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Il momento perfetto di James Taylor: “Mud slide slim”, “Blue” e Joni Mitchell

Il momento perfetto di James Taylor: “Mud slide slim”, “Blue” e Joni Mitchell
La storia di un album storico del 1971, che al tempo venne stroncato dalla critica, inciso durante la relazione con la collega

Di Gianni Sibilla

Uno dei momenti più belli delle tante interviste che ho fatto in questo 2021 è successo con James Taylor. Uno dei piccoli effetti collaterali della pandemia sul giornalismo musicale è che si è ripreso a fare parecchie interviste con artisti internazionali, che negli anni passati o non venivano più in Italia, o si limitavano a fredde “telefoniche”. Ora le interviste si fanno su Zoom, non è la stessa cosa che farle di persona, ma almeno vedi con chi stai parlando. Beh, questa estate James Taylor ha parlato con la stampa per presentare il suo tour (originariamente previsto per febbraio, poi spostato) e ho colto l’occasione per chiedergli del

1971: l’anno in cui pubblicò ”Mud slide slim”, e lavorò a “Blue” di Joni Mitchell a cui era sentimentalmente legato. “Ho pensato molto a quel periodo, ultimamente, riascoltando quel disco. È stato un momento meraviglioso, un attimo perfetto”, mi ha raccontato commovendosi. Ecco la storia di quel momento.

Da Boston alla Apple alla California
Nel 1971 James Taylor è un ragazzo di 23 anni che arriva da Boston, ma ha avuto fortuna tra la California e Londra. Esordisce per la Apple dei Beatles: è il primo album dell’etichetta non legato a membri della band, ed esce prima in UK che in America, nel '68. Non ha successo, Taylor non riesce ad uscire dai suoi problemi con la droga e torna in America. Nel gennaio del 1970 firma con la Warner, si trasferisce in California e registra il secondo album, “Sweet baby James”: grazie a “Fire and rain” ottiene un buon successo e schizza ai posti alti delle classifiche. Ma il vero successo arriva solo nel 1971 con “Mud slide slim and the blue horizon” (questo il titolo completo). Contiene il portentoso singolo “You’ve got a friend”, scritta da Carole King e da lei già pubblicata in “Tapestry”. Ma è la versione di Taylor che arriva al numero uno in classifica.

Carole King, Joni Mitchell (e le stroncature della stampa)
Nel disco la King è presente in ben 7 canzoni, ma in tre canzoni c’è la fidanzata del tempo di Taylor: Joni Mitchell. Scoperta da David Crosby ha una relazione prima con lui, poi con Graham Nash (“Our house” è dedicata all’abitazione dei due nel Laurel Canyon). Taylor avrà un ruolo importante anche nel capolavoro "Blue", che esce però due mesi dopo “Mud slide slip”, in cui Joni canta in tre canzoni. “Blue” è però un capolavoro conclamato fin dagli esordi (pure con qualche polemica di colleghi maschi che, spiazzati dai testi della Mitchell, la accusarono neanche troppo velatamente di essersi messa troppo a nudo, temendo di dovere fare lo stesso).

“Mud slide slim” contiene alcune delle canzoni più note di Taylor, (da “Hey mister that’s me upon the Jukebox” a “Machine gin kelly” a “Long ago and far away”, incise con alcuni dei musicisti più importanti della scena californiana del periodo (il chitarrista Danny Kortchmar e il batterista Russ Kunkel – tra gli altri): un suono iper classico, contraddistinto dai testi intimi, dalla voce calda di Taylor e dal suo stile di chitarra molto particolare.
Ma la ricezione al tempo fu controversa: la stampa fu parecchio tiepida quando non apertamente critica. Rolling Stone lo definì “noioso” mentre Robert Christgau (una delle più importanti firme della critica musicale, per il Village Voice) disse che era “Onanistico”. Meglio andò con la classifica: il disco arrivò al secondo posto in (al primo c’era “Tapestry” di Carole King, ironia della sorte), e vinse un paio di Grammy.

Un momento perfetto
“Entrambi ci stavamo facendo conoscere dal pubblico e condividevamo questa esperienza attraverso un’intensa relazione personale, che culminò nella registrazione di quei due album”, mi ha raccontato James Taylor. “ Le sessioni di ‘Blue’ me le ricordo benissimo: suonai la chitarra agli studi A&M e vivevamo nella sua casa del Laurel Canyon che aveva appena comprato”. James si ferma un attimo, poi ricomincia: “E mi ricordo benissimo la tristezza della fine di quel momento perfetto: è successo in aeroporto, io che rimango solo, lei che prende un aereo: fu la fine di un anno molto intenso e meraviglioso”.