Irene: "Son cresciuta a pane e r'n'b" Una delle figlie d'arte a Sanremo (dall'agenzia Ansa) MILANO, 11 FEB - "Sono cresciuta a pane e rhythm and blues, come faccio a non assomigliare a mio padre?" si chiede Irene Fornaciari, che debutterà tra le Proposte del Festival di Sanremo, dove era stata scartata per due volte, con la ballata 'Spiove il sole'. Per una sera, avrà dei padrini d'eccezione, tra cui papà Adelmo 'Sugar' Fornaciari. Insieme con padre e figlia, sul palco dell'Ariston, anche Fio Zanotti, Dodi Battaglia e Maurizio Vandelli, tutti amici di vecchia data di Zucchero. "Quando ero piccola, per Capodanno andavo con papà a Cortina e lì lui suonava con tutti i suoi amici, ho sempre voluto - racconta Irene, 26 anni - cantare con loro e, con Sanremo, è arrivata l'occasione che aspettavo. Non abbiamo ancora fatto le prove insieme, ma so che si sono visti per rimaneggiare gli arrangiamenti". Il festival era un'opportunità che Irene inseguiva da tempo: "é la vetrina musicale più importante d'Italia, spero - si augura - di riuscire a far capire chi sono in 3 minuti e 40 secondi, comunque, grazie a Bonolis, questa volta le nuove Proposte avranno la possibilità di esibirsi tre volte". Al celebre genitore, ovviamente, Irene ha chiesto consiglio su come affrontare la platea dell'Ariston: "lui non me ne ha voluti dare, ma mi ha avvisato che l'emozione sarà grandissima e mi ha consolato sapere che anche lui l'ha provata al festival". Irene, che nel 2007 ha pubblicato il suo primo album 'Vertigini in fiore', è abituata alle grandi audience e alla condivisione del palco con i big, visto che lo scorso anno ha aperto alcune date italiane ed europee del tour di Zucchero e nel 2004 si è esibita alla Royal Albert Hall di Londra, insieme a star come Pavarotti ed Eric Clapton, nel concerto tributo al padre. Sempre il genitore ha scritto per lei alcune canzoni del vecchio e del nuovo album, 'Vintage baby', che uscirà il 20 febbraio. Il rischio di essere classificata come 'figlia di', però, non la spaventa: "all'inizio mi facevo problemi perché mi dicevano che il mio stile assomigliava a quello di mio padre, però il mio genere è quello, è il soul che mi fa venire i brividi. E poi - rivendica - sono una che vuole fare da sola: ho fatto la mia gavetta, dal musical alla festa della birra, poi se mio padre mi dà un consiglio è ben accetto, perché è come essere aiutati da Vasco e Ligabue, ma io intanto sono cresciuta, sto prendendo una mia strada e sono più tranquilla nel cantare". L'evoluzione, dal primo al secondo album (cui ha collaborato anche Fabri Fibra, scrivendo pezzi del brano 'No more amor') si sente, soprattutto nel pezzo di Sanremo, dove Irene tira fuori tutta la sua voce per cantare un amore finito.