MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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«Pronto? Sono Mina. Sùunti la Mina de Cremùuna»

Un adagio serpeggiante tra i cremonesi vuole Mina ormai troppo distante, anche emotivamente, dalla città che l'ha cresciuta e l'ha lanciata nel mito. C'è persino chi la taccia apertamente di "ingratitudine" verso le proprie radici. A onor del vero la Tigre, che da tempo ha scelto di trincerarsi nell'isolamento più assoluto, quando ha infranto il voto del silenzio lo ha fatto solo per la sua Cremona. «Pronto? Sono Mina. Sùunti la Mina de Cremùuna»: così si era rivolta all'allora sindaco Oreste Perri, nel 2010, in una telefonata che, tuttora, rappresenta una delle rare ma vivide testimonianze del suo profondo e incrollabile affetto per la città del Torrazzo. Soprattutto perché il movente di quella chiamata era strettamente legato alla tradizione cremonese. Mina, infatti, aveva voluto ringraziare il primo cittadino per aver ricevuto un regalo tanto inatteso quanto apprezzato: un salame. Rigorosamente cremonese.