MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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E TI SENTII NE LA LUCE , NE L’ARIA … e lungamente sognai ...

Questo disco l’ho aspettato e sognato per anni ed ora … eccolo qua . L’ho dovuto aspettare ancora per un paio di giorni ancora avendolo ordinato per posta ( nella mia città non esistono purtroppo più negozi di dischi ) , ma nonostante ciò non voglio ascoltarlo subito . Io sono un tipo che sa aspettare .
Inserisco i vari brani del cd in un file del computer contenente tutte le canzoni incise da Mina nei suoi primi cinquant’anni di carriera , assieme ai brani più significativi cantanti alla radio , al cinema o in televisione , dopo aver naturalmente separato la ghost track dall’ultimo brano del disco .
In totale ci sono ben 1432 canzoni di Mina da ascoltare , per un totale ( controllo fatto con il computer ) di tre giorni , nove ore , dodici minuti e ventuno secondi di ascolto : una vera maratona !
Non li potrò ascoltare naturalmente tutte in una volta , ma qualche ora al giorno sì . La sequenza delle canzoni sarà casuale . La probabilità di sentire un brano del nuovo disco è di poco inferiore all’1% , ma non mi importa : ripasserò così tutte le canzoni di Mina , soprattutto quelle che in un certo senso sono affini a quelle contenute in questo album dalla confezione splendida , che richiama vagamente uno scenario brodwayano con una tigre in agguato .
E’ un caso fortuito che il primo brano captato dal computer sia proprio RIDI PAGLIACCIO ? Non lo so ! Certo è un presentimento della qualità del disco che sfoglierò come una margherita dai mille petali e , mentre le canzoni si susseguono con la voce di Mina che mi riporta indietro nel mio passato recente e remoto , mi viene in mente un bellissimo romanzo di Virginia Woolf dal titolo ‘ Gita al Faro ‘ .
Della sua allegorica vicenda è protagonista la signora Ramsay , che è una delle più straordinarie creature letterarie della scrittrice inglese . Il suo dono è quello di intuire la realtà mentre si manifesta o addirittura prima che si manifesti , di farla esistere , di capire i sentimenti e le sensazioni di ogni essere umano , di proteggere i suoi cari . Presso la sua casa marina di villeggiatura , attraverso le onde , giunge la luce del Faro . La signora Ramsay lo guarda e diventa luce . Sa però che la luce può essere impietosa e crudele perché vi si nascondono gli dèi e provoca in noi un’estasi che rischia di perderci . Ma ella affronta e vince il rischio .
Si progetta una gita al faro . Poi si spengono le luci , i raggi del faro si allontanano , comincia un diluvio di tenebra . Niente si potrà salvare dal buio . La gita viene rimandata . La signora Ramsay scompare e muore . Nella casa sul mare si consuma tutto . Trascorrono gli anni . La casa viene ripulita . L’oscurità si dilegua . La luce torna a splendere nell’aria ed a penetrare negli occhi .
Il nuovo momento di presente che stiamo vivendo , tra l’infinita serie di impressioni accumulatesi dolcemente nelle pieghe del tempo , è lo stesso momento in cui si progettava la gita e adesso , dieci anni dopo , la gita si compie : tutto il possibile diventa reale .
