Lo scrivo da mercoledì che il vincitore avrebbe potuto essere Marco Carta! E, francamente, del terribile terzetto finale è di gran lunga la 'cosa' migliore. Marco si colloca fra i pochissimi anagraficamente giovani che hanno vinto il Festival da almeno un trentennio a questa parte: Ramazzotti lo vinse a 22 anni, Giorgia a 24 ed Elisa a 23, per il resto credo che non vi siano molti altri precedenti. Illustri predecessori, quindi, che hanno fatto una buona carriera e nel caso di Ramazzotti direi ottima.
Inqualificabili gli altri due.

Di questo festival mi è piaciuto particolarmente:

-l'eliminazione dell'orrenda canzone della Zanicchi
-l'eliminazione dei boriosi Gemelli Diversi
-la vittoria di Arisa, una delle due giovani proposte che mi erano piaciute, alla quale sono andati anche altri due premi fra cui quello molto importante della critica 'Mia Martini' dei 104 giornalisti accreditati.

Di questo Festival mi ha esaltato:

-il premio della critica 'Mia Martini' -sezione Artisti big- agli Afterhours: il riconoscimento 'popolare' ad una band che rappresenta una certa Musica -con la M maiuscola- da sempre tenuta fuori da Sanremo. Importantissimo anche per la compilation dentro cui andrà a finire 'Il Paese è reale' che, come ho già scritto, NON è una compilation degli Afterhours bensì una compilation VOLUTA dagli Afterhours che mette insieme per la prima volta in un solo disco tanti Artisti e gruppi misconosciuti dell'underground italiano, a cui la canzone degli Afterhours farà da sicuro richiamo e traino.

Il resto -compreso il video del 'Nessun dorma' di Mina, vera ciofeca ed inganno per i fan, come ingannevole è stato tutta l'operazione Mina/Sanremo- è tutto da dimenticare.

A conti fatti è andata meno peggio del previsto -per qualche minuto ho temuto vincesse Povia!-, anche se ormai Sanremo così com'è fa solo del 'male' alla Musica italiana.
E le previsioni sono state in gran parte azzeccate.
Gab.