MUSICA




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Forum, tutto esaurito per i Killers, la band che castiga i bamboccioni - di M. Venegoni

Tutto esaurito al Forum per i Killers, che senza strafare, e senza l'aiuto di Brian Eno, stanno diventando in popolarità e impatto musicale «quasi» come i Coldplay. Quand'erano comparsi sulle scene internazionali, nel 2004 con «Hot Fuss», furono etichettati come la band che mancava nell'indie-dance: accalappiarono l'interesse degli adolescenti più consapevoli con la loro nostalgia di sonorità Anni Ottanta, con la passione per la new wave, citando con il loro nome una canzone dei New Order; si dichiararono subito fans di David Bowie e degli U2, dei quali finirono poi supporters in un tour; si dissero, pure, sostenitori dei Coldplay, non immaginando che sarebbero finiti, nei nostri tempi, davvero a fare loro concorrenza. Lo zoccolo duro dei fans è in Inghilterra, dove hanno appena concluso un celebratissimo tour, ma anche l'Italia non scherza: il mago Forrest ha imitato il loro leader alla prima puntata di «Mai dire Grande Fratello», e dopo che il concerto di stasera ha dovuto essere spostato a furor di popolo dall'Alcatraz al Forum, torneranno l'8 giugno all'Arena di Verona, e il 14 poi a Roma (insieme con i Franz Ferdinand, all'Ippodromo delle Capannelle in Roma).
Non è stato certo il secondo album, «Sam's Town», a dare la gloria definitiva. Tutto è piuttosto successo nei pochi mesi che sono passati dalla fine di novembre, quando è uscito il notevole «Day&Age» che riprendeva dal primo disco una certa felicità di energie più brusche, anche da parte del frontman Brandon Flowers, che sta diventando un personaggio di primo piano nel panorama internazionale, anche per la riconosciuta ispirazione che prende da un idolo delle scene live come Springsteen; c'è poi quella canzone, «Human» - cantata anche agli MTV Awards di Liverpool - nella quale accusano i propri coetanei di essere dei bamboccioni, poco provvisti di idee e molto di comodità, e di apparire recalcitranti a prendersi responsabilità: il ritornello è una sorta di «ci sei o ci fai», con un rimando a tempi nei quali la gioventù era più consapevole, e faceva pure musica migliore. Non male per una band che arriva dalla più fatua città degli Stati Uniti, Las Vegas capitale della perdizione.

Colpisce che l'attenzione intorno al fenomeno Killers sia arrivata gradualmente, seguendo il corso dell'opera che andavano costruendo e la dose di energia giusta che hanno trovato. I loro riferimenti musicali hanno fatto ricominciare fra gli appassionati certi dibattiti dei quali si era persa memoria: sull'uso di un sassofono, in «Day&Age» e sul palco, il pubblico si è spaccato in due. Sono segni minuscoli, ma sani, di ritrovata attenzione.

www.lastampa.it

The Killers - All These Things That I've Done (Acoustic)

The Killers - All These Things That I've Done (Acoustic)