizza, ma non credo che la violenza bruta come forma di soluzione dei problemi risieda solo oltre Oceano. Abbiamo tutti presenti le immagini dei tentativi di linciaggio, leggiamo di squadracce con intenti punitivi. Le risse verbali e fisiche scoppiano per un parcheggio conteso o per le gocce della biancheria stesa. Non nel Texas, ma in quella terra che una volta si vantava di essere la culla del diritto che è nato come forma di soluzione dei contenziosi, rinunciando al bisogno istintivo di vendetta, a beneficio della ragionevolezza. Ma, da quando la cultura moderna ha portato l’uomo a retrocedere, anche la logica del diritto è stata ridotta al rango della retorica. E ne stiamo pagando tutti le conseguenze.



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