MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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L'arduo montaggio del Sanremone fra Mina, Lennox, bulli & pupe - di M. Venegoni

L'uomo, tutto d'un pezzo, ha retto impeccabile l'annuale cerimonia con la quale, al Teatrino del Casinò, si sono affollate di facce e di nomi le caselle del Festival n.59, di cui sarà conduttore su Raiuno fra il 17 e il 21 febbraio prossimi. Ma un po' di caos ci dev'essere, in casa Bonolis, perché per la prima volta al tavolo con al centro Paolino non c'erano leggiadre fanciulle ma solo uomini in grigio, a parte la vice-commissaria del Comune (luogo pieno di insidie, il municipio di Sanremo: a volte sono indagati, a volte stanno per cadere, oppure come ora sono commissariati; davvero, con loro non ci si annoia mai). Però Bonolis tutto d'un pezzo si sarebbe sciolto qualche ora dopo su Radiodue, durante "America me senti", dedicata alla gara sul Web, quando ha detto seccato: «Ci sono persone in Rai che creano problemi, gente che pensa a salvare le proprie mutande e soprattutto ai consigli d'amministrazione da formare. A loro dedico questo brano», ed è partita chiara e sonora la voce di Alberto Sordi in «Te c'hanno mai mandato a quer paese».

ARIA DA WORK-IN PROGRESS. A 20 giorni dal ciak, si ha la sensazione di una preparazione magmatica, piena di spunti e di buone intenzioni che scaccino il cattivo pensiero delle nozze con i fichi secchi per mancanza di quattrini, o quell'altra ricorrente credenza fra gli addetti ai lavori, che cioè la musica venga usata come foglia di fico per coprire l'ansia da show ribollente, che calamiti l'audience e scacci i fantasmi di una futura fine della messa in onda. Chiusura velatamente evocata dal direttore di Raiuno Del Noce nella sua prolusione densa di preoccupazioni: vai a vedere che pensano di mandare Sanremo in pensione, proprio l'anno prossimo che compie 60 anni. Ci sono ormai tre poli, dice il diretur: Mediaset controprogrammerà duramente, e Sky è una realtà; «per questioni di buon gusto in questa crisi non si possono fare spese eccessive, e comunque speriam sia Festival del rilancio, perché se no nel momento in cui non ci fosse più, in tanti si dispiacerebbero». Pace e bene.

DA MINA ALLE CONIGLIETTE DI PLAYBOY. Si tentano dunque, per il rilancio, le carte più disparate. In clamoroso volo pindarico, ecco la più grande voce nella musica italiana, e le più sfiziose ragazze-copertina. L'alfa e l'omega di un tv music-show. Fra queste presenze sta chiusa l'essenza del Festival bonolisiano: Mina (che qualcuno dice furibonda per il rinvio dell'uscita del suo album da parte della Sony) aprirà, in video e in voce, la kermesse «con un progetto che celebrerà la nascita della canzone italiana» dice Bonolis; mentre le Conigliette di Hugh Hefner, ultraottantenne patron di Playboy presente come ospite, accontenteranno il guardone che dorme in ogni maschietto.

LA FILOSOFIA DELL'ALTO E DEL BASSO. La guardona che veglia in ogni femminuccia si risveglierà l'ultima sera con David Gandy, modello comunemente definito «il pacco di Dolce&Gabbana» per via della raffinatissima pubblicità che l'ha reso noto; è questo l'unico nome annunciato fra i 5 aiutanti di Bonolis che si succederanno sull'affollato palco. E chissà se basterà lui a placare l'on.Mussolini, che ha stigmatizzato come maschilista la scelta delle Conigliette, augurandosi per par condicio un invito ai California Dream Men. Badante fissa di Bonolis sarà la ventunenne Chiara Baschetti, «molto raffinata, che si occupa di moda», declama Paolino. Ancora alto mare per le donne eccellenti: per ora, oltre alla De Filippi, è annunciata l'étoile della danza Eleonora Abbagnato, altre caselle restan vuote. Alto e basso si inseguono con l'ospite musicale del sabato Annie Lennox, con le presenze di Giorgio Panariello e Checco Zalone, con Jim Carrey, mentre sono sfumati i Queen, per probabili questioni di costo.

ANSIA DA PRESTAZIONE. Nell' ansia da audience, il polpettone s'infarcisce vieppiù. Escono a raffica idee che incorniciano o confondono l'essenza di una gara di canzoni: ogni sera, per esempio, ci sarà un'apertura diversa nel segno di un'arte, dalla musica alla danza alla composizione d'orchestra alla lirica. In quest'ambito, ci sarà spazio per la Messa da Requiem di Mozart come per il pianista Giovanni Allevi.

PALCO AFFOLLATO, EMERGENZA HOTELS. «Si è rotto l'ultimo diaframma del palco, i cantanti staranno fra l'orchestra, nel golfo mistico», tuona Bonolis, che poi rivela che in scena ci starà una una cinquantina di persone, «compresi i ragazzi che hanno fatto la gara sul Web». Si rischia di doversi far prestare un vigile dal Comune commissariato: per governare il traffico, e anche per metter sui pullman a fine gara i 300 giurati scelti dalla Ipsos, che le prima due sere voteranno all'Ariston e poi, poverini, dovranno andare a dormire a casa del diavolo. Perché, è noto, qui gli alberghi si chiudono, invece che aprirsi. Da lontano, Pippo saluta (forse, con sollievo).



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