MUSICA




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MUSICA
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"Manon" dedicata a chi ha orecchi per inebriarsi

Mina Mazzini - Manon


Video di Minafan51

Giusy con simpatia dedica questo delicatissimo brano a quanti vogliano condividere con lei
Mina

Re: Niente da dire sul testo. E' bellissimo

Però a mio avviso non può essere inquadrato in "Manon Lescaut"

L'intermezzo strumentale di Puccini introduce al terzo atto che è ambientato di notte nel piazzale presso il porto di Le Havre.
In quel momento Manon Lescaut si trova rinchiusa in prigione, in attesa di essere deportata all'alba in una nave diretta verso l'America.
Il fratello tenta di organizzare una fuga al fine di evitare la deportazione. E' un piano che non va a buon fine e quando inizia l'appello delle carcerate, a Renato non resta che supplicare il comandante della nave affinché accetti di imbarcarlo insieme a lei.
Commosso dalle sue lacrime e dalle sue parole, il comandante l'accontenta e i due innamorati partono per la deportazione in America.

Pertanto, va considerato completamente slegato dall'opera, come libera trascrizione ed adattamento di parte dell'intermezzo con l'intervento di Giorgio Calabrese che riveste la melodia di un testo.

La Manon Lescaut di Puccini non potrebbe rivolgere questo suo canto né a Renato né tanto meno a Geronte, di cui era la mantenuta.
Pregevole solo se considerato a sé stante e con nessun riferimento all'opera pucciniana.

Re: Re: Manon Lescaut - Intermezzo

Manon Lescaut - Intermezzo

Alessandro Ferrari - Collaborazione con Cameristi del Teatro alla Scala - 2008

Re: Re: Re: L'errore di fondo

Caro Paolo, prima di riascoltare la Manon di Mina, ho ascoltato il tuo brano musicale. Secondo me, l'errore di fondo consiste, soprattutto nei melomani, nel confondere l'opera così come è stata concepita da Puccini con la libera interpretazione di Mina.
Diciamolo senza tema di essere tacciati per asini. Il brano proposto da te, se fosse durato qualche altro minuto, mi avrebbe fatto intonare il "mi reco" con due ore di anticipo. Voglio dire che quell'opera classica è destinata all'élite. Ad un pubblico di nicchia. Se quell'opera non viene riletta, così come è accaduto alla "Tosca" con la rilettura di Dalla, c'è il rischio che resti sconosciuta ai più. Se oggi si parla di Puccini non è per la fiction o per le celebrazioni dei 150 anni della nascita del celebre musicista, ma è anche (e non solo) per Mina. Io mi avvicino a Puccini, grazie a Mina. A mio avviso, il testo di Calabrese non offende affatto Puccini, anzi lo esalta. Se il testo è affidato a Mina, si nobilita tutto. Che poi tu veda il brano staccato dall'opera Pucciniana, mi sta bene, ma non mi si venga a dire che questa interpretazione offenda Puccini. Sarà per i melomani, ma non per me. Per me, il progetto di Mina e collaboratori, nella sua interezza, ha un valore supremo.
Magari, si poteva scrivere sul disco "liberamente tratto da Puccini...". Si fa anche nei film quando si mette nei titoli "Liberamente tratto dal romanzo di...".

Ed accade che il film, a volte, supera il romanzo.
Chi avrebbe mai letto "Il Padrino" di Mario Puzo?

Franco

Re: Re: Re: Re: La differenza

La differenza tra le armonie pucciniane e quelle delle versioni ridotte, monche rivisitate di Mina.

A mio modesto avviso, la grandezza di Puccini sta proprio nelle armonie. Se tu astrai le melodie delle arie pucciniane dal contesto trovi delle melodie molto semplici.
Quello che le rende grandi è proprio ciò che sta alla base, ciò che, mescolandosi con quelle melodie, le rende immortali.
E credo che se tu leggessi prima la sinossi dell'opera e poi l'ascoltassi alla radio, seguendo il libretto, non intoneresti il "mi reco".

Perchè credo, che come accade per le fiction che segui con interesse, ti appassioneresti a qualcosa cui forse non ti sei mai dedicato. L'ascolto di un'opera completa. Non di un estratto o dell'estratto dell'estratto.
Godi pure di quello che ti trasmette Mina. Però non dimenticare che Mina attinge a questo.
Non puoi dire che ti piace la pasta con appena un'ombra di sugo e disdegnare la pasta con il ragù.
Se mi permetti, Gianni Ferrio che ha arrangiato il "Nessun dorma" che a te piace tanto, ha realizzato prodotti armonicamente scadenti, banalizzando anche le melodie.
Vale anche per Cilea. Adesso ti posto "E la solita storia" in versione completa e noti che cos'è rimasto nella versione di Mina.