La vita è il luogo dell’adempimento di chi , come la signora Ramsay , aveva creduto nella ricchezza e nella realtà del possibile . E in preciso momento la piccola pittrice Lily Briscoe posa il suo cavalletto nel punto esatto in cui l’aveva posto dieci anni prima . Finisce il ritratto della signora Ramsay .
Mentre facevo queste riflessioni ascolto CORE ’NGRATO e subito dopo un suono d’archi dall’andamento settecentesco , che già mi conquista come mi conquista la voce di Mina che con giovanile freschezza mi porge questo delizioso brano CARO MIO BEN , che io considero quasi uno stuzzicante aperitivo del pranzo reale di nozze che mi sarà successivamente servito .
Per oggi questo mi basta . Ho già ascoltato un centinaio di canzoni . Continuerò domani .
Il secondo giorno di ascolto comincia molto bene . Balza subito alle mie orecchie COME HAI FATTO , splendida esecuzione di una canzoncina trasformata in languorosa romanza e poi … dopo qualche altra canzone ecco un sobbalzo : I HAVE A LOVE , con una Mina semplicemente favolosa , una voce suprema che non ha eguali al mondo quando interpreta o meglio canta divinamente questo brano di Bernstein tratto da quello che , secondo me , rimane il più bel musical di tutti i tempi , ‘ West Side Story ‘ , di cui Mina ci ha regalato già tempo fa le bellissime ‘ Lontanissimo ‘ e ‘ Tonight ‘ , quest’ultima in coppia col suo partner di sempre , Johnny Dorelli .
Se ancora Mina alla sua età è capace di donarci questi squarci di sublime , non ditemi che non è un miracolo del cielo .
Oggi sono fortunato perché dopo un po’ capto un altro brano del disco che , in verità non mi è nuovo all’ascolto , IDEALE , che nella versione più sobria di Milleluci , confesso , mi piaceva di più , anche se nel sussurrato finale , quasi un sospiro sonoro , Mina dimostra di essere grandissima . In ogni modo dopo un disco sinfonico come questo , Mina ci dovrebbe regalare un disco solo ‘ voce e piano ‘ con brani intimisti . Sono sicuro che ne verrebbe fuori un altro capolavoro .
Dopo un’altra lunga attesa ancora un altro brano che mi era noto : MI CHIAMANO MIMI’ , che ricordo benissimo in quel lontano Teatro 10 , cantato in coppia con Johnny Dorelli . La voce è ancora splendida , ma la freschezza di una Mina trentaduenne mi fa capire una cosa fondamentale , facendomi fare quasi un paragone metaforico : immaginate una donna che avevate amato moltissimo da giovani e che non avete potuto avere . La rivedete ancora bella a distanza di dieci anni . Ne siete ancora attratti , ma capite che quel momento magico , quel momento di luce si è un po’ velato , magari sublimandosi in un istante di gioia rivestita di struggente malinconia .
Perché non sei stata mia quando eravamo più giovani ?
Per Mina la sensazione che provo è la stessa , penso che questo disco ci doveva essere regalato qualche anno fa , quando la sua voce , pur oggi ancora bella , era nel fulgore del suo incanto , ma il dono è arrivato lo stesso , meglio tardi che mai , e penso che Mina ‘ ora o mai più ‘ dovrà pensare di regalarci degli altri album di valore come questo , oltre agli inediti che , secondo me dovrebbero essere sempre più diradati . Spero comunque che il suo miracolo di voce continui ancora a lungo . Io mi auguro e spero comunque che il tempo , nel quale tutte le cornacchie , che oggi invidiose la criticano , ne parlerebbero ipocritamente bene , sia ancora remotamente lontano .
E per oggi mi fermo qui .



