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U2, numeri da capogiro per il 360° tour: il palco costa 750mila dollari al giorno

U2, numeri da capogiro per il 360° tour: il palco costa 750mila dollari al giorno

di Simona Orlando

Al seguito della band 400 tecnici che viaggeranno su 138 tir
Per le prove spostata la partita di Champions della Juve

Prima dei numeri che faranno in concerto, ci sono quelli che girano nell’attesa: 400 tecnici al seguito, 138 tir, 10 cuochi per il catering, un maxischermo cilindrico di 54 tonnellate e 500mila pixel, 30mila cavi, e la guglia centrale chiamata “the claw”, l’artiglio, alta 50 metri, una vera e propria basilica meccanica ispirata alla Sagrada Familia di Gaudì.

Il 360° tour riparte dallo Stadio Olimpico di Torino il 6 agosto dopo lo stop causato dall’intervento alla schiena di Bono Vox. Ora il cantante sta bene e non c’è verso di spostare il concerto, neppure se a chiederlo è lo Shamrock Rovers, la squadra irlandese che in quello stadio avrebbe dovuto e voluto giocare la partita con la Juventus in Europa League. Niente da fare, il 5 agosto il match è spostato a Modena. Da lungo tempo gli U2 avevano aff ittato lo spazio per le prove. Il rodaggio del tour richiede una decina di giorni quindi l’imponente installazione ha cominciato a sorgere sul campo, mentre a Torino si aspetta l’arrivo dell’intera band, forse già oggi.

La città di Torino è in fibrillazione: i fans preparano coreografie da curva, si organizzano per dormire fuori l’Olimpico dal giorno prima per assicurarsi un buon posto (o solo per vivere l’adrenalina dell’anticamera), sono sguinzagliati per scoprire quale sarà la dimora signorile presso cui il gruppo alloggerà. Saltata per via del costo la villa di 1000 metri quadrati in collina, ex-residenza di Fabio Cannavaro (385.000 euro per otto giorni di permanenza, esclusi diritti di agenzia), pare che sia stata eletta Villa Doria “il Torrione” a Pinerolo, un fortilizio medievale che si innalza su tre piani ed è circondato da viali secolari che si spingono fino a un laghetto.

Il 360° tour è quanto di più esorbitante si possa immaginare, un tempio moderno di ponti, luci e snodi pensato per far girare vorticosamente la musica e per accorciare le distanze fra la band e il pubblico. Non meno importante, essendo il palco posizionato al centro e aperto da ogni lato, permetterà di aumentare di una buona percentuale la capienza di spettatori. La struttura costa 750.000 dollari al giorno.

Malgrado la cifra da capogiro, secondo la rivista Forbes, nel 2009 gli U2 hanno incassato 311 milioni dal botteghino, al netto 130 milioni di dollari, posizionandosi al primo posto fra gli artisti che hanno guadagnato di più lo scorso anno. Anche secondo i dati Siae è il tour andato meglio in Italia. 3 milioni di biglietti staccati in circa 50 show.

Per tutti ormai i veri introiti provengono dal live e non dai dischi venduti, e sembra che più lo spettacolo è fastoso maggiori siano gli incassi, da qui l’arruolamento di grandi nomi dell’architettura e della tecnologia per la gara alla magnificenza. Fa comodo a chi usa gli artifici d’avanguardia per distrarre dai contenuti e a chi, come gli U2, non ne avrebbe bisogno ma ne approf itta per offrire uno spettacolo visivo strabiliante unito a quello musicale.

La data di Torino risulta quasi esaurita. Finiti i biglietti più abbordabili a 35 euro rimangono quelli a 63 euro per il prato, a 170 euro per le tribune e i distinti (quelli vip per la privilegiata Red Zone a 287 euro andranno parzialmente in beneficenza), ma il risultato non è indicativo di una ripresa economica del Paese né di un’inversione di tendenza rispetto al pessimo andamento dei concerti del 2010: si tratta di un evento musicale e pur di parteciparvi le rinunce dei fans si sono semplicemente rivolte altrove. La scaletta subirà lievi modifiche rispetto al 2009.

Il chitarrista The Edge ha dichiarato di voler inserire nuove canzoni e la scelta di due brani non eseguiti finora dall’ultimo “No line on the horizon” o estratti dai vecchi album spetta ai fans attraverso un sondaggio sul sito ufficiale della band. Non è da escludere che presentino nuove canzoni su cui stanno lavorando, anticipatrici del disco che dovrebbe intitolarsi “Songs of ascent”.

Intanto, a parte il nuovo lavoro discografico, Bono e The Edge sono impegnati in altri progetti, come il musical di “Spiderman Turn off the dark”, che inizierà le prove ufficiali il 18 agosto e per cui i due hanno composto brani inusuali, talvolta quasi da opera, o come la stesura della colonna sonora del film della Pixar “The Brave”, in via di conferma.

Tutto è pronto dunque per quella che sarà una serata perfetta, fin troppo per chi ama l’imprevedibilità, perché gli U2 dal vivo sono una garanzia, un capolavoro di compattezza e professionalità. Certo è che l’esecuzione di “Sunday bloody sunday” sarà per la prima volta dal 1982 diversa nello spirito, ora che il governo britannico ha ammesso le proprie colpe per i tragici fatti nordirlandesi del 1972 a cui la canzone si ispirava. Se prima si trattava di un reiterato atto d’accusa, ora il brano è anche traghettatore di “una gioia dignitosa”, è nota di una “depurazione dal livore”, per citare l’articolo di Bono apparso sul New York Times, quantomeno rappresenta la possibilità di ottenere giustizia e di avviare una riconciliazione. Se prima era solo una spina nel fianco, ora è anche una rosa messa all’altare della speranza.



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