Lasciate il Veneto a Morgan - di Mina - La Stampa 15.08.2010
Mi sono detta: forse parlava di veneto come «lingua»… «Morgan non potrà mai cantare in Veneto», sentenzia Luca Zaia, governatore del Veneto, appunto, intervenendo alla trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio 24. Ma poi, riportato sui giornali, la maiuscola mi delude. Veneto vuol proprio dire Veneto. Sarebbe stato meglio, come massima punizione per una «circostanza» che è già un castigo di per sé, obbligare Morgan a una edizione rivisitata di «La biondina in gondoleta». Poteva essere già un bel castigo… Ma i depositari delle regole della purezza e della salute fisica e mentale, sono esseri duri. Implacabili. Non ho voglia di risnocciolare il rosario delle categorie e delle persone fisiche che sono o sono state nella stessa situazione di Morgan. Tutti sono a conoscenza di tutto. E ogni giorno ne viene fuori una nuova. Un’altra showgirl, un altro giornalista, un’altra rockstar, un altro politico, un altro imprenditore, un’altra escort (ma perché no le chiamano direttamente prostitute?), un altro operaio disperato che magari qualche ragione ce l’ha veramente, per cercare di astrarsi dalla realtà. Non esiste categoria che non ne sia stata toccata. Detesto la droga, anche quella detta leggera che poi leggera non è mai, e chi ne fa uso.
In più, ammetto di non avere alcuna comprensione né compassione per chi adopera quella merda. Chi si droga non mi è simpatico. La mia personale posizione non è un deterrente e non pretende di esserlo, lo capisco molto bene, ma tant’è. Credo, però, che qualcosa di definitivo vada detto da parte di chi «ha la parola». C’è una legge che impedisce ad un addizionato di lavorare? Non credo. Ci sarebbe un Pil ancora più ridotto, dato il numero esagerato di persone coinvolte. Allora perché uno solo? Perché a uno solo viene impedito di espletare il proprio lavoro? La storiella dell’apologia dell’additivo chimico non sta in piedi. È chiarissimo a tutti, anche nel Nord-Est, che l’uomo è caduto in un trappolone. Noi della musica siamo delle anime candide, esserini fiduciosi. Tendiamo a fidarci delle persone, anche dopo delusioni cocenti. Morgan, per una battuta, si è giocato parecchio. E non voglio entrare in faccende personali e dolorose. Stiamo sull’apparentemente «leggero». Oltre a non poter cantare in Veneto, non potrà fare neppure Xfactor. Mi mancherà la sua passione, la sua fiammeggiante intelligenza e il suo italiano perfetto. Peccato.