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La canzone che innescò la 'Beatlemania' negli USA

La canzone che innescò la 'Beatlemania' negli USA
All'epoca della sua pubblicazione "I want to hold your hand" dei Beatles divenne il singolo britannico più venduto di tutti i tempi

Di Redazione

Il 26 dicembre del 1963 viene pubblicato per il mercato statunitense il 45 giri "I want to hold your hand", il singolo che permise ai Beatles di sfondare nel continente americano vendendo oltre 15 milioni di copie e diventando all'epoca il singolo britannico più venduto di tutti i tempi. Nel solo primo giorno di vendita negli Stati Uniti vennero acquistate 250 mila copie del disco. Dopo la versione originale, vi proponiamo dieci versioni di "I want to hold your hand" da ricordare.

A cura di Maurilio Giordana (titolare del blog “MyWay”)

I Beatles registrarono il brano giovedì 17 ottobre 1963, utilizzando per la prima volta il nuovo registratore 4 piste della EMI. Il 29 novembre venne pubblicato come 45 giri per il mercato inglese. In America sarebbe dovuto uscire il 13 gennaio del 1964. Ma Carrol James - un dj della stazione radio di Washington WWDC - cominciò a trasmettere una copia del brano che la sua fidanzata gli aveva portato da Londra. Il successo fu tale che la Capitol fu costretta ad anticipare di due settimane l'uscita del disco. Il 18 gennaio del 1964 diventerà la prima 'Numero uno' negli Stati Uniti dei quattro di Liverpool innescando la "beatlemania" e dando il la alla "British Invasion".


Il brano divenne un classico delle esibizioni dal vivo dei Beatles: secondo l'autorevole sito Setlist.com i quattro di Liverpool la suonarono in 145 occasioni. Tra le versioni live passate alla storia, quella del 9 febbraio del 1964 quando i Fab Four si esibirono in televisione all'Ed Sullivan Show.


Supremes - Versione contenuta nell'album "A Bit Of Liverpool" pubblicato dalla Motown nel 1964. Il disco ottenne un buon successo nelle classifiche USA vendendo oltre 800 mila copie.


George Martin - Nel 1964 George Martin pubblica l'album "Off the Beatle Track" il primo di una serie di dischi nei quali il produttore - accompagnato dalla sua Orchestra - propone versioni orchestrali e strumentali delle canzoni dei Fab 4. Il vinile originale è diventato oggi un vero oggetto da collezione.


Petula Clark - Il classico dei Beatles viene riletto in versione "ballad" da Petula Clark nel 1965 per il suo terzo album dal titolo "The World's Greatest International Hits".


Al Green - Versione R'n'B pubblicata da Al Green come singolo nel 1969. Non venne inserita in nessun album fino al 1980.


Sparks - Anche gli Sparks rallentano il ritmo del classico dei Beatles per la loro versione, registrata con l'orchestra nel 1976 durante le sessions dell'album "Big Beat". La cover non venne però inserita nell'album ma pubblicata solo come 45 giri esclusivamente per il mercato europeo.


Smithereens - Nel 2007 la band americana rende omaggio ai Fab 4 con l'album "Meet the Smithereens", copia esatta nella tracklist dell'epocale "Meet the Beatles!".


Dollar - Oltre quindici anni dopo l'originale "I want to hold your hand" torna nelle classifiche britanniche nella versione dei Dollar, duo inglese formato da David van Day e da Thereza Bazar, che nel gennaio del 1980 entrarono nella Top 10 dei singoli nel Regno Unito.


Lakeside - Nel 1982 il classico dei Beatles entra nella classifica R'n'B di Billboard grazie alla versione della band "funk" dei Lakeside, contenuta nell'album "Your Wish Is My Command".


Duke Ellington - Anche il "Duca" non rimase indifferente di fronte al talento dei Beatles. Incise la versione strumentale di "I want to hold you hand" per l'album "Ellington '66" (che a dispetto del titolo uscì nel 1965) che conteneva anche "All My Loving", altra cover di un brano dei Beatles.


Beatallica - Nel 2004 la band americana si diverte a stravolgere in chiave heavy il classico dei Beatles che diventa "I want to choke your band". La cover viene distribuita gratuitamente on line ed è inserita nell'EP passato alla storia con il titolo di "Grey Album", ossia un mix tra il "White Album" dei Beatles e il "Black Album" dei Metallica.