Il clamoroso cappellino di Aretha reclamato dallo Smithsonian
museo di washington lo vorrebbe come cimelio dell'insediamento di obama
Il clamoroso cappellino di Aretha reclamato dallo Smithsonian
Il copricapo è già un tormentone sul web: con Photoshop lo indossano tutti, da Miss Piggy a Napoleone
MILANO - Di quello storico 20 gennaio 2009, sulla scalinata del Campidoglio a Washinghton rimarranno impresse soprattutto due cose: la papera di Barack Obama (e del capo della Corte Suprema) nel recitare la formula del giuramento presidenziale, e il clamoroso cappellino indossato da Aretha Franklin durante la sua esibizione in mondovisione. Ora, quello strano copricapo grigio, sovrastato da un nodo più grande di lei e che tanto ha fatto discutere, è reclamato niente di meno che dal rinomato Smithsonian Museum di Washington, l'istituto museale della capitale che raccoglie memorabilia della storia americana.
«Ci sto pensando - ha detto la cantante - Mi dispiacerebbe separarmi dal cappello e mi piacerebbe sorridere ogni volta che lo guardo e pensare al momento storico in cui l'ho indossato». Il cappello, disegnato da Luke Song, andrebbe ad aggiungersi nella raccolta del museo al vestito di Jason Wu indossato da Michelle Obama nella stessa occasione. Ma, a differenza del vestito, più o meno azzeccato, della First Lady, quel grosso fiocco, con paillette e brillantini (Swarovski) ha fatto il giro del web: infatti, molti navigatori della Rete (apparentemente con tanto tempo libero a disposizione) si sono fatti ispirare dall'insolito accessorio e lo hanno riproposto, con l'aiuto del programma Photoshop, in tutte le salse possibili.
Insomma, sono riusciti, in maniera scherzosa a metterlo in capo a presidenti ed ex vicepresidenti, cani e gatti, gente famosa e illustri sconosciuti. Da quelli banalissimi a quelli sofisticati: esistono già innumerevoli variazioni al tema, una vera e propria carellata per creare il miglior ritocco. Chi in tutta questa vicenda ne ha tratto il maggiore profitto è stato proprio il creatore di questa «magnificenza». Peccato che Luke Song del Michigan, fino a prima del 20 gennaio un quasi perfetto sconosciuto, avesse realizzato un'unica copia solo per Aretha, sua affezionata cliente da più di due decadi. Dopo molte centinaia di richieste (da ogni parte del mondo) il designer ha pensato bene di ricreare lo stesso modello, anche se non perfettamente identico. I negozi di Detroit verranno riforniti nei prossimi giorni del cappellino di lana «firmato» Aretha Franklin. Prezzo base: 179 dollari. E infine, per citare (anche qui) Facebook, la pagina appositamente dedicata («Aretha Franklin's Inauguration Hat») conta quasi 90mila fan.