Terza giornata di ascolto .
Il primo brano dell’album che mi capita di ascoltare è OBLIVION , bello , mi piace , ma quanto sarebbe stato meglio eseguito con un arrangiamento più sobrio ed efficace che ci poteva riportare alla sublimità dell’esibizione live di Mina con Astor Piazzola a Teatro 10 ?
Dopo qualche altra canzone ecco arrivare una piccola delizia , CIELITO LINDO , che ci presenta una Mina minimalista che ci sorprende ancora con la sua freschezza riportandoci all’atmosfera di quegli estemporanei medleys che ci regalava durante i suoi show televisivi o meglio i suoi Gran Varietà , mentre io mi immagino anche una felice nonna Mina che canta al suo pequeñito Cielito Lindo , Edoardo , che ascolta gongolante questa canzoncina .
Subito dopo ho la gioia di ascoltare quel brano misconosciuto e , secondo me , strepitoso , uno dei pezzi più belli di tutto il repertorio di Mina , stranamente mai apparso in una sua compilation , che si intitola QUATT’ORE ‘E TIEMPO : è ancora una volta un brano che si integra con la Mina classica . Esso è un’Aria da Chiesa di Alessandro Stradella rivestita di parole nuove , come di parole ex-novo è rivestito quello che , a primo ascolto , mi sembra uno dei più sublimi capolavori del nuovo capolavoro di Mina : il Preludio al III Atto dalla MANON di Puccini .
E’ avvenuto qui il secondo miracolo dopo il brano di Bernstein . Il brano è reso in modo strepitoso . Giorgio Calabrese ha poi elaborato un testo bellissimo per una musica già stupenda .
Ma non era previsto che quasi tutti brani dovevano essere delle trascrizioni per voce di arie strumentali ? Io mi aspettavo questo e in un certo senso ne sono rimasto un po’ deluso anche perché in quest’altro modo si sarebbero evitate critiche gratuite ed inutili raffronti .
La voce di Mina è ammaliante e piena di pathos e quasi quasi mi sovvengono delle reminiscenze con la ‘ Morte di Isotta ‘ di Richard Wagner che Mina avrebbe reso in maniera altrettanto eccelsa .
Dopo un po’ ecco ancora una musica nuova : mi accorgo che è il Lamento di Federico dall’Arlesiana di Francesco Cilea , ovvero E’ LA SOLITA STORIA ... . Qui Mina è un po’ sottotono . Mina avrebbe potuto scegliere qualche altro brano lirico più adatto a lei come il meraviglioso ‘ Ebben ? Ne andrò lontana ‘ dalla Wally di Catalani . Ma è lei a scegliere , non possiamo essere noi , anche se qualche nostro implorante desiderio sarebbe meglio che ogni tanto venisse ascoltato . E per oggi mi fermo qui .
Quarto giorno : tra le tante canzoni che mi ritornano durante l’ascolto della Mina Totale ecco spuntare TRASPARENZE e dopo un po’ MENTE e ancora ORMAI , brani dalla struttura estremamente classica ( il secondo è tratto addirittura dal Preludio n. 4 di Chopin ) , molto affini a quelli del disco , canzoni che mi fanno comprendere come Mina abbia fatto spesso delle incursioni nel territorio cosiddetto ‘ alto ‘ della musica e che mi fanno anche capire ancora una volta come Mina doveva incidere quest’album almeno dieci anni fa . Peccato ! Un vero rimpianto ! Sentirsi poi le critiche dei vari beoti di turno non fanno che ferirmi al cuore . Ma torniamo all’ascolto . Ecco un nuovo brano tratto da ‘ Sulla tue labbra lo dirò ‘ : lo conoscevo già accennato dalla Signora in una lontana puntata di Gran Varietà del 1974 con Walter Chiari . Lì Mina era minimalista , ma estremamente convincente quando , accompagnata dal solo pianoforte , accennava a SONO ANDATI ; qui , forse , è un po’ sopra le righe , anche se la sua interpretazione è piena di dolorosa partecipazione e la commozione mi prende , ma a tratti .
Passano i giorni , ma io persevero nella mia paziente attesa dell’ascolto completo di tutti i pezzi contenuti nel nuovo disco , perché secondo me il piacere è un piatto che va servito e soprattutto consumato molto lentamente .
Gli ascolti successivi sono in ordine temporale MI PARLAVI ADAGIO , tratto dal popolarissimo Adagio di Albinoni , commuovente, quasi una trenodia per un amore scomparso e poi ecco spuntare E LUCEAN LE STELLE , che mi dà dei brividi forse maggiori di quelli che una voce impostata di un tenore non mi avevano mai trasmesso . Quando Mina canta ’ E non ho mai tanto amato la vita ‘ ci comunica un autentico dolore beffardo per una fine prossima e dolorosissima .
