MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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La voce che canta la sua libertà di artista della musica

Ora che dal 20 Febbraio non ascolto altro che questo disco, posso scrivere che Mina ha fatto benissimo ad incidere il melodramma e le romanze contenute nel nuovo cd e vinile.
E' un disco come ha detto Massimiliano e come dice lo slogan dello spot televisivo, che lei ha sempre sognato di fare, lei sin da piccola ha sempre sentito questo genere di musica.
Si è detto che poteva pubblicarlo anni fa, ma lei sempre rispettosa verso il grande pubblico, ha preferito attendere che i tempi le permettessero
di registrarlo e questo disco giunge in un momento in cui per radio si sentono delle canzoni che non sono più canzoni, ma usa e getta, dunque che ben venga la nostra Mina ad offrirci queste romanze.
Mina come sappiamo, non è ingabbiata in un solo genere musicale, non è chiusa nel pop, non lo è nel rock con il quale ha iniziato, non lo è nel jazz, ma è libera di spaziare in tutti i generi musicali, si Mina è un'artista libera, lo è sempre stata sin da quando era alla Italdisc e di seguito alla Rifi, dove incidere quello che volevano i titolari delle etichette discografiche di allora, era consueta abitudine per altri cantanti, ma non per Mina, infatti alla Italdisc Mina ha inciso brani del bossanova come "Dindi" oppure un brano
da lei pare voluto come "Le cinque della sera", alla Rifi ha pubblicato album non facili come i due del 1964 e 1966, che le valsero il premio
della critica, questo per dire che prima di fondare la sua mitica Pdu, lei ha sempre deciso cosa cantare,
casomai dove era prima, si sentiva dire sempre di andare a Sanremo, dove è andata solo due volte e dopo anche se glielo chiedevano, ha sempre rifiutato,
ma non di certo cosa cantare. Questo per ricordare la sua grande espressione di artista libera da ogni imposizione da sempre, sin dagli inizi.
Mina ama tutta la musica, lo ha detto più volte in questi anni sulle pagine della sua rubrica del settimanale "Vanity Fair" e sul quotidiano "La
Stampa".Ecco il motivo di come ci ha dato e ci dona tanti generi musicali, ha fatto pochi dischi a tema in questi anni, quelli degli anni 70 con un titolo ad esempio "Plurale" con Gianni Ferrio, che è presente in quello nuovo. E' nel 1996 che Mina oltre a pubblicare dischi con brani inediti, sceglie di fare un percorso diverso, prima con "Napoli" per arrivare nel 2000 con il disco di arie sacre, ed ora con "Sulla tua bocca lo dirò".
Anche nel fare dischi a tema, cerca sempre di rendere omogeneo il suo progetto artistico e cioè non propriamente tutto uguale, e lo dimostra
quest'anno con l'inserimento anche di "I have a love" da "West side story", nel medley tratto da "Porgy and Bess", nella gost track "Cielito lindo" oppure nel tango di Astor Piazzolla. La sua voce che emoziona sempre, da l'inizio del disco con il meglio del meglio, "Mi chiamano Mimì" che è un emozione sentirla ricantare da lei nota dopo nota e in ogni parola che canta del brano, ti porta alla dolcezza, cosi come per "Ideale".
Che dire quando senti Mina alzare la sua voce in "I have a love"? In questo disco c'è solo la sua voce e le due grandi orchestre di Lugano e Roma
dirette da Gianni Ferrio, che rallentano queste bellissime melodie e penso che sia più difficile cantarle, e solo Mina ci riesce in questo modo, dandoci così l'intesità, i colori, il pathos della sua voce sempre bellisssima e forte. Giogio Calabrese scrive un testo meraviglioso per il Preludio al terzo atto di"Manon Lescaut" dove Mina fa dei bassi e alti strepitosi. In "Caro mio ben" Mina e Gianni Ferrio mi riportano a tratti alle atmosfere del loro disco del 1976.Nel disco, due episodi musicali ci riportano al 1972 allo show "Teatro 10" prima come detto, con la nuova versione di "Mi chiamano Mimì" e poi nel tango
di Piazzolla" per "Oblivion", sentitela mentre canta con trasporto questo tango, che bello che è. L'adagio di Albinoni è intepretato da Mina, in maniera
innovativa con quel "tu" prolungato" e qui prende forma quello che ha detto Gianni Ferrio, nel ricordare di quando Mina gli dice di farle delle introduzioni difficili perchè le piacciono di più. "Nessun dorma" incanta, se già a sentirla in anteprima a Sanremo, mi ha emozionato, sul disco ancora di più. E' qualcosa di magico.
La celebre "E lucevan le stelle" ho sempre smaniato nel sentirla da Mina e non mi ha deluso, una forza davvero impressionante come per "Sono andati?"
Questo disco credo fortemente voluto da Mina è un qualcosa di più, è una voce che canta la sua libertà di artista della musica e di questi tempi in cui nella musica sembra che tutto sia omologato, scusate se è poco. Grazie Mina
Luigi

Re: Luigi, raccolgo anche la tua recensione

... e ti ringrazio.

Paolo:-))

Paolo

Ho fatto un casotto in word che ho usato in questa occasione per la primna ed unica volta e non scriverò più in word, che spero tu corregga.
Grazie a te
Luigi