MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Il Sanremo di Bonolis ha retto tre sere, poi progressivamente è crollato

Che i Giovani si fossero dimostrati ampiamente superiori con le loro proposte sulla categoria "Big", l'avevo evidenziato fin dalla prima serata. Questo è l'UNICO fatto positivo di un Sanremo che aveva fatto ben sperare, che era andato in crescendo fino a toccare la punta massima nella serata di grande festa della canzone italiana di giovedì con i Giovani affiancati dai loro mentori. Poi con scricchiolii avvertibili già venerdì, il Festival si è rovinosamente afflosciato su sé stesso nel finale.
La vittoria di Arisa (riempita di premi come un albero di Natale - mi sembra si sia davvero esagerato, perché c'era qualcosa di buono anche negli altri!) lasciava intravedere una debolissima apertura all'ottimismo, ma il podio dei "Big" composto da due cantanti di festa patronale (Marco Carta e Sal Da Vinci) è motivo di tristissimo realismo. Finché il perverso meccanismo del televoto non sarà dichiarato illegale, e mi sembra ci sia già un'iniziativa in corso, finché non saranno ripristinate le giurie composte da autori di testi e compositori di chiara fama riuniti tutti nella stessa stanza alla presenza di due notai, giurati che con voto palese esprimeranno e motiveranno le loro scelte e le loro votazioni, e andranno poi per il tramite del loro presidente ad annunciare il verdetto sul palco, mostrando la propria faccia, Maria De Filippi (per citare uno dei personaggi più biechi, la madre di questi disastri) avrà sempre buon gioco e non ci toglieremo mai di torno pecore che di giovane hanno solo l'aspetto.
Che cos'è il brano vincitore se non la solita canzoncina sentita milioni di volte, ramazzotteggiante, buona solo per accompagnare i clienti negli acquisti al supermercato?
Il Sanremo di Bonolis ha espresso una musica che non va da nessuna parte e direi che gente così sarebbe molto più opportuno imparasse a scrivere un pezzo decente o continuasse a studiare.

Quanto ai premi Mia Martini ed ai Premi della Stampa, se si esulta per il premio andato agli Afterhours, si tenga conto altresì che gli stessi 104 critici piazzano al secondo posto quello zibaldone presentato da Nicky Nicolai e consorte e la Stampa premia Povia e i suoi cartelli.

Se era tutto orrendo, tutto "cheap", tutta pappa precotta non era meglio non assegnare alcun premio, dando così un segnale forte?

Consideriamo il tutto e poi riflettiamo quanta credibilità e competenza abbiano pure questi critici e giornalisti.

Il segnale della giuria dei critici è stato non forte ma 'fortissimo'

Veramente bizzarra questa tua richiesta, Paolo: che significa "Se era tutto orrendo, tutto "cheap", tutta pappa precotta non era meglio non assegnare alcun premio, dando così un segnale forte?"?

Secondo te, perché tutto faceva schifo o quasi i critici dovevano attuare una sorta di 'sciopero'?
Io sono dell'avviso esattamente contrario: il segnale dato dalla giuria dei critici con le loro scelte non è stato solo forte ma fortissimo: hanno premiato 3 che sono stati bocciati proprio da quel televoto che tu -giustamente- denunci! Premiare quello degli Afterhours quale miglior brano presentato al Festival e a ruota -a parimerito con 20 preferenze ciascuno- la Niccolai e Tricarico è stato il segnale più forte che potessero dare, l'evidenza che al festival NON vince mai la qualità.

E' chiarissimo che a te non piacciono gli Afterhours -e neanche la Niccolai e Tricarico- e questo è assolutamente legittimo, trovo però sbagliata la tua posizione al riguardo: non piacciono a me quindi meglio sarebbe stato che i critici avessero 'scioperato'. Se vieni a leggere nell'Angolo potrai vedere coi tuoi occhi che una trentina di ragazzi hanno espresso un parere esattamente contrario al tuo sul premio agli Afterhours. Per non contare altri sostenitori della band milanese sotto il mio post in risposta a Massimiliano sulla qualità della musica a questo Sanremo.
Gab.

