MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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CHAT, FACEBOOK, YUTUBE e...

CHAT, FACEBOOK, YOUTUBE…

Da qualche giorno non riesco a darmi pace. Rifletto sull’evoluzione che sta subendo il mondo. Mi accorgo sempre più che siamo attorniati da gente distratta, malinconica, stanca, computerizzata, affranta, antimusicale, fredda. Qualcuno potrebbe pensare che io adesso sfilo una decina di frasi fatte condite con un po’ di qualunquismo e poi concludo il tutto firmandomi con nome e cognome. Non è così. Mi sono immerso sempre di più in una società distrutta dall’ansia, e mi accorgo, adesso, che il contagio era praticamente scontato. Sono più ansioso. Sono più irrequieto. Ma cerco di calmarmi, di ritrovare la serenità. Cerco di evitare il suicidio se in tre ore non mi è arrivata nemmeno una e-mail e se su “facebook” (di cui parlerò dopo) qualcuno ha rifiutato una “richiesta di amicizia” oppure se su una chat, una persona che mi ha dato l’appuntamento alle sette risulta “non in linea”. Ma come dobbiamo fare? Mi son lasciato travolgere da questa ondata di “baci e abbracci” virtuali e, tirando le somme, ho trovato dei grandi vuoti. Avendo una vita vera molto ricca, piena di impegni e caratterizzata da un lavoro che mi piace, dall’affetto di chi mi ama e dal calore di un vero amico e di una famiglia, mi son divertito a conoscere tutto ciò che poteva viaggiare parallelamente alla “reale realtà”. Cioè, volevo seguire un percorso alternativo, contemporaneo, direi concomitante, completante. In pratica, volevo allargare la mia cultura nel campo del “vediamo chi mi cerca nella rete”. Ho imparato molto poco. Ho imparato che i siti internet ben fatti riescono a dare molte, moltissime, illimitate informazioni utili. Le chat favoriscono qualche incontro, qualcuno a buon fine, qualche altro deludente. Facebook è una comunità virtuale che non ha pretese e nemmeno chi si iscrive ne deve avere. YouTube, se ben sfruttato, è uno dei migliori mezzi per diffondere la cultura, come per esempio, conoscere la carriera di un personaggio (pescando anche filmati rari e inediti), oppure seguire dei brevi ed interessanti documentari andati in onda molti anni fa in televisione.
Ma tutti questi “nuovi” termini come “chattare”, “taggare”, “linkare”, “cliccare”, non ci fanno uno strano effetto? Tutto cambia. Anche il modo di parlare, di scrivere.
Mi vien da pensare ai bambini delle elementari, di fronte al maestro, con il gesso in mano, fare l’analisi logica o grammaticale di un periodo. Prendiamo per esempio la frase: Ho chattato con un mio amico su msn, e mi ha mandato l’mp3 di un nuovo gruppo che ha spopolato su YouTube e su I-Tunes.
Il bambino dovrà analizzare questa frase… e forse ci riesce!
Fino ad una quindicina di anni fa, quando andavo io alle elementari, la frase, si poteva scrivere solamente così: Ho parlato con un mio amico per strada, e mi ha regalato una musicassetta di un nuovo gruppo che ha spopolato in televisione e nelle radio.
Le frasi, dicono quasi la stessa cosa, ma non è più poetica la seconda?
Siamo cambiati davvero. Ci siamo ridotti a parlare poco. Forse, ci sono più tariffe agevolate per mandare sms con parole abbreviate che per telefonare ad un amico oppure alla cara vecchia “fidanzata”, che oggi non si chiama più così. E pensare che a Napoli, era così bello dire “’A ‘nnammurata mia”. Oggi si dice “’A guagliona mia”. Cambiano anche i dialetti. Cambiano anche i ragazzi. Prima il jeans strappato le mamme lo regalavano ai bambini meno fortunati. Oggi il jeans strappato lo vendono il doppio di un jeans che non ha nemmeno una scucitura. Cambia anche la moda. E poi la moda cos’è? Oggi, di moda, per esempio, è “Facebook”!
Io vorrei parlare di Facebook, ma in realtà, non ho capito l’esistenza di quel sito. Mi sono iscritto, ho raggiunto in un mese quasi 150 “amici”, è nato un fan club fondato dal mio amico Andrea Di Nardo e curato da persone che frequento e sento quotidianamente. Però, nonostante ciò, sto ancora capendo la vera importanza del sito. E’ una specie di Monopoli? E’ il “libro delle facce” in cui ognuno è costretto a mostrare la propria faccia? E’ un sito capace di mettere in comunicazione tante persone che non hanno niente da dirsi? E’ un sito in cui si possono creare gruppi contro o a favore dei matrimoni gay oppure inneggiare la pizza con le cipolle? E’ un sito in cui gli artisti si fanno pubblicità gratuitamente? E’ un sito in cui ognuno si iscrive perché altrimenti si sente inesistente? E’ un sito che raccoglie i cuori solitari in cerca di anima gemella? E’ un sito a cui si iscrivono tutti quelli che in ufficio non sanno che fare oltre che escogitate un metodo per non lavorare? E’ un sito che può diffondere un messaggio politico, culturale, religioso? Forse è tutto questo. Forse è solamente un sito…
Stiamo cambiando, e pure molto in fretta!

Re: e...pieraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

ECCOMI caro OTTY
sono qui per te..non so' scrivere come te,
ti dico solo che MI MANCHI
ti abbraccio con affetto
Piera