MUSICA




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MUSICA
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“Il cielo in una stanza” di Mina



Di Franco Zanetti

Il testo che segue è tratto dal libro "Mezzo secolo di ritornelli" di Stefano Cilio.

“Il cielo in una stanza” è uno dei maggiori successi di Mina e fu scritta da Gino Paoli e Mogol, con arrangiamento musicale di Tony De Vita; proposta senza successo ad altre cantanti come Jula De Palma e Miranda Martino, fu Mina ad accettare l’onere di una canzone scomoda, sotto pressione dei discografici e dopo un ascolto al pianoforte eseguito proprio da Paoli.

L’incipit della canzone è identico, eccezion fatta per una nota, all’inno cristiano “Te Deum”; Gino Paoli non figura tra gli autori accreditati, dal momento che in quel periodo non era ancora registrato alla Siae.

Il tema trattato è piuttosto delicato, dal momento che si parla di un rapporto sessuale, ma ancora più particolare è il fatto che Mina sia stata la prima donna a interpretare un argomento del genere: il coraggio della tigre di Cremona fu premiato con uno strabiliante successo, che la fece esplodere definitivamente dopo il buon riscontro di “Tintarella di luna”.

La canzone è una descrizione intima e confidenziale di un amore mercenario, che viene chiaramente richiamato dal soffitto viola tipico delle case chiuse di quel periodo: nonostante il tema non proprio poetico, la canzone ha un tono romantico in cui oggetti e ambienti vengono trasfigurati in elementi naturali, quali ad esempio il cielo e gli alberi.

Si tratta di un capolavoro della musica italiana, in cui la voce calda di Mina si fonde perfettamente con il crescendo di violini che caratterizza l’arrangiamento musicale; non a caso “Il cielo in una stanza” è la prima canzone interpretata da Mina a raggiungere il numero uno nei singoli.

La canzone entra anche nella colonna sonora del film del 1961 “La ragazza con la valigia”, facendo da sottofondo ai tentativi inutili di Riccardo Garrone di baciare Claudia Cardinale. Anche “Tintarella di luna” farà parte di quel film, come colonna sonora proprio della scena finale.

Infinite le versioni e le reinterpretazioni del brano: Mina stessa la inciderà nuovamente nel 1969 e nel 1988 e ne farà una traduzione inglese (“The World We Love In”) e una spagnola (“El cielo en casa”); anche l’autore Gino Paoli, che sembra abbia avuto l’ispirazione dopo un rapporto occasionale, ne inciderà quattro versioni, mentre cover di successo verranno registrate nei decenni successivi da Franco Simone e Giorgia. Il lato B del singolo si intitola “La notte” e sarà pubblicato in una raccolta solo quarant’anni dopo la sua incisione.

Questa scheda è tratta da “Mezzo secolo di ritornelli – Le canzoni più presenti nelle classifiche di vendita italiane”, di Stefano Cilio, Arcana Edizioni, per gentile concessione dell’editore.