Mi sto sbellicando dalle risate. Mi sa che pochi hanno capito che le ristampe dei vinili è una vera e propria speculazione su un artista. Anche se l'artista ci guadagna.
Acquirenti ne troveranno, ma solo fra i collezionisti...
Si tratta delle canzoni più sfruttate, uscite centinaia di volte, in vinile, in musicassette, in CD.
Il collezionista, si sa, vuole avere tutto. Ma non credo che questi vinili, ristampe di 33 giri usciti quasi mezzo secolo fa, siano destinati a rivalutarsi nel tempo. Anzi! Gli eredi del collezionista dovranno pagare pure il rigattiere per vuotare le cantine.
Poi c'è sempre colui cui il 33 o il CD manca ed acquisterà.
Non è mia intenzione dissuadere nessuno...
E' in Italia che non si inquadra la strada più ottimale.
Se proprio si deve parlare di 50 anni di carriera - cosa che in Italia non succede mai - sarebbe stato più onesto e corretto pubblicare un cofanetto solo di inediti. Questo è un modo completistico e corretto verso un artista di fama come Mina.
Con le ristampe di vinili, le solite raccolte inutili con le stesse e identiche canzoni conosciute di Mina a cosa servono? Anche il fan più accanito che le acquista alla fine cosa si ritrova? E' mai possibile che le ristampe di alcuni vinili possano nel tempo acquistare valore? La risposta è NO. Ha valore il vinile pubblicato a suo tempo.
Giusto per fare alcuni esempi: Christy Moore, cantautore e folksinger irlandese pubblicò se ricordo bene nel 2001 un cofanetto con 6 CD solo di inediti. E non doveva festeggiare i 50 anni di carriera. Stesso discoro per Bruce Springsteen con "Tracks".
Queste sono operazioni culturali e di interesse.
Ciao.