Eccezionale , come lo è anche il successivo nuovo brano che ascolterò due giorni dopo : le due songs BESS IS MY WOMAN NOW e I LOVES YOU PORGY unite in un unico brano .
E’ vero , Mina deve cantare solo quello che ama e si sente nella pelle il suo amore per Gershwin e per la canzone americana .
L’ultimo brano del disco che ascolto , guarda caso , è quello che già conoscevo già , ma lo conoscevo davvero quando l’ho sentito a Sanremo ? La versione su disco mi sembra molto meglio e credo che Puccini non si sia assolutamente rivoltato nella tomba , come ha detto perfidamente quel cialtrone di Pippo Baudo . Certo la romanza NESSUN DORMA è trasformata in canzone , ma ne acquista molto in solitaria intimità , e poi che senso avrebbe avuto ricantarla come ce l’hanno cantata tutti gli altri tenori ? Qui Mina ed anche Gianni Ferrio l’hanno genialmente reinventata ed il finale è qualcosa di veramente strepitoso !
Ho finito ! I giorni ( dieci per l’esattezza ) sono passati e non posso dimenticare di citare altri due brani che ho riascoltato con sommo piacere e che inserirò in un cd che amplierà la bellezza di questo disco : la FUGA A DUE VOCI di Bach ( Mina , cantacelo ancora una volta il sommo Bach , ti prego ! ) eseguita assieme a Severino Gazzelloni e la bellissima versione lirica di ADDIO dal Teatro Regio di Parma .
Riascolto adesso ancora e ancora i brani nella sequenza del disco e ad ogni ascolto riscopro nuovi particolari che lo avvicinano ad un capolavoro assoluto e le piccole perplessità iniziali svaniscono abbagliate dall’ammaliante canto di Mina .
Mi creo poi il mio cd personale con i brani nell’ordine esatto che ho citato . Ritagliando le pause esso dura esattamente 80 minuti .
E’ un regalo che mi faccio che mi accompagnerà sino all’uscita del nuovo splendido album di inediti .
La gita al faro , anche se anni dopo , si è compiuta e la lucente bellezza dell’Arte di Mina , che ci rapisce al suon della sua voce , l’ha resa possibile!
‘ Eccolo , il suo quadro . Sì , con i verdi e gli azzurri , le linee che corrono in alto e di traverso … ‘ .
L’Arte è dunque Colei che compie , fa ritornare la bellezza salvifica del passato , restituisce il profumo dei fiori , risuscita i morti , riempie le stanze solitarie degli antichi splendori , fa vibrare i sorridenti ricordi e permette alfin che la gita al faro si realizzi , consentendo che tutto si adempia perfettamente .
P. S. : Per dovere di cronaca vorrei riportare questi dati , spero esatti .
Sino ad oggi Mina ha inciso ben 1215 brani di cui 761 in italiano , 195 in inglese , 110 in spagnolo , 46 in napoletano , 36 in francese , 30 in tedesco , 15 in portoghese , 7 in latino , 5 in giapponese , 3 in turco , 1 in catalano , 2 in milanese , 2 in pugliese , 1 in genovese e 1 in romanesco ( 194 sono versioni alternative , rifacimenti o versioni straniere ) .
Li ho masterizzati tutti in un unico DVD assieme ad altre 217 canzoni tratte dalla televisione , dalla radio e dal cinema , per portarlo sempre con me e ascoltarlo quando voglio : in esso è raccolta tutta la Mina che amo dei 50/58 ( pari all’86 % ) della mia vita .
Una copia l’ho donata alla più nota collezionista di Mina d’Italia : la grande PIERA PASOTTO .

Che bello!

Grazie Mario!

Re: Complimentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

caro mario basile,
per questa superlativa critica che hai fatto all'Album di MINA
SULLA TUA BOCCA LO DIRO'
merita lode e applausi, merita di essere pubblicata su tutti i giornali e una copia al Baudo invidioso.
Grazie, grazie è troppo poco, per avermi inviato una copia del DVD con 1432 canzoni di MINA, sono commossa, lo mettero' nella mia MINAera, perchè è prezioso vale ORO.
Ti abbraccio con affetto
Piera

Re: Re: Mario, ho inserito la tua recensione nella sezione del sito "Sulla tua bocca lo dirò"

Assieme alla recensione di Sam, alla mia e ad alcuni video che ho realizzato nei giorni scorsi.

Grazie Mario!

Paolo:-))

Per Mario: i brani in pugliese di Mina.

Sono in dialetto foggiano... . Sicuramente un dialetto italianizzato.

Per Sam e e per Mario



Sam, ecco il brano in dialetto di Mina con Adriano Celentano "Che t'aggia di" tratto dal famoso disco MINA CELENTANO del 1998.
A me risulta che Mina abbia cantato solo questo brano in dialetto foggiano, Mario.
Ciao
Luigi