MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Gli statali hanno scioperato...

... sto morendo dalle risate... ... soprattutto quando hanno intervistato una dipendente statale che affermava che gli stavano togliendo la dignità... .
E che dignità gli hanno tolto, se loro continuano a lavorare e non rischiano il licenziamento.

La percentuale dei dipendenti statali a Foggia:

90% Raccomandati da politici, assenteisti, cafoni e volgari e sono ignoranti.

9% Le categorie protette.

1% Entrati per merito e svolgono diligentemente il loro lavoro.

Come si dice dalle mie parti: andate a zappa' a terr.

Re: Non ho scioperato e non mi sento ne "fannullone" e neanche cialtrone

Caro Sam, sono un docente della scuola statale. Non ho scioperato. Però mi sento di dire che:

- non sono stato raccomandato per superare il concorso di abilitazione. Essendo contro le raccomandazioni o mandato a quel paese quelli del mio paese;

- svolgo il loro con zelo come tutti i colleghi della mia scuola;

- fra due anni, se malauguratamente va in porto la controriforma della Gelmini, rischio il posto. Altri docenti lo perderanno a partire dall'anno scolastico prossimo e cioè settembre 2009;

- l'anticultura che dilaga in questo paese mi offrende più di ogni cosa. Come docente, non mi sento trattato da straccetto, ma neanche gratificato.

- pretenderei che la scuola tornasse a quel ruolo educativo d'antan.


- enfin non credo che bisogna mettere contro gli statali da altri lavoratori dipendenti. Penso che bisogna puntare l'indice contro gli sfruttatori (che assumono lavoratori in nero e li sottopagano), contro gli evasori fiscali (emeriti delinquenti) e contro quanti si arricchiscono illecitamente. Ma anmche contro chi, per fare il buffone in TV si fotte 1 milione di euro. Ecco i miei nemici! E non chi, col sudore della fronte, si guandagna un modesto stipendio.

Franco

Re: Gli statali hanno scioperato...

Ciao Sam,

spero che il buon Dio mi mantenga ancora in salute perchè, oltre a guadagnarci di persona, non impongo nemmeno oneri oggiuntivi allo Stato visto che sono anni che non manco un giorno da scuola (cioè non ho fatto alcuna assenza nè durante l'orario di lezione, nè durante le riunioni del Consiglio di Classe, Collegio dei Docenti e, da questo anno, pure dal Consiglio d'Istituto per il quale, fra l'altro, non è prevista alcuna retribuzione e che, nella scuola dove insegno, si è riunito una volta ogni mese fino alla riunione odierna iniziata alle ore 17.00 e terminata alle 19,40).

Questo, ovviamente, non è un merito perchè, almeno sulla carta, ho fatto solo il mio dovere. Diverso, invece, è fare un'autovalutazione ossia verificare se la mia presenza in classe sia stata e sia utile, costruttiva e formativa per gli studenti.

Ma è evidente che in tal senso non posso essere io a giudicare.

Non ti nascondo che invece, accanto a persone corrette, vedo gente che, come si dice, ci "marcia".

Credo però sia un errore generalizzare e questo anche nel caso in cui il nostro giudizio possa essere corretto.

Voglio dire che, siccome ritengo che il rispetto si debba a chiunque e che i giudizi debbano essere dati sulla base della osservazione oggettiva dei fatti, personalmente evito sempre di generalizzare poichè, anche se su cento persone ce ne fosse soltanto una onesta, quella non meriterebbe di essere accomunata alle altre novantanove.

Penso anche che il modo di giudicare cui fai ricorso rappresenti, inconsapevolmente, l'anticamera del razzismo.

E se sono favorevole a mantenere vigile il senso critico, eviterei però il grilletto facile, cioè di sparare alla cieca su categorie e persone più svariate.

Anche perchè, di solito, in tutto ciò c'è una sola certezza: ossia che la catagoria sulla quale mai si spara è quella alla quale si appartiene.

Good night
Alberto

Caro Franco e caro Alberto.

Voi rientrate in quell'1% che ho riportato nel primo messaggio.

Perdonatemi il mio sarcasmo-rabbia, ma era in riferimento alla mia città, ma non nella categoria degli insegnanti, anche se in questa categoria ci sono molti favoritismi sempre nella mia città.
Ma era in riferimento a coloro che "lavorano" al Catasto e tutti quegli Uffici Pubblici della mia città.
Nella mia città non esiste "meritocrazia", e di conseguenza pagano tutte (o quasi tutte) le persone che sanno fare bene un determinato lavoro, hanno studiato e hanno una cultura notevole e non hanno la possibilità di essere assunti perché scavalcati da ignoranti, analfabeti e dipendenti che non sanno fare il loro lavoro. E' così, molte volte ci si scontra con dipendenti che non conoscono la lingua italiana e parlano il dialetto. Fanno strafalcioni di ortografia e a voce non sanno coniugare verbi. Mi chiedo come abbiano superato i concorsi.

Se verrebbero fatte delle indagini, sai che uscirebbe? E quanta gente verrebbe cacciata?

Sam

Re: Caro Franco e caro Alberto.

Ciao Sam,

grazie della fiducia, ma chi ti dice che non ti abbia raccontato un sacco di balle e invece faccia parte a pieno titolo di quel 99%?

Questo solo per dire che non dobbiamo fermarci alle apparenze ma giudicare in base ai fatti, cioè sempre verificare di persona.

E in base ai fatti, dovrei dirti che se hai ben ragione ad essere urtato dall'ignoranza di certi impiegati, ignoranza che sembra tu quantifichi principalmente in base agli (ti cito) "strafalcioni di ortografia e a voce non sanno coniugare verbi. Mi chiedo come abbiano superato i concorsi" avresti, secondo il tuo modo di giudicare (che, fra l'altro, condivido) anche tu poche speranze di essere assunto.

Infatti, nel tuo post hai scritto questa frase grammaticalmente errata:

"Se verrebbero fatte delle indagini, sai che uscirebbe? E quanta gente verrebbe cacciata?"

Infatti, al posto del "verrebbero", avresti dovuto scrivere "Se fossero fatte delle indagini" oppure "Se venissero fatte delle indagini..."

Credo che tu comprenda benissimo che non c'è da parte mia nessuna intenzione critica nei tuoi confronti, nè ho la presunzione di giudicare, fedele alla mia natura di badare ad aspetti sostanziali piuttosto che formali o all'apparenza.

Piuttosto, la mia analisi vorrebbe invece porre l'attenzione sui nostri limiti che spesso contribuiscono a farci essere ipercritici verso gli altri ed invece poco rigorosi verso noi stessi.

Le raccomandazioni? Tutto vero quel che dici.

Ma anche qui ti dico che pochissimi sono i giusti, molti i venduti, numerosi coloro che vorrebbero vendersi ma non ci riescono.

La più grande fortuna? Non aver avuto bisogno di raccomandazioni ed avere mantenuto integra la propria dignità. E ciò è dovuto sia a noi ma anche al caso, poichè il cedere o meno a tentazioni dipende molto dal contesto.

Buon fine settimana e perdona la mia impertineza.

Alberto