Il made in Italy del pop emigra - Jovanotti, Baglioni, Vasco all'estero
Saranno stufi, saranno stanchi, vorranno anche loro vedere facce nuove, o scommettere sul fatto di poter ancora suscitare nuove emozioni?
Curioso. I maitre à penser di vari rami del pop e del rock italiano sono tutti all'estero, o stanno per andarci.
Oggi ho aspettato tutto il giorno di poter parlare con Jovanotti, che è negli Stati Uniti. Non si è fatto vivo, peccato: poi ho letto un'Ansa che parlava di un suo grande successo in un locale di New York dove ha tenuto un concerto, vestito un po' alla Michael Jackson (gli ha anche reso omaggio) ma il bello sarà martedì', quando all'Università di Harvard terrà una conferenza sui rapporti fra la musica popolare e la promozione dei diritti umani. Wow. Mica solo Bono, no?
Il divo Claudio ha già concluso, invece, il tour negli Stati Uniti, e ha appena debuttato a Bruxelles in un tour europeo che toccherà anche Parigi: la solita Ansa racconta di 6 mila spettatori che cantavano le canzoni a memoria, di tricolori italiani esposti, di entusiasmi delle ragazze fiamminghe (emigrate?).
Vasco invece ha appena terminato la tranche torinese del suo tour (90 mila persone per 8 concerti) e si appresta a debuttare (ma debutto vero, è la prima volta) a Londra, il 4 maggio, all'Hammerschmit Apollo già esaurito; ha rifiutato una seconda data, lui medesimo, andrà poi altrove, a Bruxelles e Parigi etc etc.
Di italiani, si sa, è pieno il mondo. E niente come la musica ci fa sentire a casa. Ma qualcosa resterà, per i locali curiosi del Made in Italy in questo campo. D'altra parte, l'Italia è la terza esportatrice di musica popolare al mondo, grazie ai successi di Bocelli, Pausini, Paolo Conte, Ramazzotti, Ferro. E' giusto insistere, hai visto mai. Tanto, qui c'è sempre meno da mordere...
forse anche i grandi si sono accorti che le vendite ormai sono arrivate al limite e che l'Italia è "troppo piccolina" giusto per citare le Kessler.... ma la nostra musica era una realtà all'estero già nei favolosi anni 60 quindi si tratta solo di riprenderci quello che ci è stato tolto dall'esterofilia dilagante dal 70 in poi....