MUSICA




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La forza dei Foo Fighters, live dal Roxy di Hollywood, entra direttamente in casa


Nessuna coda da fare ai tornelli all’ingresso di un palazzetto o di un’arena, nessun biglietto cartaceo, nessuna corsa verso le transenne per accaparrarsi i posti più vicini al palco: per ritrovarsi direttamente al Roxy di Hollywood, senza scomodarsi da casa propria - anche se ci si trova dall'altro capo del mondo rispetto a Los Angeles - e assistere al concerto in streaming dei Foo Fighters, trasmesso in diretta alle due del mattino (ora italiana) del 15 novembre, la procedura da seguire è molto semplice ed è la stessa di molti altri show virtuali proposti dagli artisti negli ultimi tempi. Basta avere sotto mano un computer o qualsiasi altro dispositivo, accedere a un link fornito in fase di acquisto del biglietto, del costo di 15 dollari (circa 13 euro), cliccare su un bottone con la scritta “watch”, e inserire un codice per dare il via allo show di Dave Grohl e soci - disponibile in on demand per 48 ore a partire dall'inizio della diretta.

Il live in streaming della band del già batterista dei Nirvana è simile a un concerto classico, di piccole dimensioni però, perché l’atmosfera che si percepisce al di qua dello schermo è intima e raccolta, in linea con la location. (Il noto locale situato nella Sunset Strip a West Hollywood, California - che negli anni ha ospitato le registrazioni dei concerti di numerosi grandi artisti come, tra gli altri, Neil Young, Frank Zappa, Bob Marley e gli show di, per esempio, Ramones e System of a Down - ha, infatti, una capienza massima di circa 500 persone). La scena è spoglia, sul palco ci sono solo gli strumenti e non c’è spazio per mega schermi o effetti speciali. Il che è appropriato, perché l’intenzione dei Foo Fighters è quella di portare la loro musica all’interno delle case dei propri fan, in diretta da un locale storico, senza troppe sovrastrutture. Questa scelta si rivela essere uno dei punti di forza dello show in streaming di Grohl e compagni, che per tutto il live cercano di abbattere le distanze con il pubblico e portare gli spettatori in una dimensione simile a quella dei concerti in presenza, sprigionando semplicemente tutta la propria energia e mettendoci l’anima.

Il rischio di provare nostalgia degli eventi dal vivo e di aver l’impressione di guardare il dvd di un live pre-registrato, per la qualità delle riprese e per alcuni momenti che amplificano tale sensazione - come quando, all’inizio dello spettacolo, la telecamera segue i componenti della band nel backstage fino al loro ingresso sul palco - è dietro l’angolo. Grazie alla forza dei Foo Fighters e all’abilità da frontman di Dave Grohl, uno dei re indiscussi del palco, tale pericolo viene solo lontanamente sfiorato. Appena la formazione di Seattle si impossessa del palco, il gruppo attacca subito a suonare, accompagnato da un coro femminile di cui fa parte anche Violet Grohl (figlia maggiore di Dave), e propone due dei suoi brani più famosi e amati dai fan, “All my life” dall’album “One by one” del 2002 e “The pretender” da “Echoes, silence, patience & grace”.
Seppur sia lo stesso leader della band, durante l’esecuzione del singolo tratto dal disco del 2007, a rivelare di sentire la mancanza dei fan - “Perché di solito canto questo pezzo insieme a voi”, dice Grohl - il già batterista dei Nirvana non perde occasione di rivolgersi agli spettatori e per sopperire all’assenza del pubblico interagisce con le persone della sua troupe presenti sul posto.


Nonostante lo show preveda “più di quattro canzoni”, il concerto non dura tantissimo (circa un’ora e mezza) ma giustifica il prezzo non così alto del biglietto. Tuttavia, i Foo Fighters hanno la possibilità di proporre i loro pezzi più noti, quelli che i fan - incoraggiati direttamente da Dave Grohl, che con tutta la sua voce e la sua carica sembra voler abbracciare anche lo spettatore più distante - vogliono poter cantare da casa. Passando a rassegna brani come - tra gli altri - “Times like these”, “My hero”, “Best of you” ed “Everlong”, la formazione statunitense ripercorre tutti i venticinque anni della sua carriera. Durante lo spettacolo, c’è spazio anche per alcune novità: oltre all’ultimo singolo pubblicato dalla band lo scorso 8 novembre, “Shame shame”, la formazione americana offre un assaggio di alcune canzoni contenute nel suo prossimo album "Medicine at midnight" - in uscita il 5 febbraio 2021 - accennando qualche battuta di un paio di nuove tracce dopo l’esecuzione di “Learn to fly” e “This is a call”.

Dall’inizio alla fine del concerto la camera da presa cattura i movimenti di ogni componente, soffermandosi tanto su Dave Grohl quanto sui secchi colpi di batteria di Taylor Hawkins, inquadrando Nate Mendel, Pat Smear, Chris Shiflett, Rami Jaffee e anche alcune persone dell’entourage intente a cantare. In questo modo il pubblico da casa ha la possibilità di immergersi completamente in un’esperienza che rispecchia l’anima dei Foo Fighters, i quali devolveranno parte dei proventi dell'evento alla Sweet Relief, associazione benefica che fornisce assistenza finanziaria a musicisti e lavoratori dell'industria musicale. Inoltre, la qualità delle riprese e del montaggio - fatta eccezioni per le inquadrature della lattina di birra - del concerto, ha reso l'iniziativa un modo piacevole per sopportare lo stop forzato degli eventi dal vivo a causa della pandemia da Coronavirus, in attesa che riprendano i concerti “faccia a faccia”, come più volte detto da Grohl.

Ecco la scaletta:
All My Life
The Pretender
The Sky Is a Neighborhood
Times Like These
Shame Shame
My Hero
These Days
Learn To Fly
This Is A Call
Make It Right
Best of you
Everlong