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"Musica leggerissima" raccontata da chi l'ha vista nascere in studio

"Musica leggerissima" raccontata da chi l'ha vista nascere in studio
La prima volta che Amadeus l'ha ascoltata è impazzito. E la canzone non era stata neppure completata. Parlano i produttori della hit di Colapesce e Dimartino, Federico Nardelli e Giordano Colombo.

Di Mattia Marzi
Quando Amadeus a settembre l'ha ascoltata per la prima volta, non ha avuto dubbi. Ha chiamato Colapesce e gli ha detto: "Questa è una hit nata". E pensare che "Musica leggerissima" non era stata nemmeno completata. Quella che Colapesce, Dimartino e i loro discografici avevano mandato al direttore artistico del Festival di Sanremo, nel tentativo di conquistare un posto nella rosa dei "big" in gara, era una versione grezza della canzone con la quale i due cantautori siciliani, arrivando all'Ariston da outsider, si sarebbero piazzati a sorpresa al quarto posto della classifica. Conquistando sin da subito le radio.

A rivelarlo sono i produttori Federico Nardelli e Giordano Colombo, che "Musica leggerissima" l'hanno vista nascere e crescere nello studio di registrazione, l'Auditoria Records di proprietà di Colombo, a Fino Mornasco (tra Milano e Como), al rientro dalle vacanze estive dell'anno scorso: "Ci abbiamo lavorato in sei. Noi due, Colapesce e Dimartino, Adele Nigro, che ha registrato i cori, e Davide Rossi, violinista e produttore noto ai più per la sua collaborazione con i Coldplay per 'Viva la vida'. Ma in quella versione non c'erano né Adele né Davide. I cori li aveva registrati solo Colapesce e gli archi erano suonati con le tastiere. L'abbiamo perfezionata quando è stata ufficializzata la partecipazione di Lorenzo e Antonio al Festival". Da vero direttore artistico, Amadeus ha anche suggerito ai due cantautori di apportare alcune piccole modifiche alla struttura del pezzo (lo faceva anche Pippo Baudo): "Il finale prevedeva una sezione strumentale e poi un altro ritornello. Invece Amadeus ci ha fatto anticipare la melodia del ritornello perché per lui era fortissima e andava ripetuta", raccontano Nardelli e Colombo.


I due produttori avevano affiancato Colapesce e Dimartino già durante le session de " I mortali
", l'album congiunto dei cantautori uscito a giugno, prima della nascita di "Musica leggerissima": "L'hanno scritta subito dopo l'uscita del disco e a settembre ci siamo ritrovati in studio a curarne la produzione.

Sto riascoltando in questi giorni il provino: era già di per sé potentissimo. C'è stato un momento in cui ci siamo guardati e abbiamo effettivamente realizzato che quella che avevamo per le mani era una mina. È successo quando ho aggiunto nel ritornello la cassa dritta e il basso. Ho detto a Lorenzo e Antonio: 'Diamogli una dimensione gigantesca. E sintetizziamolo al massimo'. Ma la percezione della hit, del pezzo che cambia effettivamente la storia di chi lo canta, non ce l'hai mai davvero finché sei in studio: realizzi solo quando la canzone comincia a girare. Tra tutti i pezzi che ho prodotto, 'Musica leggerissima' è forse quello che mi sta assalendo di più: la sento ovunque, dalla macchina alla pizzeria, dalla farmacia al supermercato", sorride Federico Nardelli, romano, classe 1989, che dopo aver prodotto cantautori di nuova generazione come Gazzelle e Fulminacci nel 2018 è stato chiamato pure da Ligabue per "Start". E Colombo, che in passato ha partecipato pure alle session di successi come "Amen" di Francesco Gabbani e "Una vita in vacanza" de Lo Stato Sociale, aggiunge: "In studio ho avvertito le stesse sensazioni provate in passato con altre hit: c'era quella magia". .



Il mondo sonoro di riferimento di "Musica leggerissima" sembra essere quello di certa musica pop di fine Anni '70 e primi Anni '80, da Julio Iglesias e "Se mi lasci non vale" a Battiato "pop": "È chiaro che se mischi un basso con un groove un po' funky e una melodia molto italiana, arrivi a quel risultato.


Ma i riferimenti non erano voluti. Quando, arrangiando gli archi, Davide Rossi ha aggiunto gli stacchi un po' disco nel finale, gli abbiamo detto: 'Attenzione, non vogliamo che suoni proprio come quelle cose'. È avvenuto tutto in maniera molto naturale", spiegano i produttori. Certo è che poi con quell'estetica Colapesce e Dimartino ci hanno parecchio giocato, tra giacche colorate, balletti italo-disco e comunicazione: "Hanno una visione totale: dal video all'estetica, passando per la performance. Lorenzo e Antonio sono due persone profonde, che studiano parecchio". Il "buco nero" del testo è quello della depressione, che viene però mascherato dal ritmo ballabile e dalla melodia orecchiabilissima: "Osservare Lorenzo e Antonio scrivere insieme è un'esperienza. Parlano di cose quotidiane. Aprono il giornale, commentano i fatti e poi, senza che tu nemmeno te ne accorga, quei discorsi diventano una canzone. Il concept del loro album è la mortalità dell'essere umano, affrontata però con un linguaggio ironico e con una produzione molto diretta: 'Musica leggerissima' ne è per certi versi un manifesto". .


Nardelli e Colombo ne sono sicuri: dopo "Musica leggerissima" niente sarà più lo stesso nella carriera di Colapesce e Dimartino. "La nostra gioia è sapere di aver contribuito a qualcosa di importante: fino a dieci giorni fa il pubblico nazionalpopolare non sapeva nemmeno che faccia avessero Lorenzo e Antonio, oggi tutti canticchiano la loro canzone. Dopo aver versato per anni fiumi di sudore sui palchi e nei furgoncini, è giusto che ora si prendano la loro rinvincita".