Sanremo 2009: Afterhours in sala stampa ritirano il Premio ‘Mia Martini’

Da Rockol:

Andrea Spinelli, presidente dei giornalisti accreditati nella sala stampa del Festival di Sanremo, consegna il Premio della Critica “Mia Martini” agli Afterhours che ostentano il triangolo rosa: “Abbiamo messo il triangolo rosa sulle nostre giacche perché ci riteniamo i veri alieni del Festival e vogliamo essere solidali con tutti quelli come noi. Pensiamo che in Italia in questo momento la categoria aliena sia quella degli omosessuali: è un segno che abbiamo fatto per loro. Detto questo, Povia aveva tutto il diritto di dire quello che voleva con la sua canzone”.
“Al Festival siamo venuti in piena libertà”, ha spiegato Manuel Agnelli, “Abbiamo trovato un’atmosfera rilassata, ci aspettavamo coltelli nella schiena. Siamo stati rispettati molto, a partire dall’ultimo tecnico fino a Paolo Bonolis. Speriamo di attirare un po’ di visibilità su noi e sul mondo indipendente da cui proveniamo”.
Gli Afterhours hanno forse ritrovato fiducia nel Festival? “A dire il vero non abbiamo mai avuto fiducia nel Festival: non ci siamo mai illusi di vincere e non eravamo certo qui per la gara. E’ stata una grande vittoria ricevere questo premio, vi ringraziamo tutti. Sanremo è una buona fotografia di quello che può essere l’Italia di oggi dal punto di vista del costume, mentre dal punto di vista musicale non mi esprimo perché non sta a me farlo. Non siamo pazzi: ci siamo fatti usare da questo enorme megafono che è il Festival e l’abbiamo usato”.

Si, certo i Critici Musicali e i Giornalisti Musicali: una cattiva misura nel tempo.

Competenza a buon mercato, pluripagata dalle Major.
Ma sì, dobbiamo accettare che per il successo c'è bisogno di uno stratagemma del genere. E noi come pecore ad accettare.

Il premio della critica dedicata a Mia Martini, è semplicemente ridicolo, costituito da persone pluricompetenti ma che han bisogno di una buona cultura musicale.
Basta dire: Sono critico musicale, ed ecco aprirsi le porte e formare premi di tutti i tipi...

Re: Perbacco! Gabriele mi sbagliavo! E alla grande! Leggi leggi...

Manuel Agnelli (Afterhours): 'Mina mi ha chiamato per farmi i complimenti'

In un breve trafiletto pubblicato oggi su Repubblica, Manuel Agnelli racconta un retroscena: una telefonata ricevuta da Mina in persona, che dice di avere apprezzato molto la canzone degli Afterhours (nonostante lo stesso Agnelli ammetta di "avere stonato come se non avessi mai cantato in vita mia" nella prima performance): "Non abbiate paura di niente e di nessuno. Io vi sto televotando", ha detto la cantante.
Agnelli racconta anche di avere ricevuto i complimenti pure da Gianni Morandi, ma per quello che scrive sul giornale.
(Fonte: Repubblica)

Ma il fatto che siano piaciuti a Mina e che abbia telefonato, mentre a Renzo Donzelli non telefona nemmeno a Natale, non sposta di una virgola il mio pensiero.
Tu fai benissimo a mantenere il tuo. Ci mancherebbe!
Ciao

Paolo:-))

Re: Re: Un'ultima precisazione e una domanda a Gabriele

Gli Afterhours non sono stati eliminati dal televoto.
Sono stati eliminati dal gruppo votante che si trovava in galleria all'Ariston.

E' corretto dire che è mancato loro il sostegno del televoto che ha beneficiato Al Bano e Sal Da Vinci.

Una domanda.

Perchè, per quanto a tua conoscenza, al di là del progetto che hanno gli Afterhours, di cui hai già parlato, sono gli unici che mancano nella doppia compilation sanremese?

Per la prima volta c'è un doppio CD che racchiude tutte le dieci Nuove Proposte e tutti i cosiddetti Big, tranne loro.

E' solo una mia curiosità.

Paolo:-))