Giuseppe Di Stefano -"E' la solita storia"

Giuseppe Di Stefano -"E' la solita storia" (da "L'Arlesiana" di F. Cilea)


Re: Postilla

Franco, guarda che Puccini e gli altri Autori non scrivevano per l'élite o per un pubblico di nicchia. Scrivevano per il popolo ed è stato il popolo che ha decretato il loro grande successo.
Non c'è mai stato bisogno di mediazioni o di"bignamini".

Franco Corelli - "Nessun dorma" (1961)

Franco Corelli - "Nessun dorma"(1961)


Re: Re: Re: Re: Re: Sono certo di avere dei dischi di Puccini

Non insisto e non posso andare a disturbare in camera da letto per frugare nel mio forziere... ma sono certo di avere qualche LP con musiche di Puccini dirette proprio da Arturo Toscanini. Ad essere sincero, preferisco di più Verdi. Preferisco ancor più Beethoven, Mozart. Ricordo che nel lontano 1982, comprammo una raccolta della Rider's digest di musica classica. Divoravamo, mia moglie ed io, quei 16 LP.
Ho la Messa di requiem di Verdi. Ho 4 dvd di Musica classica. Ho opere di Morzart. Ho un dvd di Pavarotti. Ho la Carmen di Bizet. Ho un CD con Maria Callas. Ma se ascolto la Carmen di Bizet non mi passa neanche per il cervello di dire, perché non lo canta Mina? E che dire della bellezza del Bolero di Ravel?
Ma ho anche altro genere di musica come il Satyhagra - registrato dal live da me - di Philip Glass a Milano al Teatro Smeraldo.
Adoro - checché ne pensi qualcuno - Gilgamesh di Battiato. Mi esalto con Wagner. Io percepisco la musica per ciò che mi trasmette e non per quello che tra le sue note debba capire. Ciò vale per le canzoni. Ci sono testi belli cantati male. Ci sono testi banalissimi che messi in bocca a cantanti validi sembrano opere d'arte. E' ciò che mi trasmettono che mi prende.
Non ho nessun pudore a dire che - a parte il testo di Nessun Dorma e di Cielito lindo - gli altri li ascolto senza leggerli. E senza pudore dico che quando c'è Mina, la musica m'importa poco in quanto la sua voce da sola è già un'orchestra.
Quando Mina spiega la sua voce in Nessun Dorma o plasma Cielito lindo, io non riesco più a controllarmi. E bestemmio: se le musiche pucciniane - mentre canta Mina - non le avverto neanche, quella da carillon di cielito lindo riesco a percepirla e a dire che mi piace. Ma è la voce di Mina che mi strega, mi piace, mi seduce, mi esalta.
Mon Dieu, ora che ricordo, anche la Mimosa appassita mi aveva dato dell'ignorante ai tempi di Amore disperato perché non conoscevo la Tosca. Fu in quella occasione che tirai dal forziere la Tosca e me l'ascoltai. Ma rimasi passivo. Perché se la Callas canta "Casta diva" mi esalto e con altri no?
Ma siccome tu mi vuoi costringere all'ascolto - ohimé spero che il giradischi funzioni ancora - ascolterò Puccini e poi ti saprò dire. Non ora, né domani e neanche dopo domani. Attualmente io non sono padrone in okaia. Ma lo farò.

Intanto W Mina!

Franco

Re: Sì, qui la musica si percepisce

Ho ascoltato Corelli. Non discuto sulla sua voce. Però ci sono dei versi che non sono resi bene come lo fa Mina. "Il mio mistero chiuso in me" non è reso come quello di Mina. "Vincerò" , a tratti, sembra che sia pronunciato con accento straniero anche se la voce è più potente di quella di Mina.
Di positivo, noto in questo brano, l'orchestrazione. Di conseguenza, il Maestro prevale sull'interprete.
Ma se dovessi scegliere, non ho dubbi: MINA. E non è per partito preso. Non so se lo noti, ma non mi sto straciando le vesti per i brani in inglese. Me le sto stracciando solo per quelli in italiano e per Cielito Lindo. Ma anche in quelli inglese, è la voce che mi seduce e non certamente il brano. E poi Paolo... non farmi salire in cattedra a dar lezioni di musica quando è risaputo che non conosco neanche il pentagramma.

Franco