MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Giorgia, Mina e l'Italia degli sprechi


Ero lì, che guidavo serena verso casa, quando improvvisamente sento un frastuono. Mi guardo intorno per vedere da dove arrivasse quel rumore di ferraglia e non scorgo nulla. Giusto il tempo di fare mente locale e capisco che quel tonfo era stato sputato fuori direttamente dalla radio. E la conferma è arrivata esattamente 15 secondi dopo il primo botto, quando la voce di Giorgia mi mette davanti alla dura realtà: quell'accozzaglia di suoni era il nuovo singolo della cantante romana. La mia stanza è il titolo. L'avete sentito? No, perché se non l'avete sentito, fermate qui la vostra lettura, cliccate qui, ascoltatelo e poi tornate a leggere il seguito, solo così sono certa di avere tutta la vostra comprensione.

Sapete a cosa ho pensato mentre ascoltavo quella canzone? Ho pensato all'Opera Pia de La Maddalena, alla Cittadella giudiziaria di Salerno, al Teatro di cemento di Sciacca e a tante altre iniziative incompiute. Insomma ho pensato ai miliardi di euro sprecati per realizzare opere pubbliche fantasma. Perché di spreco mi parla questa canzone. Spreco di una voce, spreco di un talento, spreco di un incanto. Tanto è bella la voce di Giorgia quanto inascoltabili sono questi pezzi, chiamiamoli dance (leggasi tamarri), che si ostina a scrivere e a cantare. Solo lei sa il perché.

Ma in fondo, in quanto italiani, dovremmo essere abituati a sprechi di questa portata.
Vogliamo parlare di Mina per esempio? Non stiamo qui a raccontarci quanto bella e potente sia la voce della 'tigre di Cremona', è un fatto ormai cronicizzato. Quello cui non ci abituiamo è la pochezza di buona parte delle sue produzioni. Lei che potrebbe avere ai suoi piedi i migliori autori, preferisce cantare le canzoni scritte dal nipote Axel. Core de nonna! Con la produzione tiepida del solito figlio Massimiliano Pani. Core de mamma! E io che nelle orecchie ho ancora la sua voce che canta Certe cose si fanno, scritta da Bruno Lauzi e Franco Fasano, non me ne faccio una ragione.

Quello che penso è che le voci di Giorgia e Mina siano patrimonio nazionale, per questo davanti ad alcune loro canzoni dovremmo indignarci come fossimo davanti a un'opera pubblica incompiuta o meglio davanti a un'opera d'arte non valorizzata. Insomma davanti allo spreco che non si spiega.

http://www.huffingtonpost.it/paola-de-simone/giorgia-mina-italia-sprechi_b_6086430.html

Karin Capuano, figlia dell'autore di "Perdimi"




"Ho amato l’articolo di Paola De Simone, principalmente perche’ il vizio della mediocrita’ l’ho potuto vivere in prima persona (forse piu’ in seconda) essendo la figlia di uno degli autori “mutilati” di Selfie. Si potrebbe credere che dietro ad un’artista tanto importante come Mina si celi una macchina di produzione impeccabile ed invece, proprio come intuisce l’autrice dell’articolo, molto si basa su una conduzione “piccola”, familiare, che tende, detto proprio in maniera schietta,a far qualche quattrino e poco piu’. Parlo con la rabbia di chi ha visto un brano nato forte, emozionante, venire ridotto a poco piu’ di un medriocre pezzo nostalgico e riempi-disco. Stravolti gli arrangiamenti, semplificati i passaggi, annientate le sfumature, sostituita un’imperdonabile e pacchiana chitarra elettrica ad un movimento d’archi che vi posso assicurare, occhi di figlia a parte (in casa non ci manca davvero l’autocritica) era una meraviglia. E sto parlando di un semplice provino (se qualcuno fosse incuriosito saro’ ben lieta di postarlo su youtube per permettere un raffronto). Quando un autore da in mano ad un’artista di tale calibro un suo provino, si aspetta che quel che e’ stato proposto in maniera “grezza” possa finalmente venir levigato e valorizzato, magari venendo coinvolto lui stesso (specialmente se si tratta di un autore che ha tirato fuori brani che vanno da Un Colpo al Cuore ad Andamento Lento) in una discussione sull’argomento, o perlomeno non venire del tutto ignorato. Invece no, la produzione si e’ occupata, per lo meno con mio padre, semplicemente di discutere dei ventiquattresimi (per quel che riguarda i diritti) e la ripartizione dei centesimi. Tirando a fa’ ciccia, come si direbbe a Roma. E l’arrangiamento e’ stato fatto cosi, in maniera sbrigativa. Poche persone possono immaginare la nuvola nera che e’ entrata nella nostra casa dopo l’uscita dell’album. Insomma, purtroppo la verita’ e’ che la macchina alle spalle dell’insostituibile Mina e’ una “roba” misera, casa e bottega, dove la mira e’ quella di fare piu’ album possibile, dividersi le entrate e seguitare cosi, a oltranza. E immagino che sia proprio per questo che di grandi autori con Mina non se ne vedano piu’.

Provino originale "Perdimi" di Mario Capuano per Selfie / Mina

Mina - Perdimi (da "Selfie")