Sono saliti sul palco alle 21 esatte accolti dal boato fragoroso del numerosissimo pubblico presente e da una valanga di macchine fotografiche subito in azione e braccia alzate con cellulari accesi. Liam è vestito in giacchetta nera, saluta il pubblico e con ‘F.uckin' in the bushes’ il concerto ha inizio. Tra vecchi e nuovi brani gli Oasis cantano per circa un’ora e 40 minuti con Liam e Noel che si alternano nelle canzoni riscuotendo i maggiori consensi coi loro successi storici. Ma è oltre la metà del concerto che il gruppo manda letteralmente in delirio il pubblico quando esegue, una dietro l’altra, un terzetto ‘micidiale’ da brivido composto da ‘I'm outta time’, ‘Wonderwall’ e ‘Supersonic’. Poi una brevissima pausa e arriva il gran finale con ‘Don't look back in anger’, l’ultimo singolo ‘Falling down’ e ‘Champagne Supernova’. Chiude la scaletta l’omaggio agli ispiratori da sempre, i Beatles, con ‘I am the walrus’.
Bel concerto pieno di grande energia, con la consueta ottima capacità dei quattro di Manchester nel suonare e nel coinvolgere un pubblico oltremodo caldo, anche se Liam non era al massimo con la voce.
Io, alla fine del concerto, la voce l'ho persa del tutto.
Gab.